È
possibile sacrificare centinaia di alberi e migliaia di metri quadrati
di verde in piena terra nel nome di un centro commerciale? A Torino sì!
È
quello che accadrà nel progetto di “riqualificazione” del Palazzo del
Lavoro, attualmente in attesa della conclusione dell’iter urbanistico.
Sembra
quasi superfluo ricordare l’importanza storica e architettonica
dell’edificio progettato dal grande ingegnere Pier Luigi Nervi e
realizzato in occasione delle celebrazioni di Italia ’61. L’edificio
caratterizza l’accesso Sud alla città di Torino e attualmente il Palazzo
del Lavoro e la sua area esterna versano in condizioni di degrado.
Negli ultimi mesi l’edificio è stato letteralmente abbandonato ed è
stato oggetto di ripetuti saccheggi ed atti di vandalismo, fino ad
arrivare all’incendio di poche settimane fa (in data 19 febbraio 2015).
L’attuale proprietà del Palazzo del lavoro (pentagramma S.p.a.) sembra
disinteressarsi dell’edificio e delle aree limitrofe, preoccupata
solamente di portare avanti la propria operazione immobiliare.
Il
primo tentativo di “riqualificazione” presentato dal gruppo olandese
Corio era stato bocciato prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato che
aveva annullato la Variante n° 190 approvata dal Consiglio Comunale.
Questo progetto aveva già trovato contrari i cittadini che avevano
presentato una petizione raccogliendo oltre 1300 firme.
Purtroppo,
il Comune è intenzionato a procedere lungo quella strada ed ha
riavviato l’iter urbanistico per consentire agli investitori privati la
realizzazione di quella che sembra essere l’ennesima speculazione.
La
“nuova” ipotesi progettuale presentata dal proponente (Pentagramma
S.p.a.) prevede che nell’intorno del Palazzo vengano realizzati i
parcheggi interrati a servizio del centro commerciale. Questo significa
la cancellazione del verde in piena terra per far posto al verde su
soletta. Inoltre il passaggio da centro commerciale “naturale” a centro
commerciale “classico” ha comportato un aumento del fabbisogno di
parcheggi che dovrebbe trovare soddisfacimento con la costruzione di un
parcheggio interrato di 3-400 posti auto in un’area del parco di Italia
’61 contigua al Palazzo a Vela.
È
tutto perduto? Noi cittadini crediamo di no, motivo per cui abbiamo
deciso di presentare una petizione al Consiglio Comunale della Città di
Torino.
Chiediamo
che l'intervento preveda il mantenimento del verde in piena terra e la
totale conservazione e manutenzione delle essenze arboree esistenti
interne all’area del Palazzo e nelle aree limitrofe e che le soluzioni
ai problemi di accessibilità per gli utenti e per i mezzi commerciali di
servizio non compromettano aree verdi esistenti nel Comune di Torino e
nelle limitrofe aree di Moncalieri.
Il
verde è un bene comune e come tale va preservato, curato e tutelato.
Troviamo inaccettabile che per favorire la massima redditività
dell’investimento di un soggetto privato si possa pensare di sacrificare
alberi e verde con tanta leggerezza, soprattutto in un periodo in cui
troppi sbandierano il vessillo dello “stop al consumo di suolo”.
Nel
progetto presentato non vi è traccia di utilità pubblica, bensì vi si
può leggere solo cementificazione, aumento del traffico veicolare e
peggioramento dei parametri ambientali della zona, già attualmente molto
critici.
I firmatari della petizione
Mail: difendiamoitalia61@gmail.com
Pagina internet: https://www.facebook.com/Alberipalazzodellavoro
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