giovedì 16 giugno 2016

Alla Mostra Mercato Orto-Floro-Vivaistica

11 Giugno 2016

SAN SALVARIO HA UN CUORE VERDE


Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste 
per la tutela e la progettazione del verde 
presente alla Mostra Mercato Orto-Floro-Vivaistica in Corso Marconi con il suo banchetto e la raccolta firme:




  











Il Valentino un Quartiere Fieristico?

18 maggio 2016

comunicato stampa
IL VALENTINO DIVENTA UN “QUARTIERE FIERISTICO”,
PRIMA COL SALONE DELL’AUTO E POI CON “SLOW FOOD”


Come già annunziato dai giornali cittadini con grande enfasi ai primi di marzo, si sta ora
precisando la fisionomia del Salone del Gusto a cielo aperto che occuperà tutto il Parco del Valentino con le sue adiacenze e dilagherà in buona parte della città, occupando piazze e luoghi storici. La “grande kermesse” si terrà dal 22 al 26 settembre, ma bisognerà aggiungere i tempi non brevi di allestimento e smontaggio. Dopo aver umiliato il maggior parco cittadino col Salone dell’Auto in giugno, da noi già contestato lo scorso anno, che si svolgerà per la seconda volta in un parco che secondo le norme vigenti dovrebbe essere tutto pedonale, ora la brillante pensata è stata quella di occupare tutto il parco con un grande mercato alimentare e altre iniziative di promozione commerciale. Sulla base della Delibera assunta dalla Giunta Comunale il 1 marzo scorso, vi si allestirà il “Mercato Italiano e Internazionale”, con circa 700 spazi espositivi e 100 stand di vendita. Tutte le aree a contorno del parco, da corso Vittorio Emanuele a Torino Esposizioni, da corso Marconi a corso Sclopis e via Petrarca, diventeranno parcheggio per espositori e visitatori, mentre i Vigili Urbani dovranno gestire un incontenibile flusso di traffico e di visitatori che durerà almeno una settimana.

L’Amministrazione Comunale, non contenta di aver già stanziato 400.000 Euro per l’iniziativa, esenterà dal pagamento della COSAP i partecipanti alla “grande kermesse”, con un danno erariale difficilmente quantificabile, esenzione che varrà anche per tutte le piazze cittadine che ospiteranno le manifestazioni collegate. Il tutto al fine di far risparmiare agli organizzatori circa 1 milione di Euro (tanto costavano gli spazi di Lingotto Fiere), regalando l’utilizzo dello spazio pubblico. Mentre non vi sarebbe nulla da eccepire nell’ospitare le iniziative legate a “Terra Madre” nel Castello del Valentino, a Torino Esposizioni (in stato di abbandono) e in altri edifici come la Società Promotrice, ci pare doppiamente insensato trasformare un parco storico in un grande mercato a cielo aperto, sia per il rispetto dovuto al parco sia per gli effetti indotti su tutto il quartiere di San Salvario. Il Parco del Valentino è tutelato dal Decreto Ministeriale del 14.04.1948, e insieme col suo storico Castello dovrebbe pure rientrare tra i beni tutelati dall’UNESCO, con le residenze sabaude e le loro pertinenze. Ed allora, per aggirare l’ostacolo, come si procede? Nella stessa Delibera di Giunta prima citata, con una brillante acrobazia si attribuisce al parco la “qualifica di quartiere fieristico internazionale”. Così lo si adatta ad ospitare con l’occasione, ed anche per il futuro, qualsivoglia manifestazione di carattere commerciale! Il Regolamento del Parco, approvato nel 2001, che inibisce al suo interno manifestazioni commerciali e motoristiche, viene allegramente aggirato, dando al parco la denominazione di “quartiere fieristico”, con un assordante silenzio-assenso da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici. Il tutto regalando inoltre prima almeno 110.000 Euro con l’ esenzione dalla Cosap agli organizzatori del Salone dell’Auto e certo ancora di più a quelli del Salone del Gusto (l’importo è ancora da quantificare). Prima la “Grande Festa dei Motori” (sic!), e poi a settembre arriveranno gli stand con salamelle, arrosticini, friggitorie, birrifici “artigianali”, porchetta e pollo fritto, che occuperanno anche tutte le piazze auliche, piazza Vittorio, e i Murazzi. Tutte queste iniziative sono riconosciute come di “alto valore culturale”, atte a promuovere l’immagine della città, mentre “la commercializzazione avrebbe valenza residuale”, secondo la Delibera citata.

