mercoledì 23 novembre 2016

LA POSIZIONE E LE PROPOSTE DEL “COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL VERDE” di TORINO

Torino, 26 luglio 2016

TERRA MADRE/SALONE DEL GUSTO 2016 AL VALENTINO: 
LA POSIZIONE E LE PROPOSTE DEL 
“COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL VERDE” di TORINO


MAI PIÙ IL VALENTINO COME QUARTIERE FIERISTICO
1. Nessuna prevenzione contro Slow Food e Terra Madre in quanto tali, ma occorre ripensare il modello. Quest'anno ci troviamo con scelte già effettuate dalla precedente Amministrazione, con la collocazione di un’iniziativa di grande portata al Parco del Valentino, che ne sarà "occupato" per oltre un mese, con snaturamento del parco e pesanti impatti sulla viabilità, sui parcheggi e, non ultimo, sull'intero quartiere, con molte incertezze ancor oggi sulla gestione della logistica della ma-nifestazione. Possiamo ragionare quindi solo sulla "mitigazione" degli impatti...
2. Il parco del Valentino è strutturalmente inadatto per ospitare grandi manifestazioni fieristiche: ricordiamo che è un parco storico, tutelato con Decreto Ministeriale, tant'è che la Giunta Fassino ha dovuto assumere un provvedimento ad hoc che lo identifica come "quartiere fieristico" internazionale, pur non disponendo dei servizi e delle strutture adatte, e non avendo dotazione di parcheggi salvo il V Padiglione, con pesanti ricadute sul quartiere. Slow Food con questa Delibera fa, di fatto, da "apripista" allo snaturamento di un parco già in parte compromesso, e ad altri prov-vedimenti similari. Torino in effetti ha già un suo specifico Quartiere Fieristico (la vasta e presti-giosa area di Palazzo Nervi - Torino Esposizioni-, il complesso del Lingotto), perchè crearne artificio-samente un altro? Tante strutture quindi avrebbero potuto ospitare il salone (tra queste anche il MOI, attualmente inutilizzato e un tempo grande mercato ortofrutticolo all’ingrosso), evitando di compromettere il parco.
Tale utilizzo sottrae il parco alla sua vocazione ultraconsolidata a discapito della popolazione, cui viene impedito, per un lungo periodo dell’anno, di continuare a beneficiare di questo formidabile, meraviglioso “polmone verde” cittadino, che non è solo luogo che consente molteplici possibilità di svago e via di collegamento attraversabile da chi – anche per lavoro - va e viene dal centro a piedi o in bicicletta, senza dover affrontare traffico e inquinamento, ma è fonte di benessere indispensabile per i cittadini, spesso l’unica per le fasce economicamente o fisicamente più deboli.

PROPOSTE SULLA MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI

3. Per quest'anno si può lavorare in prevalenza sulla mitigazione degli impatti:
  • MOBILITÀ: una grande campagna preventiva affinchè il parco venga raggiunto solo con i mezzi pubblici, e con navette che sfruttino i parcheggi di interscambio già esistenti (Stura, Caio Mario, Venchi Unica). Tale indicazione va evidenziata in tutte le campagne informative che faranno Slow Food e la Città, dicendo a chiare lettere "lasciate a casa la macchina, al Valentino ci si va solo a piedi e con i mezzi pubblici".
  • RIFIUTI: il tema della produzione di rifiuti va opportunamente trattato, monitorando quantità e tipologie di rifiuti prodotti, e loro smaltimento.
  • INQUINAMENTO LUMINOSO e ACUSTICO: anche questo tema va opportunamente trattato, escludendo manifestazioni rumorose che comportano "deroga" ai Regolamenti vigenti.
  • BILANCIO AMBIENTALE: sarebbe opportuna la realizzazione di un Bilancio Ambientale consuntivo della manifestazione, che permetta di quantificare la pressione complessiva esercitata sull’ambiente: energia consumata, CO2 immessa in atmosfera, impatto acu-stico e luminoso, traffico indotto e utilizzo dei parcheggi, ricadute sul quartiere, ecc.
    Prima della realizzazione del Bilancio, potrebbe essere consultato il Coordinamento per la Tutela del Verde, magari attraverso un tavolo tecnico, per predisporre insieme gli in-dicatori che dovrebbero essere presi in considerazione.
  • POST-MANIFESTAZIONE: attenzione particolare va posta anche per quelle aree dove il recupero dei rifiuti è più difficile, es. le aree “prative” e dove il ripristino a fine manife-stazione è essenziale anche per la sicurezza (il recente Salone dell’Auto con le strade del Valentino piene di chiodi e quant’altro insegna). Dev’essere garantito un allestimento e disallestimento veloce e in piena sicurezza.
    LOGISTICA: i furgoni degli espositori devono essere ospitati nel V Padiglione, e non oc-cupare spazi circostanti il parco, tantomeno il viale pedonale di corso Massimo d’Aze-glio, anche per questioni di sicurezza.

