venerdì 15 aprile 2016

Proposte del Coordinamento ai candidati Sindaci

Torino, 8 aprile 2016

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016
PROPOSTE DEL COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL VERDE A TORINO

Nell’autunno del 2014 le Associazioni e i Comitati indicati in testata hanno costituito un Coordinamento per la tutela e la progettazione del verde nella nostra città, con l’obiettivo di sviluppare forme attive di partecipazione e di collaborazione tra i cittadini e l’Amministrazione Comunale per la tutela e l’incremento del patrimonio verde, fondamentale in tutte le sue articolazioni per la vivibilità dell’ambiente urbano.
Paesaggio urbano, mitigazione dei picchi di calore, produzione di ossigeno e contenimento dell’inquinamento atmosferico, tutela della salute, capacità di ombreggiamento, si intrecciano strettamente e rendono indispensabile in una grande città la salvaguardia e la crescita del patrimonio verde e arboreo, dai grandi viali alberati ai parchi urbani e fluviali, dai giardini di prossimità al verde dei complessi scolastici e degli impianti sportivi, dalle aree agricole ai gerbidi che contribuiscono a mantenere la permeabilità dei suoli urbani: tante sono le funzioni ormai riconosciute universalmente al verde in città.
Purtroppo in questi anni i continui tagli di bilancio delle amministrazioni locali hanno posto seri limiti allo sviluppo di questo patrimonio, decidendo di ridurre le risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria; lo stesso consumo di suolo libero si è andato incrementando (Torino in testa), nonostante tanti proclami e disegni di legge mai portati a compimento. Anche nelle grandi trasformazioni urbane il verde è visto più che altro come una fastidiosa incombenza stabilita dagli standard urbanistici, un fastidioso onere in più, anziché come un servizio fondamentale per i cittadini, in termini quantitativi e qualitativi: sempre più spesso le “riqualificazioni” prevedono la cementificazione di aree verdi in piena terra, parzialmente “compensata” dall’allestimento di qualche spicchio di “verde su soletta”.
Anche in Consiglio Comunale tante mozioni, ordini del giorno, interrogazioni su questi argomenti sono rimasti di fatto inattuati: piantumazione degli alberi mancanti, bilancio arboreo, sviluppo degli spazi verdi urbani, tutela del parco del Valentino e di altri grandi parchi urbani, etc.
Nel 2014 il Coordinamento per la Tutela del Verde ha presentato agli Assessori di competenza, alle Circoscrizioni, e a tutti i Gruppi Consiliari una serie di proposte in merito alla salvaguardia e all’incremento del patrimonio verde cittadino, a cui non è stata fornita risposta. Siamo anche intervenuti “a tutela del verde” su tante vicende specifiche, tra le quali, ultima ma non ultima, la delibera che sta portando di fatto alla privatizzazione di un importante parco urbano, come il Michelotti, che rischia di costituire un pericoloso precedente di sottrazione di un parco alla fruizione pubblica, in nome della “valorizzazione”. Troppe scelte urbanistiche e infrastrutturali sono poi passate sulle teste dei cittadini, come di recente le proposte di realizzare nuovi parcheggi privati pertinenziali che compromettono aree verdi in piena terra e alberate, la decisione di alienare le aree
COORDINAMENTO DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PER LA TUTELA E LA PROGETTAZIONE DEL VERDE
verdi circostanti il Palazzo del Lavoro e quella di accorpare il Giardino Artiglieri da Montagna con l’area Westinghouse, sacrificando aree verdi in piena terra e alberate per la realizzazione di un centro commerciale.
Con l’occasione del rinnovo dell’Amministrazione Comunale di Torino desideriamo presentare nuovamente alcune proposte sulle quali vogliamo confrontarci con i Candidati Sindaci e le forze politiche che li sostengono, per richiedere alcuni impegni prioritari, in gran parte già formulati nel documento da noi presentato ai Consiglieri Comunali nell’ottobre del 2014.
Qui l’elenco delle proposte.
1) Impegno a portare in approvazione da parte del Consiglio Comunale un Piano del Verde, promesso da tanti anni e mai predisposto né approvato
2) Invito a ricostituire l’unitarietà dei settori del Verde Pubblico, ora frammentati
3) Istituzione di una Consulta del Verde Urbano, o Forum del Verde, riconosciuto come strumento consultivo da parte del Consiglio Comunale
4) Pieno rispetto del Regolamento di Tutela del Verde Urbano Pubblico e Privato approvato dal Consiglio Comunale nel 2006
5) Sostegno a forme di “adozione” di aree verdi minori da parte di associazioni e gruppi di vicinato
6) Aggiornamento ed espansione di un Sito comunale a cura del Settore Gestione Verde e del Settore Grandi Opere del Verde
7) Trasparenza nell’utilizzo degli Oneri di Urbanizzazione ed evidenza degli interventi di manutenzione ordinaria del verde pubblico, in particolare per le nuove realizzazioni
8) Individuazione di nuove fonti di finanziamento per la manutenzione ordinaria di parchi e giardini pubblici
9) Tutela delle aree agricole periurbane, come richiesto dalla Delibera di Iniziativa Popolare approvata dal Consiglio Comunale il 15 ottobre 2012, con loro puntuale identificazione
10) Monitoraggio del consumo di suolo, con la costruzione di un sito comunale specifico ove vengano rappresentate cartograficamente tutte le aree verdi di titolarità pubblica
11) Pubblicazione annuale in forma trasparente del Bilancio Arboreo cittadino
12) Stimolo alle donazioni di alberi da parte dei cittadini in forma localizzata e visibile, dando la priorità a reimpianti di specie arboree espiantate o danneggiate
13) Abbandono della politica di tagli alle spese per la manutenzione nonché delle proposte di “valorizzazione privatistica” con inibizione all’uso pubblico e gratuito di parchi pubblici storici
14) Maggiore attenzione alla diffusione tra i cittadini di informazioni sui fatti rilevanti per l'ambiente, sia su scala metropolitana che nell’ambito dei singoli quartieri.
Su queste proposte chiediamo un confronto aperto, affinché esse possano rientrare nelle linee di indirizzo della futura amministrazione e incrementare la partecipazione dei cittadini alle scelte che li concernono.