Ma se proprio si ritiene opportuno trasformare il Salone del Gusto in un’iniziativa a cielo aperto, perché allora non distribuire le iniziative in tutto il territorio cittadino (inclusi i quartieri periferici), invece di concentrare tutto sempre negli stessi luoghi? Ciò contribuirebbe a rendere l’iniziativa diffusa molto più gestibile e sostenibile, vivificando anche quartieri negletti con iniziative simili a quelle di “Campagna Amica”. Invece si preferisce stravolgere ancora una volta un parco situato in piena area centrale e le piazze storiche, forse perché più “redditizie” commercialmente. E’ una spirale perversa, che andrebbe invertita, per il decoro e la vivibilità urbana.

Il Salone del Gusto al Valentino

24 maggio 2016
Comunicato stampa
SALONE DEL GUSTO AL VALENTINO

Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta
Italia Nostra - Sez. di Torino

Pro Natura Piemonte
Pro Natura Torino

Al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
all’attenzione della dott. Ilaria Borletti Buitoni,
Sottosegretario di Stato - Roma

Al Segretariato Generale per il Piemonte del MIBACT,
Ing. Gennaro Miccio

Alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio
per il Comune e la Provincia di Torino Arch. Luisa Papotti

Alla Regione Piemonte,
Settore Tutela e Valorizzazione del Paesaggio
Assessore Alberto Valmaggia

e all’attenzione dell’arch. Giovanni Paludi

E p.c. Al Sindaco della Città di Torino, dr. Piero Fassino

Oggetto: richiesta di verifica dell’applicazione della Tutela Ministeriale sul complesso storico del Parco e del Castello del Valentino nella Città di Torino.

Le sottoscritte Associazioni esprimono la loro viva preoccupazione di fronte ai recenti provvedimenti della Giunta Comunale di Torino che hanno portato di fatto allo svuotamento di qualsiasi elemento di tutela nei confronti del complesso costituito dal Parco del Valentino e dal Castello in esso situato. L’intero Parco del Valentino, con D.M. del 14.04.1948, venne dichiarato di interesse pubblico per i suoi rilevanti valori storici e paesaggistici, con gli edifici che vi si collocano, tra cui il suddetto Castello, l’Orto Botanico dell’Università, il Borgo Medioevale, la Società Promotrice delle Belle Arti, Villa Glicini (arch. Ceppi), le storiche Società Remiere, il monumento ad Amedeo di Savoia Aosta ed altri edifici, fino al complesso di Torino Esposizioni. Successivamente giunse il riconoscimento del Castello del Valentino come sito UNESCO, “core zone” nel sistema delle residenze sabaude, e delle sue adiacenze come “Buffer Zone”, approvato nell’agosto del 2010.

Malgrado questi elementi ispirati a criteri di tutela, nel giugno del 2015 l’intero Parco del Valentino venne scelto dalla Giunta Comunale per ospitarvi il Salone dell’Auto (“Parco del Valentino - Salone e Gran Premio”), definito la “grande festa dei motori”, che si rinnoverà quest’anno sempre nel mese di giugno, del quale è già iniziato l’allestimento a partire dal 23 maggio u.s., che si svolge peraltro in regime di totale gratuità per gli organizzatori di un’iniziativa essenzialmente promozionale e commerciale.

