lunedì 12 gennaio 2015

mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00 nella SALA OROLOGIO Comune di Torino AVVISO DI CONVOCAZIONE

della II Commissione Consiliare Permanente
in seduta congiunta
alla VI Commissione Consiliare Permanente
per mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00
nella SALA OROLOGIO
con il seguente ordine del giorno:

PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE AI SENSI DELL’ART. 12 DELLO STATUTO AVENTE
PER OGGETTO: “STRALCIO DEL MANUFATTO DI CEMENTO DENOMINATO”CONCA DI
NAVIGAZIONE” DAL PROGETTO DELLA CENTRALE ELETTRICA MICHELOTTI”.
mecc. n. oggetto note
M 2014-04543/002
"IMPIANTO IDROELETTRICO SUL PO IN
CORRISPONDENZA DELLA DIGA MICHELOTTI.
MONETIZZAZIONE DEI COSTI DI REALIZZAZIONE
DELLA CONCA DI NAVIGAZIONE IN SPONDA
DESTRA. INTERVENTI NECESSARI PER RIPRISTINARE
COMPLETA NAVIGABILITA' DEL FIUME PO NEL
TRATTO CONFINI DI TORINO-DIGA MICHELOTTI"
PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TROMBOTTO ED
ALTRI IN DATA 8 OTTOBRE 2014.
CCP 6+2
ASSESSORI LAVOLTA, LUBATTI
BERTHIER, CARBONERO, VENTURA"

A ISABELLA CONTI LA NOSTRA SOLIDARIETA' E IL NOSTRO SOSTEGNO

LETTERA INVIATA DAL CORDINAMENTO
Alla cortese attenzione del
Sindaco di San Lazzaro di Savena (Bo)
Avv. Isabella Conti


Le scriviamo a nome del “Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni
ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde
”, che a Torino aggrega parecchi tra i comitati spontanei di cittadini che da decenni tentano di contrastare le scelte urbanistiche dissennate a Torino e si impegnano per salvare il verde pubblico che viene cinicamente cementificato in nome di un’assurda “riqualificazione”, oltre che per limitare il consumo di suolo e la produzione di volumetria inutilizzata sia a fini abitativi che ai fini industriali.
Purtroppo molto spesso le Amministrazioni comunali, sotto la spinta delle ristrettezze finanziarie, dovute anche all’accumularsi del debito nelle precedenti gestioni, non trovano di meglio che fare cassa con  i diritti edificatori, che solo apparentemente concedono una boccata di ossigeno alle esauste casse comunali. Sembra che l’imprenditorialità di queste amministrazioni sia unicamente riconducibile al sistematico consumo di suolo (seppure mascherato dalla progettazione di “edifici alti”) per dare impulso alla rendita fondiaria e alla speculazione edilizia di noti “operatori”
Abbiamo appreso dagli organi di informazione nazionali della Sua presa di posizione ragionevole sulla ipotesi di costruzione di nuove “residenze” dopo la riconversione di un terreno rurale; apprezziamo e condividiamo la Sua decisione di vederci chiaro sulle varianti al Piano Regolatore ( a Torino è stata superata la quota 300 …) e  Le esprimiamo tutta la nostra profonda solidarietà per il coraggio con cui sta sostenendo la Sua azione di amministratrice di un’istituzione pubblica e, in quanto tale, sta perseguendo il bene dei cittadini.

PARCO MICHELOTTI: ARRIVA LA FATTORIA DEGLI ANIMALI?



9 gennaio 2014                                               


Comunicato Stampa
A seguito della riunione della competenti Commissioni Consiliari tenutasi l’8 gennaio, è stata liberata per il Consiglio Comunale la proposta di delibera che avvia la “Concessione per Valorizzazione” del Parco Michelotti, con alcuni emendamenti sicuramente migliorativi, che accolgono in parte le nostre osservazioni, ma che non toccano purtroppo la sostanza dell’atto deliberativo.
Prima della votazione in Consiglio, poniamo in evidenza il fatto che, per la prima volta, si dà il via ad una procedura del tutto insolita: tale procedura, definita “concessione per valorizzazione”, riguarderà un vasto parco urbano che si estende dalla  piazza Gran Madre a corso Gabetti (ca. 32.000 mq.).
Si prevede la pubblicazione di un bando dalle maglie molto larghe, che consentirà di affidare l’intero parco ad un soggetto che se lo aggiudicherà per 30 anni col criterio della “miglior offerta economica”.
In linea di principio non siamo contrari al coinvolgimento anche di soggetti privati nella gestione dei parchi urbani, e neppure allo svolgimento anche di attività economiche rivolte alla fruizione del parco.
Tuttavia riteniamo doveroso inserire nel bando precisi impegni per garantire la fruibilità pubblica del parco e per preservarne le peculiarità storiche e paesaggistiche e le caratteristiche ambientali.
Soprattutto siamo assolutamente contrari ad una filosofia secondo cui i parchi non solo non devono costare, ma devono addirittura “rendere”.
Nel caso in questione ci preoccupa il fatto che al soggetto aggiudicatario verrà data ampia facoltà di collocare all’interno di un parco urbano consolidato le attività più disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica nel suo complesso di un’area così importante per il quartiere e per l’accessibilità alla sponda fluviale.
Nella proposta di delibera viene pure fatta balenare la possibilità di realizzare nuovi volumi edificati, laddove un parco pubblico storicamente consolidato non può sicuramente “generare” miracolisticamente nuova Superficie Lorda di Pavimento, oltre a quella del fabbricato esistente denominato Acquario-Rettilario. Non viene neppure indicato l’obbligo di abbattere strutture precarie e fatiscenti, reliquati del vecchio Zoo, che rappresentano un ostacolo alla fruizione pubblica: la decisione di un eventuale abbattimento sarà demandata alle scelte dell’aggiudicatario.
Ricordiamo ancora che il parco, dato il “frazionamento” in atto, rischia ulteriormente con quest’atto deliberativo di trasformarsi in un condominio, per di più senza regole, e con l’incubo di una Centrale Idroelettrica che lo sventrerà.
Infine, la procedura proposta nell’atto deliberativo crea un rischioso precedente, favorendo la possibilità di dare il via ad altre operazioni di “privatizzazione” dei parchi cittadini.

In sintesi in nostri NO e i nostri SI’
NO alla logica della privatizzazione del bene pubblico,
SI’ alla gestione del privato sotto convenzione che ne garantisca al meglio la pubblica fruizione, sotto controllo pubblico;
NO alla pregiudiziale della migliore offerta economica,
SI’ al miglior progetto sostenibile economicamente; reversibile, con possibilità di rivalsa da parte della Città qualora non correttamente realizzato e gestito;
NO a qualsiasi nuova costruzione nel Parco, già inficiato dalla previsione della centralina idroelettrica,
SI’ all’abbattimento delle costruzioni precarie presenti per riportare a naturalità il luogo;
NO ad attività disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica dell’area nel suo complesso;
NO ad un bando ad personam in base a offerte già avanzate;
NO alla presenza di animali nel Parco,
SI’ alla valenza didattica e ad attività protette per i bimbi.










immagine da http://www.lastampa.it/2012/03/10/cronaca/parco-michelotti-sara-la-primaarea-verde-del-tutto-ecosostenibile-7FgcL2SutPTNDjLzQhPzdJ/pagina.html



























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