Invito
Giovedì 21 aprile alle ore 11
presso la sede di ProNatura, Via Pastrengo 13
Incontro aperto
con i Candidati Sindaci alle elezioni amministrative 2016 e gli organi di informazione
sulle politiche di gestione e progettazione del verde della nostra città

Lettera aperta: SALONE DELL’AUTO AL VALENTINO

Torino, 20 novembre 2015

Lettera aperta:
Al Sindaco della città di Torino
All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta
All’Assessore alla Mobilità, dr. Claudio Lubatti
Al Presidente della VI Commissione, dr. Maurizio Trombotto
Ai Consiglieri comunali
Al Presidente della Circoscrizione8, Mario Corbelio Levi
Agli organi di Informazione

SALONE DELL’AUTO AL VALENTINO: DI MALE IN PEGGIO

Trionfalmente i comunicati stampa annunciano il Salone dell’Auto anche nel giugno del 2016 e che si svolgerà nel parco del Valentino, addirittura verrà riproposto ogni anno, con durata prolungata, “test drive” (possibilità per i visitatori di provare le auto su strada), e una passerella delle auto che raggiungeranno la Basilica di Superga.
Nel 2015 questa manifestazione ha bloccato il parco quasi una settimana per l’allestimento, quasi un’altra settimana per l’esibizione, e un’altra settimana per lo smontaggio. In pratica il parco è stato invaso da pedane, stand e apparati pubblicitari per quasi tre settimane, limitandone l’utilizzo. E tutto questo per di più con la “gentile concessione” dell’esenzione dal pagamento della COSAP, per una manifestazione esclusivamente commerciale, definita per contro di “alto valore”. Un regalo alle case automobilistiche (mentre gli altri cittadini pagano a caro prezzo la concessione di suolo pubblico per tante altre iniziative), mentre la città piange sul suo bilancio in rosso. Tutto questo per decisione monocratica del Sindaco di Torino, senza neppure passare per il Consiglio Comunale, disattendendo anche il Regolamento del Parco del Valentino che inibisce l’utilizzo del parco per manifestazioni commerciali e promozionali.
Il parco del Valentino viene ancora una volta vilipeso e snaturato, declassandolo a mero scenario di iniziative commerciali, affiancate da sfilate di bancarelle in omaggio al cosiddetto “street food”, ovvero friggitorie, salamelle, kebab e paninoteche.
Quest’anno, deprecando l’iniziativa, ci eravamo anche appellati al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale perché l’iniziativa non si ripetesse. Invece viene riproposta in forma addirittura peggiorativa.
La nostra città, da cui la FIAT si sta di fatto ritirando, lasciando tante eredità passive, si riduce a fare da mera vetrina per iniziative commerciali per le “grandi firme” dell’auto, in un luogo improprio come un parco storico, che dovrebbe invece essere tutelato dagli Enti preposti, come la Soprintendenza.
Eppure abbiamo i grandi spazi di Torino Esposizioni semivuoti, e il grande parcheggio interrato del Quinto Padiglione che (ciclicamente reso inagibile per “Natale in Giostra”) potrebbe tranquillamente ospitare al suo interno una siffatta manifestazione espositiva senza alterare e oltraggiare il parco.
Stupisce il silenzio dell’Assessore all’Ambiente e al Verde, e la condivisione della scelta da parte dell’Assessore alla Viabilità, che dovrebbe semmai avere a cuore forme di mobilità alternative all’auto.
Facciamo ancora un appello affinché per tale iniziativa si trovino luoghi più opportuni anziché contribuire al degrado di un parco già compromesso da troppi usi impropri, che nulla hanno a che fare con lo sport e le attività legate al fiume.