4. Visto che Slow Food non paga la COSAP, va prevista una qualche forma di "COMPENSAZIONE AMBIENTALE":
  • qualche intervento di miglioramento del parco, donando nuovi alberi, rifacendo qual-che manto erboso deteriorato e costipato; oppure ad esempio lanciando pubblica-mente una raccolta di fondi per il restauro della cancellata storica dell'Orto Botanico dell'Università, sostituito da una orrenda barriera di lamiera zincata e verniciata (l'Orto Botanico ospita tra l'altro il giardino dedicato alle piante officinali, da far conoscere)
  • sarebbe importante il lancio (da parte del Coordinamento del Verde, con il sostegno di Slow Food) di una campagna per l'integrale pedonalizzazione del parco.
5. PROPOSTE SU MODELLO E LOCATION:
  • Proponiamo anche che Slow Food faccia un passo avanti verso il superamento del clas-sico modello fieristico-commerciale, concentrato tutto in una vasta area di grande at-trazione multitudinaria. Proponiamo che per il 2018 si elabori un modello che, sempre utilizzando spazi aperti, valorizzi e faccia conoscere tutti i parchi urbani, fluviali e colli-nari, e non solo il Valentino perchè commercialmente è il più appetibile.
  • Terra Madre potrebbe mantenere il suo epicentro al Valentino e magari a Torino Espo-sizioni, ma per Slow Food si dovrebbe pensare, a nostro parere, ad es. a diverse aree tematiche, dislocate anche in quartieri periferici da valorizzare e far conoscere. In particolare andrebbero valorizzati i parchi periurbani per le loro connessioni con le aree agricole esistenti a Torino (oltre 2 milioni di mq.) e con i comuni limitrofi, valorizzando le produzioni locali e proponendo il passaggio ad un'agricoltura di qualità anche in prossimità della città. Per esempio si potrebbero organizzare per l'arco di una settimana diversi Farmer's Market in zone come Villaretto, Falchera, Mirafiori e parco Colonnetti, Pellerina etc. Tutto ciò insieme ad una iniziativa pubblica per il rilancio dell'agricoltura periurbana e la salvaguardia dei suoli liberi, riportando in città pezzi di autentica cam-pagna (non certo gli orti modaioli). In buona sostanza, proponiamo una "rete" di inizia-tive che abbiano una ricaduta positiva sulla popolazione e sull’intera città, così da “compattarla” in una dimensione più vasta che abbracci anche le periferie, contribuendo a far crescere tutti i quartieri e a lasciarsi alle spalle i vecchi modelli (“serie A”, “serie B”…) anzichè mettere in atto unicamente una manifestazione di grande impatto, anco-rata ad un modello "usa e getta" senza nessun beneficio per il territorio. Allora sì che Slow Food -con il Salone del Gusto e Terra Madre- attuando scelte buone, pulite e giuste potranno (ancor più) diventare veicoli di vero cambiamento.













giovedì 16 giugno 2016

Alla Mostra Mercato Orto-Floro-Vivaistica

11 Giugno 2016

SAN SALVARIO HA UN CUORE VERDE


Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste 
per la tutela e la progettazione del verde 
presente alla Mostra Mercato Orto-Floro-Vivaistica in Corso Marconi con il suo banchetto e la raccolta firme:




  











Il Valentino un Quartiere Fieristico?

