giovedì 7 maggio 2015

Si era detto Mai più! Diritto di Tribuna per la petizione promossa dal Coordinamento No Zoo

                         12 maggio ore 11.30
Sala Capigruppo, Palazzo Civico
Si terrà il 12 maggio alle ore 11.30 presso la Sala Capigruppo di Palazzo Civico in piazza Palazzo di Città il Diritto di Tribuna per il Coordinamento No Zoo, in cui si spiegheranno le motivazioni che hanno spinto associazioni animaliste e ambientaliste a lanciare la petizione contro l'ipotesi di coinvolgere animali in cattività nell'ambito della futura destinazione del Parco Michelotti.
Oltre ai firmatari e ai rappresentanti delle associazioni che ne prenderanno parte, sarà presente Enrico Moriconi. Tra gli ultimi casi da lui seguiti il tristemente noto "Green Hill", in qualità di perito tecnico per il pubblico ministero della Procura di Brescia, il veterinario illustrerà le negatività connesse a strutture definite "bioparchi" legate allo svilimento dei valori degli ambienti naturali, vegetali, animali e morali nonchè ciò che una vera fattoria didattica dovrebbe insegnare ai bambini.
Il Coordinamento ha ritenuto azione imprescindibile diffondere tra i cittadini la petizione qui presentata, tenendo conto anche del fatto che il progetto di valorizzazione è stato approvato senza il parere della Consulta delle associazioni di volontariato animalista della Città di Torino e avere coinvolto quelle ambientaliste.
Se nel 1987 con la chiusura dello zoo si era detto “Mai più”, nel 2015 il Comune di Torino con la motivazione di cercare dei finanziamenti per la manutenzione dell’area, ha deliberato il 12 gennaio una proposta che prevede l'attivazione di una procedura di affidamento in concessione con l’aggiudicazione“secondo il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa”, garantendo al soggetto privato vincitore una gestione temporale dell’area di durata trentennale. Inoltre la procedura proposta nell’atto deliberativo crea un rischioso precedente, favorendo la possibilità di dare il via ad altre operazioni di “privatizzazione” dei parchi cittadini.
I nostri NO e i nostri SI’:
NO alla presenza di animali nel Parco,
NO alla logica della privatizzazione del bene pubblico,
SI’ alla gestione del privato sotto convenzione che ne garantisca al meglio la pubblica fruizione, sotto controllo pubblico;
NO alla pregiudiziale della migliore offerta economica,
SI’ al miglior progetto sostenibile economicamente; reversibile, con possibilità di rivalsa da parte della Città qualora non correttamente realizzato e gestito;
SI’ all’abbattimento delle costruzioni precarie presenti per riportare a naturalità il luogo;
NO ad attività disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica dell’area nel suo complesso;
NO ad un bando ad personam in base a offerte già avanzate;
SI’ alla valenza didattica e ad attività protette per i bimbi.

Coordinamento No Zoo: LAV Lega Anti Vivisezione, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, L.I.D.A - Lega Italiana dei Diritti dell'Animale, ProNatura Torino, S.O.S Gaia, Ecopolis, Molecola - Circolo Legambiente Torino, OIPA, Le Sfigatte, "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori" - Comitato di Torino, Associazione META - sezione di Torino


lunedì 20 aprile 2015

C’ERA UNA VOLTA UN PARCO CHIAMATO VALENTINO

Lettera inviata a ridosso dell'incontro di martedì 21 aprile 2015 alle ore 14 - sala consiglio Via Campana 32, in circoscrizione8 seduta congiunta tra II e III commissione

Al Sindaco della città di Torino
Piero FASSINO
Al Presidente della Circoscrizione8,
Ing. Mario Cornelio Levi
Alla Coordinatrice della CommissioneVI – Circoscrizione 8
Prof.ssa Germana Buffetti
All'Assessore alle Politiche per l’Ambiente – al Verde
pubblico, Viali alberati, Parchi e sponde fluviali - …
Enzo Lavolta
All’Assessore allo Sport
Stefano Gallo
All'Assessore alla Viabilità e Infrastrutture
Claudio Lubatti
Al Presidente del Consiglio Comunale
Giovanni Porcino
Agli organi di informazione

Oggetto: C’ERA UNA VOLTA UN PARCO CHIAMATO VALENTINO
“I giardini, quelli pubblici in testa, non sono altro che comodi ‘jolly’: superfici pronte a tutti
gli usi e a tutte le pretese possibili… degni di qualsiasi funzione, tranne quella a cui dovrebbero
essere votati: ragioni di traffico e necessità cittadine di tutti i tipi vengono risolte scippando terra e
piante ai giardini… Spesso sono baratti ingiustificati e rapinosi: è sufficiente vedere quello che è
capitato negli ultimi cent’anni al parco del Valentino a Torino, che ha smesso di essere protagonista
ed è diventato un contorno, uno sfondo ‘gradevole’ per posteggi e impianti che con le piante non
hanno assolutamente nulla a che fare” (Paolo Pejrone, su “La Stampa” del 13 febbraio 2015).
Apriamo con queste parole di un noto architetto paesaggista perché esse ben fotografano la
situazione del maggior parco storico cittadino, ormai declassato a mero scenario per qualsiasi
iniziativa di carattere promozionale e commerciale, malgrado su di esso insista un Decreto
Ministeriale di tutela con dichiarazione di interesse pubblico del 14.04.1948. Ma nel caso del Valentino, come in tanti altri ambiti storici e paesaggistici, è assai difficile per gli organi preposti poter esercitare la dovuta tutela di fronte alle pressioni delle scelte politiche locali; non a caso un Soprintendente come Luca Rinaldi è stato rimosso per volontà della Città, “reo” di non essere abbastanza condiscendente.
Prima sono arrivati i grandi annunzi sull’installazione di una grande Ruota Panoramica al Valentino, che si trascina dal 2011, e che verrà a snaturare e intasare di traffico la parte Sud del parco del Valentino verso Torino Esposizioni; sembra che essa verrà collocata entro il mese di maggio, con una mera “occupazione di suolo pubblico” come se fosse una qualsiasi giostrina per bambini, e malgrado non vi sia stata finora la possibilità di vedere un qualsivoglia atto deliberativo della Giunta e del Consiglio Comunale. E poi la recente presentazione, avvenuta a Roma il 18 marzo 2015, dell’iniziativa “Parco Valentino – Salone e Gran Premio”, promossa dall’ACI e dall’Assessore alla Viabilità e ai Trasporti del Comune di Torino, Claudio Lubatti, con l’occasione dell’anno di “Torino capitale europea dello sport 2015”. Una sorta di Salone dell’Auto “en plein air”, dall’11 al 14 giugno, accompagnato dalla rievocazione del Gran Premio di Formula Uno Parco del Valentino. Come se Torino, dal Lingotto a Mirafiori, mancasse di spazi molto più adeguati per iniziative di tal fatta! Ma purtroppo questo si inserisce in una logica di sempre più spiccata “commercializzazione” e devastazione del parco del Valentino.
Il parco ospita, in totale contrasto con le norme urbanistiche del vigente Piano Regolatore, ampi spazi dedicati alla Zona Blu, con la sosta in superficie, discoteche con migliaia di frequentatori notturni, che costituiscono richiamo per gli spacciatori ad ogni ora e per i posteggiatori abusivi, e locali di intrattenimento spesso trasformati in baraccopoli con le tante superfetazioni. Ora arriverà pure la Ruota Panoramica, per ammirare un panorama della città che si può vedere molto meglio dalla collina e ormai anche dai grattacieli in fase di completamento. Un’ennesima iniziativa commerciale, che viene a trasformare il Valentino in una sorta di grande Luna Park, e che verrà installata con l’arrivo di 30 containers!
Eppure tutte queste iniziative sono in palese contrasto col vigente Regolamento del Parco del Valentino; ma come al solito si concederà preventivamente la “deroga”, accampando un presunto “interesse pubblico”, e una presunta grande “valenza turistica”.
Ci appelliamo al Sindaco, agli Assessori, alla Circoscrizione Ottava e al Consiglio Comunale affinché venga ridata e mantenuta dignità al maggior parco storico cittadino, così compromesso in questi decenni e ormai prossimo al punto di “non ritorno”.