Il Piano del Verde quale strumento strategico per la tutela del territorio urbano

Torino, 11 novembre 2015

All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta

Di seguito il testo dell’articolo pubblicato sul sito nazionale di Salviamo il Paesaggio in cui si evidenzia l'importanza, per le maggiori città italiane, di corredarsi di un Piano del Verde, impegno che Torino aveva assunto ancora nel lontano 2006 e di cui siamo ancora in attesa.

Dal blog “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”

Il Piano del Verde quale strumento strategico per la tutela del territorio urbano
by redazione5 on ott 17, 2015 • 01:07

per soddisfare standard urbanistici. Uno degli strumenti innovativi, ma poco utilizzato dai nostri comuni, è il Piano del verde urbano, che se adottato, rappresenta uno strumento strategico per la realizzazione di una struttura verde articolata e composita, capace di mitigare l’impatto ambientale dell’attività cittadina sul territorio, garantire un più razionale uso delle risorse e valorizzare il territorio agricolo.
Uno strumento utile per cercare di pianificare in modo più armonioso le scelte sul territorio e integrarle all’interno degli strumenti di pianificazione.
Con tale piano è possibile avere un quadro consociativo del verde, attraverso il censimento del patrimonio arboreo e arbustivo. Tale conoscenza rappresenta il primo momento per la redazione del piano, ciò può avvenire in vari modi e a costi ridotti, come per esempio, avvalendosi del contributo dell’ordine degli agronomi, degli studenti di agraria o anche di associazioni di volontari. Con il censimento è possibile affrontare nel modo più corretto il controllo dello stato fitosanitario della vegetazione, la pianificazione di nuovi impianti, la programmazione degli interventi di manutenzione del verde e non da ultimo i rapporti tra l’Amministrazione e i cittadini.
Uno studio condotto dall’ISPRA, su 24 città italiane riguardante gli strumenti di pianificazione del verde urbano in Italia, dimostra, che nonostante la crescente attenzione verso il patrimonio arboreo e naturale, sono ancora pochi gli Enti che hanno predisposto il Piano del Verde. Infatti, su 24 comuni esaminati, solo 7 città hanno, adottano il Piano del Verde: Milano, Venezia, Parma, Bologna, Prato, Reggio Calabria e Cagliari (Palermo l’ha adottato in passato). Il Piano del Verde è così presente solo nel 29,2% delle città analizzate, cosi distribuito al Nord per il 57,1% e al Centro, al Sud e nelle Isole per il 14,3%. Sempre l’ISPRA ci dice che appena il 50% dei casi esaminatati ha approvato il regolamento del verde, e ancora una volta sono le città del Nord con il 58,3%, mentre il Centro per il 25,0% e nelle Isole per il 16,7%. I dati indicano lo scarso interesse degli Enti Locali nei confronti del verde urbano e la mancanza di un piano nazionale in grado di porre al centro dell’azione politica la questione della “forestazione Urbana” quale leva per il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane.
La legge 10/13 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.”, non ha reso obbligatoria né la redazione del Piano del Verde né tanto meno l’adozione del regolamento del verde, lasciando ancora una volta alla sensibilità politica delle singole amministrazioni comunali, la scelta dell’utilizzo dei sudetti strumenti di pianificazione ambientale.
Giuseppe Sarracino Dott. Agronomo

Comunicato stampa: PARCO MICHELOTTI, PRIVATIZZAZIONE: UN'UNICA OFFERTA, ZOOM!


