Sala Capigruppo,
Palazzo Civico
Si terrà il 12 maggio alle
ore 11.30 presso la Sala Capigruppo di Palazzo Civico in piazza
Palazzo di Città il Diritto di Tribuna per il Coordinamento No
Zoo, in cui si spiegheranno le motivazioni che hanno spinto
associazioni animaliste e ambientaliste a lanciare la petizione
contro l'ipotesi di coinvolgere animali in cattività nell'ambito
della futura destinazione del Parco Michelotti.
Oltre ai firmatari e ai rappresentanti
delle associazioni che ne prenderanno parte, sarà presente Enrico
Moriconi. Tra gli ultimi casi da lui seguiti il tristemente
noto "Green Hill", in qualità di perito tecnico per il
pubblico ministero della Procura di Brescia, il veterinario
illustrerà le negatività connesse a strutture definite
"bioparchi" legate allo svilimento dei valori degli
ambienti naturali, vegetali, animali e morali nonchè ciò che una
vera fattoria didattica dovrebbe insegnare ai bambini.
Il Coordinamento ha ritenuto azione imprescindibile diffondere tra i cittadini la petizione qui presentata, tenendo conto anche del fatto che il progetto di valorizzazione è stato approvato senza il parere della Consulta delle associazioni di volontariato animalista della Città di Torino e avere coinvolto quelle ambientaliste.
Se nel 1987 con la chiusura dello zoo si era detto “Mai più”, nel 2015 il Comune di Torino con la motivazione di cercare dei finanziamenti per la manutenzione dell’area, ha deliberato il 12 gennaio una proposta che prevede l'attivazione di una procedura di affidamento in concessione con l’aggiudicazione“secondo il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa”, garantendo al soggetto privato vincitore una gestione temporale dell’area di durata trentennale. Inoltre la procedura proposta nell’atto deliberativo crea un rischioso precedente, favorendo la possibilità di dare il via ad altre operazioni di “privatizzazione” dei parchi cittadini.
Il Coordinamento ha ritenuto azione imprescindibile diffondere tra i cittadini la petizione qui presentata, tenendo conto anche del fatto che il progetto di valorizzazione è stato approvato senza il parere della Consulta delle associazioni di volontariato animalista della Città di Torino e avere coinvolto quelle ambientaliste.
Se nel 1987 con la chiusura dello zoo si era detto “Mai più”, nel 2015 il Comune di Torino con la motivazione di cercare dei finanziamenti per la manutenzione dell’area, ha deliberato il 12 gennaio una proposta che prevede l'attivazione di una procedura di affidamento in concessione con l’aggiudicazione“secondo il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa”, garantendo al soggetto privato vincitore una gestione temporale dell’area di durata trentennale. Inoltre la procedura proposta nell’atto deliberativo crea un rischioso precedente, favorendo la possibilità di dare il via ad altre operazioni di “privatizzazione” dei parchi cittadini.
I nostri NO e i nostri SI’:
NO
alla presenza di animali nel Parco,
NO
alla logica della privatizzazione del bene pubblico,
SI’
alla gestione del privato sotto convenzione che ne garantisca al
meglio la pubblica fruizione, sotto controllo pubblico;
NO
alla pregiudiziale della migliore offerta economica,
SI’
al miglior progetto sostenibile economicamente; reversibile, con
possibilità di rivalsa da parte della Città qualora non
correttamente realizzato e gestito;
SI’
all’abbattimento delle costruzioni precarie presenti per riportare
a naturalità il luogo;
NO
ad attività disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo,
senza garanzie per la fruizione pubblica dell’area nel suo
complesso;
NO
ad un bando ad personam in base a offerte già
avanzate;
SI’ alla valenza didattica e ad
attività protette per i bimbi.
Coordinamento No Zoo: LAV Lega Anti Vivisezione, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, L.I.D.A - Lega Italiana dei Diritti dell'Animale, ProNatura Torino, S.O.S Gaia, Ecopolis, Molecola - Circolo Legambiente Torino, OIPA, Le Sfigatte, "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori" - Comitato di Torino, Associazione META - sezione di Torino
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