venerdì 10 aprile 2015

La VI Commissione della Città farà un sopralluogo presso l'area Giardini Grossa

 Ivitiamo tutt* i cittadin*  interessati giovedì 16 aprile 2015 alle ore 09.00 ad essere presenti.

PUNTO DI RITROVO:
FRONTE PALAGIUSTIZIA - C.SO V. EMANUELE II ANG. VIA FALCONE -

giovedì 9 aprile 2015

PETIZIONE POPOLARE: PROTEGGIAMO GLI ALBERI DEL PALAZZO DEL LAVORO!

È possibile sacrificare centinaia di alberi e migliaia di metri quadrati di verde in piena terra nel nome di un centro commerciale? A Torino sì!
È quello che accadrà nel progetto di “riqualificazione” del Palazzo del Lavoro, attualmente in attesa della conclusione dell’iter urbanistico.
Sembra quasi superfluo ricordare l’importanza storica e architettonica dell’edificio progettato dal grande ingegnere Pier Luigi Nervi e realizzato in occasione delle celebrazioni di Italia ’61. L’edificio caratterizza l’accesso Sud alla città di Torino e attualmente il Palazzo del Lavoro e la sua area esterna versano in condizioni di degrado. Negli ultimi mesi l’edificio è stato letteralmente abbandonato ed è stato oggetto di ripetuti saccheggi ed atti di vandalismo, fino ad arrivare all’incendio di poche settimane fa (in data 19 febbraio 2015). L’attuale proprietà del Palazzo del lavoro (pentagramma S.p.a.) sembra disinteressarsi dell’edificio e delle aree limitrofe, preoccupata solamente di portare avanti la propria operazione immobiliare.
Il primo tentativo di “riqualificazione” presentato dal gruppo olandese Corio era stato bocciato prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato che aveva annullato la Variante n° 190 approvata dal Consiglio Comunale. Questo progetto aveva già trovato contrari i cittadini che avevano presentato una petizione raccogliendo oltre 1300 firme.
Purtroppo, il Comune è intenzionato a procedere lungo quella strada ed ha riavviato l’iter urbanistico per consentire agli investitori privati la realizzazione di quella che sembra essere l’ennesima speculazione.
La “nuova” ipotesi progettuale presentata dal proponente (Pentagramma S.p.a.) prevede che nell’intorno del Palazzo vengano realizzati i parcheggi interrati a servizio del centro commerciale. Questo significa la cancellazione del verde in piena terra per far posto al verde su soletta. Inoltre il passaggio da centro commerciale “naturale” a centro commerciale “classico” ha comportato un aumento del fabbisogno di parcheggi che dovrebbe trovare soddisfacimento con la costruzione di un parcheggio interrato di 3-400 posti auto in un’area del parco di Italia ’61 contigua al Palazzo a Vela.
È tutto perduto? Noi cittadini crediamo di no, motivo per cui abbiamo deciso di presentare una petizione al Consiglio Comunale della Città di Torino.
Chiediamo che l'intervento preveda il mantenimento del verde in piena terra e la totale conservazione e manutenzione delle essenze arboree esistenti interne all’area del Palazzo e nelle aree limitrofe e che le soluzioni ai problemi di accessibilità per gli utenti e per i mezzi commerciali di servizio non compromettano aree verdi esistenti nel Comune di Torino e nelle limitrofe aree di Moncalieri.
Il verde è un bene comune e come tale va preservato, curato e tutelato. Troviamo inaccettabile che per favorire la massima redditività dell’investimento di un soggetto privato si possa pensare di sacrificare alberi e verde con tanta leggerezza, soprattutto in un periodo in cui troppi sbandierano il vessillo dello “stop al consumo di suolo”.
Nel progetto presentato non vi è traccia di utilità pubblica, bensì vi si può leggere solo cementificazione, aumento del traffico veicolare e peggioramento dei parametri ambientali della zona, già attualmente molto critici.
 