Torino, 18 ottobre 2015

All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta
All’Assessore al Bilancio e programmazione, dr Gianguido Passoni
Al Presidente della VI Commissione Consiliare, dr. Maurizio Trombotto
Ai Gruppi Consiliari
Agli organi di informazione

Comunicato Stampa

PARCO MICHELOTTI, PRIVATIZZAZIONE: UN'UNICA OFFERTA, ZOOM!

Il 14 ottobre in Comune si è proceduto all'apertura delle buste per il bando di gara per la “valorizzazione” del Parco Michelotti, a cui ha partecipato un solo soggetto, Zoom, proprietario del “Bio parco” di Cumiana, uno zoo “adeguato” ai tempi.
Dai giornali apprendiamo che l'Assessore Lavolta si congratula del fatto che Zoom abbia deciso di partecipare al bando per riqualificare un'area da trent'anni chiusa, senza menzionare che la responsabilità per la chiusura ed il degrado è del Comune stesso, che lo ha di fatto sottratto alla fruibilità dei cittadini, per arrivare a giustificare la necessità di privatizzarlo. Sappiamo dall'Assessore che, nel corso degli anni, sono pervenute in Comune altre proposte di riutilizzo, ma queste manifestazioni di interesse non sono state rese note e discusse e, addirittura, in Assessorato dicono di averne perso le tracce...
E così si è arrivati all'apertura delle buste con un solo offerente, forse non casualmente, visto le specificità del bando. E ipotizziamo che l'offerta economica pervenuta si discosterà di poco da quella base...
Non possiamo che ribadire la nostra contrarietà ad una concessione per “valorizzare” un vasto parco urbano, ovvero alla concessione volta ad incamerare risorse risibili (importo base 58.540 euro/anno, ovvero 1,829 euro/mq), che ci esproprierà per trent'anni di un bene pubblico, e che renderà invece molto all'aggiudicatario, se pensa di investirvi - così com'è stato detto - 15 milioni di euro...
Ma quello che ci preoccupa è che con questo bando si apre la strada a possibili future privatizzazioni di altri parchi urbani, con la scusa di difficoltà di bilancio e con lo specchietto delle allodole di una “valorizzazione”, che non comporta automaticamente migliori condizioni di fruibilità pubblica e gratuita, ma sta a significare che i parchi devono addirittura “essere messi a rendita”, per diventare fonte di nuovi introiti finanziari.
Chiediamo con forza che:
      il parco rimanga pubblico, e si fermi la tendenza alla privatizzazione dei Beni Pubblici, osteggiata dalla maggior parte dei cittadini;
      che il parco sia gestito dal Comune, eventualmente insieme ad altri soggetti sottoposti a convenzione che vincoli il rispetto delle alberate, delle sponde e della libera e pubblica fruizione da parte dei cittadini, e coerentemente con il contesto in cui il parco è inserito, valutando offerte di altri soggetti nella partecipazione alla cogestione del parco con criteri che premino la competenza, la disponibilità e la gratuita delle proposte ai cittadini, con particolare attenzione alla diffusione delle conoscenze sugli ambiti fluviali e boschivi,
    non vengano costruiti nuovi edifici nel parco, e chiediamo che vengano abbattute le strutture fatiscenti presenti, così da rinaturalizzare l'ambito,
     venga escluso in modo categorico la presenza di animali nel parco, ad eccezione di quelli che naturalmente già vi abitano e di quelli che vi transitano.
Chiediamo, pertanto, un incontro all'Amministrazione per ridiscutere di questa importante vicenda, in particolare affinché vengano affrontati e ridefiniti i termini in cui è stata posta.

