L’associazione “Rispettando San
Salvario” è nata nell’ottobre del 2010, per iniziativa di un gruppo di persone
residenti nel quartiere. La motivazione iniziale è venuta sicuramente dall’esperienza
traumatica di trovarsi assediati dal rumore nell’intimità delle nostre
case e di scoprirsi privati della libertà personale: ad es. non
poter più scegliere liberamente come trascorrere le ore serali, né a che ora
andare a dormire, ma dover subire le scelte di altri, che valicano annullandolo
il confine tra pubblico e privato (è diventato impossibile concentrarsi nella
lettura, ascoltare musica scelta da noi, invitare qualche amico per una
chiacchierata e una cena condivisa). Tuttavia, se questa era la motivazione
cogente, non era però l’unica: avevamo ben chiaro che una simile privazione
della libertà personale, che incide sulla qualità della vita e sul diritto
alla salute poteva avvenire solo in un Paese in cui fossero andati smarriti
i riferimenti essenziali, quelli che fondano la convivenza civile e
democratica. Fin dall’inizio perciò abbiamo convenuto che il nostro impegno
non poteva essere limitato al problema che ci toccava direttamente, ma
doveva allargarsi ai molteplici aspetti che l’illegalità assume in
Italia e alle cause di una situazione che in settori diversissimi presenta
le stesse caratteristiche di aggiustamento o aperta violazione delle regole.
Chiunque faccia l’esperienza anche breve di soggiornare all’estero, non
può non notare la differenza di comportamento generale, il senso di libertà e
di sicurezza che nasce dalla reciproca fiducia nel rispetto condiviso della
legge e dei canoni di comportamento individuale e sociale .
Per questo nel nostro Statuto
abbiamo inserito finalità che, andando oltre il problema della malamovida,
ne abbracciavano altri, anche se non esplicitamente collegati: l’inquinamento
ambientale, la gestione equilibrata del territorio, la democraticità
del sistema politico, l’influenza dei potentati economici sulla politica,
la corruzione, … Certo siamo ben consapevoli dei nostri limiti,
spesso sproporzionati agli obiettivi che ci poniamo, ma anche delle
possibilità che si aprono a chi onestamente, senza fini ambigui si assume
la sua parte di responsabilità con l’intento di collaborare a un modo di vivere più equo e rispettoso dei
diritti e dei bisogni di ciascuno. Questa convinzione non solo ci ha spinti ad
allargare gli orizzonti del nostro impegno, ma soprattutto a cercare di fare
rete con persone singole e con associazioni che perseguono analoghe finalità in
settori affini o diversi. Con alcune di queste associazioni abbiamo fondato nel
2012 il “Coordinamento
Associazioni e Comitati Torinesi” e nel novembre di quest’anno il Coordinamento
Nazionale “No malamovida e degrado”:
nato dall’unione di 20 associazioni che rappresentano 13 città, in pochi giorni
ha visto moltiplicarsi le richieste di
adesione da ogni regione italiana.