I firmatari della petizione
Mail: difendiamoitalia61@gmail.com
Pagina internet: https://www.facebook.com/Alberipalazzodellavoro

mercoledì 8 aprile 2015

NO AD UN NUOVO ZOO A TORINO A DISTANZA DI QUASI TRENT’ANNI CONSEGNA DELLE PRIME 500 FIRME

GIOVEDì 9 APPRILE ORE 10.30 piazza Palazzo di Città - Torino

Sarà presso l'URP del Comune di Torino in piazza Palazzo di Città, giovedì 9 aprile alle ore 10.30 il primo appuntamento delle attività promosse dal Coordinamento No Zoo. Animali liberi e volontari delle associazioni del coordinamento  consegneranno al Consiglio comunale le prime 500 firme della petizione per scongiurare la riapertura di un luogo di detenzione di animali presso Parco Michelotti.

Perchè la petizione? A seguito dell'approvazione della relativa delibera consiliare del 12 gennaio 2015 che ha ignorato gli emendamenti volti al divieto di inserire l’utilizzo di animali vivi nel progetto di “Concessione per la Valorizzazione” del Parco Michelotti e nel successivo piano di gestione, le associazioni del Coordinamento No Zoo si rivolgono alla cittadinanza e alla pubblica amministrazione con l'obiettivo di scongiurare, a distanza di quasi trent’anni, la riapertura di un luogo di prigionia per animali.
Nel 1987 i cittadini avevano plaudito alla chiusura dello zoo di parco Michelotti: nel 2015 rischiamo di rivedere l'apertura di una struttura "innovativa" di detenzione per animali usati a scopo di “intrattenimento” Si ritiene che questo tipo di destinazione non possa in alcun modo rispondere agli intendimenti dichiarati dal comune in sede progettuale, riguardanti la valorizzazione della memoria “storico­botanica-paesaggistica-­architettonica” di Parco Michelotti.

Del resto, nel 2015, appare a tutti assai improbabile l’idea che eventuali mucche, elefanti o pinguini, siano costretti a vivere a pochi passi da piazza Vittorio, tra un bar e un ristorante, e posizionati di fronte ad un grande viale destinato ad un costante passaggio automobilistico tra i più massicci della nostra città.

Le associazioni del Coordinamento No Zoo LAV Lega Anti Vivisezione, Lega Nazionale per la difesa del Cane, L.I.D.A. - Lega Italiana dei Diritti dell'Animale, ProNatura Torino, S.O.S Gaia ed Ecopolis

INFO: noprigionierialparcomichelotti@gmail.com, 3472213168 

Nessun accordo sulla Conca di navigazione sul Po !!!


L'edizione del 31 marzo 2015
Lo si inoltra per opportuna informazione, ad evitare passi l'impressione che non si sia seguita tempestivamente la questione.
de "La Stampa" ha riportato un articolo che disinforma completamente in merito al progetto di conca di navigazione progettato sul Po a valle della diga del Ponte della Gran Madre. Pro Natura e Italia nostra hanno immediatamente inviato un messaggio di precisazione ai giornali e ai consiglieri comunali.
Pubblichiamo la lettera inviata agli Assessori, Consiglieri e organi di informazioni



Italia Nostra Sezione di Torino                
Pro Natura Torino



31 marzo 2015                                                                  Al quotidiano “La Stampa”
                                                                                         Agli organi di informazione
                                                                                         Ai Consiglieri Comunali di Torino
                                                                                        All’Assessore Claudio Lubatti


Oggetto: Centrale Idroelettrica sul Po alla Diga Michelotti.

In seguito all'articolo apparso su “La Stampa” del 31 marzo, a firma di Beppe Minello, dal titolo “La centrale elettrica può partire, accordo tra Comune e ambientalisti”, ci sentiamo costretti a smentire formalmente la versione ivi pubblicata.
Italia Nostra Sezione di Torino e Pro Natura Torino, precipuamente rivolte alla tutela ambientale, confermano la loro contrarietà alla realizzazione della centrale idroelettrica in corrispondenza della Diga Michelotti, che rischia di snaturare completamente questo tratto di ambiente fluviale di rilevante valore storico e paesaggistico, e al progetto complessivo di prosecuzione della navigazione a motore fino a Sassi. Riteniamo che il progetto di rendere navigabile il Po fino a Sassi sia di fatto insostenibile economicamente e di grave nocumento per l'ambiente fluviale. Tale progetto, per il quale si ipotizza l'accesso a fantasiose risorse stanziate della Comunità Europea, non è mai stato discusso  con le associazioni ambientaliste, mai sottoposto a valutazione di sostenibilità ambientale, e mai portato neppure all'approvazione del Consiglio Comunale; ci pare oggi tanto più assurdo in quanto la Città non è in grado neppure di garantire la pulizia e l'utilizzo degli attracchi già realizzati fino al parco delle Vallere.
Abbiamo condiviso la mozione portata in Consiglio Comunale da alcuni Consiglieri che proponeva quanto meno di stralciare la Conca di Navigazione dal progetto della Centrale, ma pure questa mozione è stata snaturata, vantando per di più un "vasto consenso" intorno alla realizzazione del progetto per la navigabilità del Po, e sostenendo un nostro presunto coinvolgimento nell'avanzamento di tale progetto.
Ci auguriamo ancora un ripensamento di tutto il progetto.

Per Italia Nostra Sezione di Torino                Per Pro Natura Torino
Il presidente                                                  Il vicepresidente e referente per l’urbanistica
Roberto Gnavi                                            Emilio Soave









Segreteria: Pro Natura Torino, via Pastrengo 13, 10128 Torino, tel. 011.5096618

giovedì 19 marzo 2015

25 MARZO 2015 - Ore 18,30 presso la Sala del Consiglio Via Servais 5 Torino

Convocazione della II e VI commissione della circoscrizione4 congiunta con la circoscrizione3
odg:
1.      Richiesta parere in merito alla variante parziale n. 301 al P.R.G. ai sensi dell’art. 17, comma 5 della L.U.R concernente il recepimento di indirizzi per la tutela delle aree agricole e adeguamenti normativi;
 
 
 

Invitiamo chi potrà essere presente, di mandare alla redazione del blog  un breve report dell'incontro

Il Comitato Per la difesa dei Giardini Reali Convoca un incontro

sabato 21 marzo 2015 alle ore 17
presso la LIBRERIA LINEA 451 in Via Santa Giulia 40/a Torino
per rilanciare l'iniziativa in difesa dei Giardini Reali Bassi
e per organizzare la partecipazione alla manifestazione organizzata da Osservatorio sul Po il 28 marzo 2015