Lettera all'assessore: PIENA APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO DI TUTELA DEL VERDE DEL 2006



    Torino, 07 ottobre 2015
 
All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta
Al Presidente della VI Commissione Consiliare, dr. Maurizio Trombotto
 
Oggetto: PIENA APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO DI TUTELA DEL VERDE DEL 2006

L’autunno scorso le associazioni e i comitati elencati in testata hanno costituito a Torino un Coordinamento per la tutela e la progettazione del verde urbano nella nostra città, con una carta d’intenti e alcune proposte di rafforzamento della collaborazione che dovrebbe realizzarsi tra l’amministrazione comunale ed i cittadini per il miglioramento del sistema del verde, che si articola in differenti tipologie: il verde di prossimità, i giardini (inclusi quelli storici), le grandi alberate,  i parchi urbani e fluviali.
Dopo una nostra prima audizione presso la VI Commissione Consiliare lo scorso anno abbiamo avuto alcuni utili incontri con l’Assessore, dirigenti e tecnici dei settori interessati, e si era delineata l’ipotesi dell’avvio di un percorso condiviso nell’elaborazione di un Piano del Verde, che si era peraltro già avviato nel 2006, e si era poi interrotto all’inizio del 2008.
Ci permettiamo ora, a distanza di alcuni mesi, di sottolineare alcune priorità che attengono alla piena attuazione del Regolamento del Verde Pubblico e Privato della città di Torino, alla cui redazione avevamo a suo tempo collaborato, a seguito di una Delibera di Iniziativa Popolare condivisa dal Consiglio Comunale, che l’aveva infine approvato il 6 marzo 2006:

1)     Art. 9 – Pianificazione. Comma 3. “La Città riconosce l’importanza dell’elaborazione di un Piano urbano del verde con l’obiettivo di valorizzarne i punti di forza ed affrontare le criticità che ne limitano le potenzialità, prima fra tutte la necessità di connessione tra le aree esistenti”.
(A seguito di tale impegno il programma della seconda Giunta Chiamparino aveva inserito tale punto tra le sue priorità).
2)   Art. 4 – Il Cittadino e le Associazioni. Comma 2: “Il Comune di Torino promuove tutte le forme di partecipazione del cittadino (direttamente o tramite Associazioni) alle attività di tutela e valorizzazione del verde”. Comma 3: “La progettazione di nuove aree verdi diviene occasione privilegiata di accrescimento culturale se coinvolge direttamente i potenziali fruitori, i cittadini, i Consigli di Circoscrizione, attraverso forme organizzate di cittadinanza attiva e progettazione partecipata”.
(A seguito di tali impegni abbiamo proposto il riconoscimento e l’istituzione di un “Forum del Verde Urbano”, ovvero di una “Consulta del Verde Urbano”, a cui potrebbero aderire
associazioni e comitati locali, che a titolo consultivo potrebbe collaborare per forme di partecipazione attiva con un riconoscimento da parte del Consiglio Comunale e dell’Assessorato competente).
3)      Art. 51 – Costituzione della Commissione Aree Verdi (C.A.V.): Comma 1. “La Commissione Aree Verdi… organismo tecnico consultivo comunale in tema di verde urbano, è costituita presso il Settore Gestione Verde…”; Comma 8: “I pareri espressi dalla Commissione sono vincolanti”. Comma 9. “Il verbale delle riunioni della Commissione deve indicare … il parere espresso con relativa motivazione o la richiesta di integrazioni o supplementi istruttori, l’esito della votazione… firmato dal Segretario estensore e dal Presidente della Commissione”.
(A tutt’oggi tale Commissione è ancora da istituire, e viene semplicemente a posteriori reso noto il mero parere tecnico del Settore Verde Gestione su progetti allestiti da altri settori, come Viabilità, Urbanizzazioni etc.). 

Ci permettiamo pertanto di sottolineare la mancata attuazione, a distanza di oltre 9 anni, dei punti sovraindicati, che potrebbero ad esempio essere oggetto di una complessiva delibera di indirizzo che dovrebbe recarne l’impegno al pieno recepimento, entro tempi ragionevoli.
Queste nostre proposte si collocano pienamente all’interno di una logica di partecipazione dei cittadini e di trasparenza nell’operato dell’Amministrazione Comunale, e vogliamo evidenziarne l’importanza, accanto ad altri punti da noi elencati nel documento trasmesso a suo tempo alla Giunta e al Consiglio Comunale.