Ma ravvisiamo ora, come scelta di massima gravità, la Delibera della Giunta Comunale di Torino in data 1 marzo 2016, con cui si promuove il “Salone del Gusto Terra Madre”, che comporterà, tra le diverse iniziative che si svilupperanno pure nelle maggiori piazze auliche cittadine, anche l’organizzazione di una vasto Mercato di esposizione e vendita di prodotti alimentari, con l’allestimento di 700 spazi espositivi e 100 stand all’interno del parco, mentre tutti i viali e le vie adiacenti verranno occupati dai mezzi degli espositori e dei visitatori; detto mercato si svolgerà nell’ultima decade di settembre del 2016 e il suo allestimento inizierà già a fine agosto. Con tale delibera (che sancisce anch’essa la totale gratuità per gli espositori dell’utilizzo degli spazi pubblici) viene attribuita all’intero Parco del Valentino la qualifica di “quartiere fieristico internazionale”, sulla base di una delibera della Giunta Regionale in materia fieristica risalente al 2012, che a nostro parere non dovrebbe essere applicabile a complessi di rilevanza storica e paesaggistica; e si riconoscono “finalità essenzialmente culturali” alla suddetta iniziativa espositiva.
Questa Delibera della Giunta Comunale, oltre a sottrarre per un lungo periodo alla fruizione pubblica il più noto parco cittadino ricco di valenze storiche, viene di fatto ad attribuire ad un semplice atto di Giunta il potere di stravolgere gli aspetti di tutela paesaggistica e architettonica facenti capo al Ministero e in seguito approvati con valenza ancora più marcata dall’UNESCO nel 2010, sulla base di una proposta di candidatura formulata dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino (ora Città Metropolitana). L’attribuzione della denominazione di “Quartiere Fieristico” a un intero parco storico consolidato, riconosciuto con le sue valenze anche dal vigente Piano Regolatore, e oggetto di un Regolamento specifico approvato dal Consiglio Comunale nel 2001, viene di fatto a stravolgere qualsiasi elemento di tutela storico-paesaggistica, la stessa natura di parco pubblico, e perfino il vigente impianto urbanistico, in una città che ha già un suo ben definito “quartiere fieristico”, ovvero il complesso di Lingotto Fiere. Questa attribuzione di “quartiere fieristico” potrebbe in seguito essere usata come grimaldello per qualsiasi ulteriore iniziativa di carattere promozionale e commerciale nel Parco del Valentino, così come in qualsiasi altro ambito di valenza storica e paesaggistica di Torino e della Città Metropolitana.

Ciò è tanto più grave nel momento in cui la Regione Piemonte sta procedendo all’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale (riadottato nel maggio del 2015), all’interno del quale l’Ambito 36 (“Il Torinese”) individua tra gli strumenti di salvaguardia proprio i citati provvedimenti di tutela ministeriale del Parco e del Castello del Valentino, e il riconoscimento da parte dell’UNESCO.

Consideriamo doveroso richiedere una verifica della corretta applicazione dei suddetti provvedimenti ai sensi del Codice dei Beni Culturali (DLgs. 42/2004), con riferimento anche all’Art. 45 del Codice che indica la facoltà di procedere a “prescrizioni di tutela indiretta” al fine di evitare pericoli per “l’integrità dei beni culturali immobili”, ovvero “ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro”; e invitiamo a valutare l’opportunità di assumere i provvedimenti del caso.

In attesa di un cortese riscontro porgiamo distinti saluti.

Roberto Gnavi (Presidente Italia nostra, sez. Torino) 
Emilio Soave (Vicepresidente Pro Natura Torino)
Maria Teresa Roli (Italia Nostra C.R. Piemonte, Consigliere Nazionale)
Mario Cavargna (Presidente Pro Natura Piemonte)

Bilancio Arboreo della città di Torino

BILANCIO ARBOREO

il 3 maggio è stato presentato il bilancio arboreo della città di Torino
per approfondimenti si può scaricare al seguente link:
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/bm~doc/bilancio-arboreo-2011-2016.pdf

per gli ulteriori chiarimenti il link è:
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/bm~doc/bilancio-arboreo-ulteriori-chiarimentii.pdf