Visita la pagina del comitato
https://www.facebook.com/events/1385424068443979/

SOPRALLUOGO PRESSO IL PARCO DORA - LOTTO MICHELIN

della VI Commissione Consiliare Permanente
mercoledì 25 marzo 2015 alle ore 12.30

con PUNTO DI RITROVO: FRONTE MUSEO A COME AMBIENTE, C.SO UMBRIA 90


CHI PUO' è INVITATO A PARTECIPARE E A SOSTENERE IL COMITATO DORA SPINA3


PUBBLICHIAMO LA LETTERA DEL COMITATO INDIRIZZATA A
Assessore all’Ambiente Comune di Torino
Presidente VI Commissione Consiglio comunale
Componenti VI Commissione Consiglio comunale

Torino, 17 marzo 2015

Il nostro Comitato di cittadini ha presentato in questi anni numerose proposte
per il Parco Dora, per incrementarne il verde, la dotazione di giochi e di strutture
pubbliche, la frequentazione possibile da parte di tutti, la sicurezza e il rispetto
della quiete pubblica.
Siamo quindi molto soddisfatti quando vengono assegnate risorse al Parco, come
i 700.000 euro recentemente deliberati dalla Città.
E siamo ancor più soddisfatti quando il Comune di Torino, come interlocutore
elettivo dei cittadini, gestisce direttamente la realizzazione delle opere e la
gestione del parco. E’ importante quindi il fatto che, negli ultimi giorni del
febbraio scorso, il lotto Michelin sia stato consegnato al Comune, sebbene ciò sia
avvenuto con grande ritardo e con numerose opere ancora da fare o da rifare a
cura della Città. La quale risulta intenda poi farsene rimborsare la spesa dalla
ditta a cui lo Stato aveva appaltato i lavori.
L’elenco delle opere previste nel Parco Dora entro il 2016, che ci è stato ora
consegnato (a seguito dell’audizione del nostro Comitato nel novembre scorso in
cui avevamo presentato le proposte del nostro concorso d’idee per il Parco),
presenta aspetti positivi di manutenzione di alcune aree e di arricchimento delle
loro strutture.
Riteniamo molto importante la realizzazione di 3 aree giochi per bambini, nei
lotti Michelin e Mortara, e ricordiamo qui la proposta del nostro Comitato
affinché almeno una di esse sia di tipo inclusivo.
Consideriamo che la maggior parte degli interventi deliberati, senz’altro
necessari per la frequentazione e la sicurezza delle persone (come gli accessi al
Parco in via Nole, per cui ricordiamo la necessità che essi siano realmente
praticabili anche alle persone con ridotta capacità motoria), appaiono in
continuità col progetto iniziale. Progetto che ha sollevato anche critiche per
l’eccesso di cemento lasciato o messo in alcuni lotti del Parco.
Siamo preoccupati che tali interventi del biennio 2015-2016 possano esser
considerati di completamento del Parco, perché molte cose sono ancora da
migliorare e riteniamo che ciò sia fattibile e più produttivo attraverso la
partecipazione dei residenti, come promesso nelle occasioni pubbliche di
illustrazione e discussione del progetto del Parco.
Da parte nostra:
- seguiamo con molta attenzione la destinazione della cosiddetta casa del
direttore e del deposito biciclette ex Michelin di corso Umbria, che sono le ultime
strutture delle vecchie fabbriche ancora utilizzabili a fini aggregativi/culturali (e
anche come “porta” del Parco e luogo della memoria del Lavoro, magari
abbinata, nelle strutture conservate del lotto Vitali, a murales sul lavoro che si
svolgeva nelle fabbriche dismesse)
- ricordiamo la proposta di una, anche piccola, zona umida e/o boscata
all’interno del Parco che ne rafforzi l’aspetto naturale e serva anche da
ecosistema per le specie animali e vegetali
- segnaliamo ancora il pericolo del passaggio pedonale di via Borgaro angolo via
Nole dove, a causa delle ripetute vandalizzazioni degli ascensori della passerella,
sono costrette a passare, in presenza dei binari del tram, le persona in
carrozzina.
Cordiali saluti
Comitato Dora Spina Tre
info@comitatodoraspina3.it
www.comitatodoraspina3.it

lunedì 23 febbraio 2015

S.O.S. PO VIVO 28 marzo 2015 alle ore 10,30 manifestazione sul PO


Come Osservatorio sul Po abbiamo discusso la petizione in commissione il 21 gennaio.

Attualmente è calendarizzata per il consiglio una mozione di alcuni consiglieri che chiede di rinunciare al progetto.

In assenza della valutazione dell'impatto economico elaborata dal comune, in questi giorni abbiamo anche cercato di individuare quale sarebbero i costi che la città si troverebbe ad affrontare qualora venisse effettivamente realizzata l'estensione della navigabilità a motore fino a Sassi: più di 880.000 € annui, a fronte di ricavi molto esigui (i 30.000 € annui per il canone pagato dal privato e l'incasso dei biglietti, che attualmente è di 130.000 € annui).

Abbiamo fornito i dati ai consiglieri, da aggiungere alla Relazione Tecnica sull'impatto ambientale consegnatagli negli scorsi mesi.

Il 28 marzo 10,30 organizzeremo una manifestazione sul fiume, chiediamo a tutte le associazioni e i comitati spontanei della città un aiuto: quel giorno dobbiamo essere in tanti per far sentire con forza all'amministrazione la voce dei cittadini che si oppongono ad una gestione così scellerata e insostenibile (sia dal punto di vista ambientale che economico) del grande fiume, risorsa fondamentale della nostra città.
Tutti gli aggiornamenti su:

martedì 27 gennaio 2015

SOPRALLUOGO IN PIAZZA MARMOLADA

Convocazione della VI Commissione Consiliare
per mercoledì 28 gennaio 2015 alle ore 12.30 
SOPRALLUOGO IN PIAZZA MARMOLADA
LUOGO DI RITROVO: PIAZZA MARMOLADA ANGOLO CORSO RACCONIGI

Invitiamo tutti i cittadini che possono a essere presenti!

mercoledì 21 gennaio 2015

Associazione “Rispettando San Salvario” aderisce al Coordinamento



L’associazione “Rispettando San Salvario” è nata nell’ottobre del 2010, per iniziativa di un gruppo di persone residenti nel quartiere. La motivazione iniziale è venuta sicuramente dall’esperienza traumatica di trovarsi assediati dal rumore nell’intimità delle nostre case e di scoprirsi privati della libertà personale: ad es. non poter più scegliere liberamente come trascorrere le ore serali, né a che ora andare a dormire, ma dover subire le scelte di altri, che valicano annullandolo il confine tra pubblico e privato (è diventato impossibile concentrarsi nella lettura, ascoltare musica scelta da noi, invitare qualche amico per una chiacchierata e una cena condivisa). Tuttavia, se questa era la motivazione cogente, non era però l’unica: avevamo ben chiaro che una simile privazione della libertà personale, che incide sulla qualità della vita e sul diritto alla salute poteva avvenire solo in un Paese in cui fossero andati smarriti i riferimenti essenziali, quelli che fondano la convivenza civile e democratica. Fin dall’inizio perciò abbiamo convenuto che il nostro impegno non poteva essere limitato al problema che ci toccava direttamente, ma doveva allargarsi ai molteplici aspetti che l’illegalità assume in Italia e alle cause di una situazione che in settori diversissimi presenta le stesse caratteristiche di aggiustamento o aperta violazione delle regole. Chiunque faccia l’esperienza anche breve di soggiornare all’estero, non può non notare la differenza di comportamento generale, il senso di libertà e di sicurezza che nasce dalla reciproca fiducia nel rispetto condiviso della legge e dei canoni di comportamento individuale e sociale .
Per questo nel nostro Statuto abbiamo inserito finalità che, andando oltre il problema della malamovida, ne abbracciavano altri, anche se non esplicitamente collegati: l’inquinamento ambientale, la gestione equilibrata del territorio, la democraticità del sistema politico, l’influenza dei potentati economici sulla politica, la corruzione, … Certo siamo ben consapevoli dei nostri limiti, spesso sproporzionati agli obiettivi che ci poniamo, ma anche delle possibilità che si aprono a chi onestamente, senza fini ambigui si assume la sua parte di responsabilità con l’intento  di collaborare a un modo di vivere più equo e rispettoso dei diritti e dei bisogni di ciascuno. Questa convinzione non solo ci ha spinti ad allargare gli orizzonti del nostro impegno, ma soprattutto a cercare di fare rete con persone singole e con associazioni che perseguono analoghe finalità in settori affini o diversi. Con alcune di queste associazioni abbiamo fondato nel 2012 il “Coordinamento Associazioni e Comitati Torinesi” e nel novembre di quest’anno il Coordinamento Nazionale “No malamovida e degrado”: nato dall’unione di 20 associazioni che rappresentano 13 città, in pochi giorni ha visto  moltiplicarsi le richieste di adesione da ogni regione italiana.

lunedì 19 gennaio 2015

Venerdì 23 e sabato 24 gennaio 2015 Due Convegni all'Unione Culturale Franco Antonicelli

Presentiamo il programma dei prossimi due convegni (23-24 gennaio 2015) organizzati dall'Unione Culturale nell'ambito della rassegna "Democrazia e processi di trasformazione urbana".
Entrambi si svolgeranno presso l'Unione Culturale Franco Antonicelli - Via Cesare Battisti 4b - Torino.


Venerdì 23 gennaio 2015 alle ore 21.00
Proprietà pubblica e beni comuni tra cartolarizzazioni e controllo sociale

Rapporto tra scelte urbane e partecipazione dei cittadini
Confronto tra pensieri diversi sul concetto di bene comune, sui rischi della privatizzazione nei processi di trasformazione urbana e sulle prospettive di una difesa democratica.
Relatori:
  • Paolo Maddalena Il territorio bene comune
  • Ugo Mattei Beni comuni tra pubblico e privato
  • Emilio Soave Cartolarizzazioni e rendita
  • Guido Viale Beni comuni e partecipazione dei cittadini
Coordina: Elisabetta Forni, sociologa

 Sabato 24 gennaio 2015 ore 9.30-12.30
In collaborazione con il Forum “Salviamo il Paesaggio – difendiamo i territori”
Trasformazioni urbanistiche tra diritti e finanza
Amministrare i Beni Comuni nell'interesse dei cittadini
Operazioni al servizio delle comunità e della tutela del territori, oppure finalizzate a sanare i bilanci pubblici e incontrare l’interesse degli speculatori?
Relatori:

  • Maria Cariota Introduzione
  • Federico Sandrone Il Quadro giuridico
  • Giovanna Bollatto, Emanuele Negro, Damiano Carretto Tre casi locali "a rischio": area Thyssen-Ilva, Cavallerizza Reale, area Ex-Westinghouse
  • Andrea Chemello Le esperienze virtuose: la "resistenza" di Tronzano Vercellese
  • Paolo Maddalena Gli strumenti a disposizione dei cittadini per difendere i beni comuni
  • Dibattito
  • Conclusioni e proposte operative
Coordina Massimo Mortarino


lunedì 12 gennaio 2015

mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00 nella SALA OROLOGIO Comune di Torino AVVISO DI CONVOCAZIONE

della II Commissione Consiliare Permanente
in seduta congiunta
alla VI Commissione Consiliare Permanente
per mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00
nella SALA OROLOGIO
con il seguente ordine del giorno:

PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE AI SENSI DELL’ART. 12 DELLO STATUTO AVENTE
PER OGGETTO: “STRALCIO DEL MANUFATTO DI CEMENTO DENOMINATO”CONCA DI
NAVIGAZIONE” DAL PROGETTO DELLA CENTRALE ELETTRICA MICHELOTTI”.
mecc. n. oggetto note
M 2014-04543/002
"IMPIANTO IDROELETTRICO SUL PO IN
CORRISPONDENZA DELLA DIGA MICHELOTTI.
MONETIZZAZIONE DEI COSTI DI REALIZZAZIONE
DELLA CONCA DI NAVIGAZIONE IN SPONDA
DESTRA. INTERVENTI NECESSARI PER RIPRISTINARE
COMPLETA NAVIGABILITA' DEL FIUME PO NEL
TRATTO CONFINI DI TORINO-DIGA MICHELOTTI"
PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TROMBOTTO ED
ALTRI IN DATA 8 OTTOBRE 2014.
CCP 6+2
ASSESSORI LAVOLTA, LUBATTI
BERTHIER, CARBONERO, VENTURA"

A ISABELLA CONTI LA NOSTRA SOLIDARIETA' E IL NOSTRO SOSTEGNO

LETTERA INVIATA DAL CORDINAMENTO
Alla cortese attenzione del
Sindaco di San Lazzaro di Savena (Bo)
Avv. Isabella Conti


Le scriviamo a nome del “Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni
ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde
”, che a Torino aggrega parecchi tra i comitati spontanei di cittadini che da decenni tentano di contrastare le scelte urbanistiche dissennate a Torino e si impegnano per salvare il verde pubblico che viene cinicamente cementificato in nome di un’assurda “riqualificazione”, oltre che per limitare il consumo di suolo e la produzione di volumetria inutilizzata sia a fini abitativi che ai fini industriali.
Purtroppo molto spesso le Amministrazioni comunali, sotto la spinta delle ristrettezze finanziarie, dovute anche all’accumularsi del debito nelle precedenti gestioni, non trovano di meglio che fare cassa con  i diritti edificatori, che solo apparentemente concedono una boccata di ossigeno alle esauste casse comunali. Sembra che l’imprenditorialità di queste amministrazioni sia unicamente riconducibile al sistematico consumo di suolo (seppure mascherato dalla progettazione di “edifici alti”) per dare impulso alla rendita fondiaria e alla speculazione edilizia di noti “operatori”
Abbiamo appreso dagli organi di informazione nazionali della Sua presa di posizione ragionevole sulla ipotesi di costruzione di nuove “residenze” dopo la riconversione di un terreno rurale; apprezziamo e condividiamo la Sua decisione di vederci chiaro sulle varianti al Piano Regolatore ( a Torino è stata superata la quota 300 …) e  Le esprimiamo tutta la nostra profonda solidarietà per il coraggio con cui sta sostenendo la Sua azione di amministratrice di un’istituzione pubblica e, in quanto tale, sta perseguendo il bene dei cittadini.

PARCO MICHELOTTI: ARRIVA LA FATTORIA DEGLI ANIMALI?



9 gennaio 2014                                               


Comunicato Stampa
A seguito della riunione della competenti Commissioni Consiliari tenutasi l’8 gennaio, è stata liberata per il Consiglio Comunale la proposta di delibera che avvia la “Concessione per Valorizzazione” del Parco Michelotti, con alcuni emendamenti sicuramente migliorativi, che accolgono in parte le nostre osservazioni, ma che non toccano purtroppo la sostanza dell’atto deliberativo.
Prima della votazione in Consiglio, poniamo in evidenza il fatto che, per la prima volta, si dà il via ad una procedura del tutto insolita: tale procedura, definita “concessione per valorizzazione”, riguarderà un vasto parco urbano che si estende dalla  piazza Gran Madre a corso Gabetti (ca. 32.000 mq.).
Si prevede la pubblicazione di un bando dalle maglie molto larghe, che consentirà di affidare l’intero parco ad un soggetto che se lo aggiudicherà per 30 anni col criterio della “miglior offerta economica”.
In linea di principio non siamo contrari al coinvolgimento anche di soggetti privati nella gestione dei parchi urbani, e neppure allo svolgimento anche di attività economiche rivolte alla fruizione del parco.
Tuttavia riteniamo doveroso inserire nel bando precisi impegni per garantire la fruibilità pubblica del parco e per preservarne le peculiarità storiche e paesaggistiche e le caratteristiche ambientali.
Soprattutto siamo assolutamente contrari ad una filosofia secondo cui i parchi non solo non devono costare, ma devono addirittura “rendere”.
Nel caso in questione ci preoccupa il fatto che al soggetto aggiudicatario verrà data ampia facoltà di collocare all’interno di un parco urbano consolidato le attività più disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica nel suo complesso di un’area così importante per il quartiere e per l’accessibilità alla sponda fluviale.
Nella proposta di delibera viene pure fatta balenare la possibilità di realizzare nuovi volumi edificati, laddove un parco pubblico storicamente consolidato non può sicuramente “generare” miracolisticamente nuova Superficie Lorda di Pavimento, oltre a quella del fabbricato esistente denominato Acquario-Rettilario. Non viene neppure indicato l’obbligo di abbattere strutture precarie e fatiscenti, reliquati del vecchio Zoo, che rappresentano un ostacolo alla fruizione pubblica: la decisione di un eventuale abbattimento sarà demandata alle scelte dell’aggiudicatario.
Ricordiamo ancora che il parco, dato il “frazionamento” in atto, rischia ulteriormente con quest’atto deliberativo di trasformarsi in un condominio, per di più senza regole, e con l’incubo di una Centrale Idroelettrica che lo sventrerà.
Infine, la procedura proposta nell’atto deliberativo crea un rischioso precedente, favorendo la possibilità di dare il via ad altre operazioni di “privatizzazione” dei parchi cittadini.

In sintesi in nostri NO e i nostri SI’
NO alla logica della privatizzazione del bene pubblico,
SI’ alla gestione del privato sotto convenzione che ne garantisca al meglio la pubblica fruizione, sotto controllo pubblico;
NO alla pregiudiziale della migliore offerta economica,
SI’ al miglior progetto sostenibile economicamente; reversibile, con possibilità di rivalsa da parte della Città qualora non correttamente realizzato e gestito;
NO a qualsiasi nuova costruzione nel Parco, già inficiato dalla previsione della centralina idroelettrica,
SI’ all’abbattimento delle costruzioni precarie presenti per riportare a naturalità il luogo;
NO ad attività disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica dell’area nel suo complesso;
NO ad un bando ad personam in base a offerte già avanzate;
NO alla presenza di animali nel Parco,
SI’ alla valenza didattica e ad attività protette per i bimbi.










immagine da http://www.lastampa.it/2012/03/10/cronaca/parco-michelotti-sara-la-primaarea-verde-del-tutto-ecosostenibile-7FgcL2SutPTNDjLzQhPzdJ/pagina.html



























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mercoledì 7 gennaio 2015

Parco Michelotti: i nostri dubbi sulla “Valorizzazione” Lettera aperta all’Assessore Enzo Lavolta, al Presidente della Sesta Commissione Maurizio Trombotto e ai Consiglieri comunali




Dopo un primo passaggio in Commissione Consiliare, seguito da un sopralluogo e da un’ulteriore discussione in Commissione, ritorna ora per la sua approvazione la proposta di delibera che dovrebbe attivare la “procedura di concessione per valorizzazione” del Parco Michelotti, cui farà seguito un bando per l’assegnazione dell’area.
Come Coordinamento di Associazioni e Comitati che hanno a cuore la tutela del verde pubblico nella nostra città desideriamo esprimere i nostri dubbi sulla procedura avviata. La materia ci pare particolarmente delicata sia per l’importanza del parco Michelotti nel sistema dei parchi cittadini, sia perché è la prima volta che si propone di dare in concessione trentennale un’area così ampia per “valorizzarla”. Non basta il richiamo alle difficoltà manutentive a alla scarsezza di risorse del Settore Verde Pubblico Gestione per giustificare una concessione di lungo periodo dai contenuti vaghi e indefiniti
Fin da quando fu chiuso il vecchio Zoo è rimasta incerta la sorte di questo parco. Per oltre 15 anni si è postulata la necessità di arrivare ad un progetto unitario e ad una gestione integrata di tutta quest’area, di oltre 32.000 mq., impegno recepito anche nel provvedimento di variazione al PRG approvata il 26 settembre 2005 per l’edificio denominato Acquario-Rettilario. Malauguratamente, malgrado questo impegno, veniva rilasciata una concessione ventennale nel 2006 per l’area cosiddetta dell’Ippopotamo (per cui non è stato ancora definito l’esito di un ricorso al TAR), e una concessione quindicennale per quest’ultimo edificio alla Fondazione Teatro Piemonte Europa per un progetto mai decollato. Al contempo, come sappiamo, incombe sull’area l’intervento per la costruzione di una Centrale Idroelettrica in corrispondenza della Diga Michelotti, che comprometterebbe la parte Sud del parco con un canale derivatore, l’edificio della Centrale e intaccherebbe pure l’alberata storica. Per quest’ultimo intervento aspettiamo ancora un “ravvedimento operoso” che lo ripensi coraggiosamente o comunque lo ridimensioni in modo sostenibile.
Ma allora ci pare che prima di procedere ad una “concessione per valorizzazione” della parte di parco attualmente libera da gravami, che rinvia ad un perimetro ancora del tutto virtuale, si faccia chiarezza, anziché correre il rischio di un’ulteriore parcellizzazione del parco. Tra gli elementi che vanno posti in chiaro, va evidenziato che il solo edificio regolarmente censito (e peraltro tutelato) è quello del complesso Acquario-Rettilario (superficie coperta 1.200 mq.), che andrebbe valorizzato con un recupero adeguato, mentre nella delibera oggi proposta al Consiglio si accenna alla possibilità di “costruzione di nuovi volumi”, che comporterebbero peraltro il soddisfacimento di fabbisogni standard per parcheggi pertinenziali. In un’area a parco, riaperta al pubblico nel 1996 e presentata come prima realizzazione del progetto Torino Città d’Acque, per di più in un ambito di tutela storica e paesaggistica di competenza statale, ci pare impensabile andare a costruire nuovi volumi, mentre prioritaria dovrebbe essere la demolizione di tante strutture precarie, reliquati dell’ex-Zoo, come gabbie, vasche, recinzioni, staccionate, baracche e tettoie, che costituiscono solo testimonianza del vecchio Zoo, chiuso nel 1987 in quanto luogo di imprigionamento e sofferenza degli animali ivi ospitati, e inoltre elementi di rischio per la stessa fruizione e sicurezza del parco.
Le delibera proposta fa riferimento a delle “linee guida” che dovrebbero ispirare il futuro bando, definite in termini di totale genericità e vaghezza, lasciando di fatto “carta bianca” ad un eventuale aggiudicatario.
Considerato che da circa 15 anni i diversi uffici dell’Amministrazione Comunale, di cui il Verde Pubblico avrebbe dovuto assumere il coordinamento, hanno lavorato alle linee guida di un bando per la gestione complessiva dell’area, sempre rinviato, occorre oggi definire le effettive priorità dell’Amministrazione, che non snaturino il ruolo del parco. Ci permettiamo a questo punto di ricordare alcune priorità, giacché sono da tempo state individuate, e vanno quindi espressamente citate in un atto deliberativo, demandando poi ad eventuali concorrenti la definizione di un progetto vero e proprio:
1)      Recuperare la visione del paesaggio fluviale, con apertura di accessi pubblici alla sponda, ed eliminazione di barriere architettoniche e ostruzioni visive;
2)      Garantire la fruibilità pubblica del parco e la sua percorribilità interna, eliminando inutili barriere, fatta salva la Biblioteca Geisser con le sue adiacenze, nucleo meritevole di ulteriore valorizzazione;
3)      Tutelare le alberate storiche, ovvero sia i filari di platani secolari sia di Ginko Biloba, ed evitare inutili pavimentazioni ed impermeabilizzazioni dei suoli, come avvenuto nell’area denominata “L’Ippopotamo”;
4)      Privilegiare la pulizia dell’area con le demolizioni di inutili strutture, escludendo a priori nuovi volumi edificati, esclusi dalle norme vigenti (il parco non può “generare” nuova SLP);
5)      Individuare per il parco nel suo complesso una vocazione unitaria, che dovrebbe privilegiare attività educative, ludiche, didattiche, ambientali rivolte soprattutto alla conoscenza dell’ambiente fluviale (non va dimenticato che più volte il parco ha ospitato attività espositive, come la prima Mostra dei progetti di Torino Città d’Acque, mostre fotografiche documentanti l’ambiente fluviale, una mostra allestita nel 2006 dal Parco del Po Torinese, le varie iniziative organizzate da Experimenta, da “A come Ambiente”, etc. etc.).
6)      Eventuali attività di intrattenimento teatrali, musicali (a basso impatto acustico) e di ristorazione devono essere funzionali alla fruizione del parco, senza snaturarlo, e trovando un dialogo col quartiere di Borgo Po che su di esso si affaccia, pur con la grossa cesura costituita da corso Casale, del quale dovrebbero essere migliorati gli attraversamenti pedonali.
7)      Rinviare la formulazione di un bando all’indicazione preventiva di indirizzi vincolanti di preminente interesse pubblico, dopo l’assunzione di una delibera di indirizzo con elementi di chiarezza circa l’effettiva disponibilità delle aree.
8)      Impostare un futuro bando indicando tra gli elementi fondanti di un’aggiudicazione non tanto “la miglior offerta economica”, quanto la miglior qualità progettuale.
9)      Rivedere il progetto della Centrale Idroelettrica in corrispondenza della Diga Michelotti evitando qualsiasi “sventramento” della parte Sud del parco e la costruzione di nuovi volumi emergenti.
Sulla base di tali considerazioni chiediamo quindi un ripensamento della delibera prima di una approvazione che non riveste alcun carattere di urgenza.
 
                                                                                             Per il Coordinamento
                                                                        Antonella Visintin                  Emilio Soave

                                                                 


LETTERA INVIATA ALL'ASSESSORE Dott. Enzo Lavolta



18 dicembre 2014                                      Dott. Enzo Lavolta
                                                                 Assessore all’Ambiente e al Verde
                                                                 Comune di Torino
                                                                 Via Corte d'Appello 16
                                                                  10122 TORINO


Con la presente, facciamo seguito alla riunione della Sesta Commissione Consiliare presieduta dal dottor Maurizio Trombotto, in data 6 novembre 2014, nel corso della quale si è svolta l’audizione del nostro Coordinamento, e chiediamo gentilmente di voler concordare un incontro con i nostri rappresentanti presso il suo Assessorato, possibilmente con la presenza anche di dirigenti e tecnici dei Settori Verde Pubblico Gestione e Grandi Opere, per ragionare ed essere informati circa diversi argomenti che ci paiono comportare criticità per la tutela e la gestione del verde nella nostra città.
Siamo infatti preoccupati circa le difficoltà di dare pratica attuazione al Regolamento di Tutela del Verde Pubblico e Privato, approvato nel marzo del 2006 a seguito di una delibera di iniziativa popolare votata dal Consiglio Comunale su iniziativa di associazioni e gruppi ambientalisti, sostenuta all’epoca da oltre 2.000 cittadini.
Elenchiamo alcuni argomenti a titolo esemplificativo:
1 - Tempistica e modalità di reimpianto di alberi abbattuti a seguito di problemi fitosanitari e controlli di stabilità (ad es. corso Bramante, parco del Valentino, parco della Pellerina), ovvero realizzazione di parcheggi in strutture come Porta Nuova lato via Sacchi con abbattimento di 12 platani quasi secolari, e parcheggi pertinenziali come quello di via Chambery, nonché in alberate semiperiferiche come via Breglio, via Zumaglia etc.; citiamo poi il deperimento e la scomparsa di numerosi alberi in aree mercatali, come il noto caso di piazza Benefica, e piazza Barcellona.
2 - Tempistica di completamento del parco di Spina 3 e della prossima apertura del parco di Spina 4, nonché previsione di tempi e modalità del ripristino della porzione Ovest del parco Sempione, devastato dal cantiere del Passante ferroviario ormai quasi 10 anni or sono.
3 - Garanzia del mantenimento della fruizione pubblica del parco Michelotti, in rapporto con la discussa delibera di “concessione per valorizzazione” attualmente in fase di predisposizione da parte dell’Assessorato, e impegno per la tutela dell’alberata storica del viale Michelotti nella parte che rischia di essere in parte compromessa dagli annunziati interventi per la realizzazione della Centrale Idroelettrica in corrispondenza della Diga omonima.
4 - Attenzione anche per il fabbisogno di verde di quartiere e di “vicinato” soprattutto in aree ove si verificano alienazioni di aree a servizi di proprietà comunale per nuovi interventi urbanistici (ad es. via Baltimora, via Malta, l’area Diatto-Snia).
5 - Garanzie circa il mantenimento della quota del 20% di verde in piena terra laddove si realizzano cospicui interventi edificatori di nuovo impianto o di totale ristrutturazione, nel rispetto del Regolamento Edilizio e di quello di Tutela del Verde.
6 - Mantenimento del verde in piena terra in tutti i giardini ed aree verdi di proprietà pubblica che rischiano di essere compromessi da interventi di trasformazione urbanistica (ad es. il Giardino Artiglieri da Montagna).
7 - Verifica dello stato di attuazione sul piano normativo e operativo della Delibera di Iniziativa popolare sulla tutela delle aree agricole periurbane approvata il 15 ottobre 2012.
8 - Informazione pubblica in merito alla istituzione dell’elenco degli alberi monumentali (già previsto dal Regolamento di Tutela del Verde) sulla base del recente D.L. del 23.10.2014 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di concerto col Ministero dei Beni Culturali, aprendolo alle proposte della cittadinanza, e pubblicazione annuale del “bilancio arboreo” della nostra città.
9 - Preoccupazione per il futuro del Parco del Valentino, già invaso dalle “strisce blu” e da accessi poco controllati, mentre si annunzia per il prossimo anno la rievocazione delle gare di Formula 1 all’interno del parco e l’arrivo di una Ruota Panoramica che creerà ulteriori problemi per i parcheggi.

In senso più ampio riteniamo che andrebbe garantita una maggior informazione ed un coinvolgimento dei cittadini laddove si realizzano scelte di carattere urbanistico e infrastrutturale che possono compromettere il patrimonio arboreo esistente e le dotazioni di verde, e che tale coinvolgimento sarebbe necessario anche laddove il Regolamento del Verde richiede interventi “compensativi” che a nostro parere non dovrebbero mai essere “monetizzati”, ma effettivamente collocati in aree immediatamente limitrofe a quelle ove si procede ad abbattimenti, eventualmente rivolti anche alla ricostituzione di alberate storiche intaccate da bitumature, scavi, collocazione di sottoservizi e reti tecnologiche.
Esprimiamo infine l’augurio che una quota consistente della TASI venga effettivamente destinata alla manutenzione ordinaria del verde, e non stornata su altri capitoli.
In attesa di un cortese riscontro, inviamo cordiali saluti.

Per il Coordinamento
(Emilio Soave)