18 maggio 2016

comunicato stampa
IL VALENTINO DIVENTA UN “QUARTIERE FIERISTICO”,
PRIMA COL SALONE DELL’AUTO E POI CON “SLOW FOOD”


Come già annunziato dai giornali cittadini con grande enfasi ai primi di marzo, si sta ora
precisando la fisionomia del Salone del Gusto a cielo aperto che occuperà tutto il Parco del Valentino con le sue adiacenze e dilagherà in buona parte della città, occupando piazze e luoghi storici. La “grande kermesse” si terrà dal 22 al 26 settembre, ma bisognerà aggiungere i tempi non brevi di allestimento e smontaggio. Dopo aver umiliato il maggior parco cittadino col Salone dell’Auto in giugno, da noi già contestato lo scorso anno, che si svolgerà per la seconda volta in un parco che secondo le norme vigenti dovrebbe essere tutto pedonale, ora la brillante pensata è stata quella di occupare tutto il parco con un grande mercato alimentare e altre iniziative di promozione commerciale. Sulla base della Delibera assunta dalla Giunta Comunale il 1 marzo scorso, vi si allestirà il “Mercato Italiano e Internazionale”, con circa 700 spazi espositivi e 100 stand di vendita. Tutte le aree a contorno del parco, da corso Vittorio Emanuele a Torino Esposizioni, da corso Marconi a corso Sclopis e via Petrarca, diventeranno parcheggio per espositori e visitatori, mentre i Vigili Urbani dovranno gestire un incontenibile flusso di traffico e di visitatori che durerà almeno una settimana.

L’Amministrazione Comunale, non contenta di aver già stanziato 400.000 Euro per l’iniziativa, esenterà dal pagamento della COSAP i partecipanti alla “grande kermesse”, con un danno erariale difficilmente quantificabile, esenzione che varrà anche per tutte le piazze cittadine che ospiteranno le manifestazioni collegate. Il tutto al fine di far risparmiare agli organizzatori circa 1 milione di Euro (tanto costavano gli spazi di Lingotto Fiere), regalando l’utilizzo dello spazio pubblico. Mentre non vi sarebbe nulla da eccepire nell’ospitare le iniziative legate a “Terra Madre” nel Castello del Valentino, a Torino Esposizioni (in stato di abbandono) e in altri edifici come la Società Promotrice, ci pare doppiamente insensato trasformare un parco storico in un grande mercato a cielo aperto, sia per il rispetto dovuto al parco sia per gli effetti indotti su tutto il quartiere di San Salvario. Il Parco del Valentino è tutelato dal Decreto Ministeriale del 14.04.1948, e insieme col suo storico Castello dovrebbe pure rientrare tra i beni tutelati dall’UNESCO, con le residenze sabaude e le loro pertinenze. Ed allora, per aggirare l’ostacolo, come si procede? Nella stessa Delibera di Giunta prima citata, con una brillante acrobazia si attribuisce al parco la “qualifica di quartiere fieristico internazionale”. Così lo si adatta ad ospitare con l’occasione, ed anche per il futuro, qualsivoglia manifestazione di carattere commerciale! Il Regolamento del Parco, approvato nel 2001, che inibisce al suo interno manifestazioni commerciali e motoristiche, viene allegramente aggirato, dando al parco la denominazione di “quartiere fieristico”, con un assordante silenzio-assenso da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici. Il tutto regalando inoltre prima almeno 110.000 Euro con l’ esenzione dalla Cosap agli organizzatori del Salone dell’Auto e certo ancora di più a quelli del Salone del Gusto (l’importo è ancora da quantificare). Prima la “Grande Festa dei Motori” (sic!), e poi a settembre arriveranno gli stand con salamelle, arrosticini, friggitorie, birrifici “artigianali”, porchetta e pollo fritto, che occuperanno anche tutte le piazze auliche, piazza Vittorio, e i Murazzi. Tutte queste iniziative sono riconosciute come di “alto valore culturale”, atte a promuovere l’immagine della città, mentre “la commercializzazione avrebbe valenza residuale”, secondo la Delibera citata.

Ma se proprio si ritiene opportuno trasformare il Salone del Gusto in un’iniziativa a cielo aperto, perché allora non distribuire le iniziative in tutto il territorio cittadino (inclusi i quartieri periferici), invece di concentrare tutto sempre negli stessi luoghi? Ciò contribuirebbe a rendere l’iniziativa diffusa molto più gestibile e sostenibile, vivificando anche quartieri negletti con iniziative simili a quelle di “Campagna Amica”. Invece si preferisce stravolgere ancora una volta un parco situato in piena area centrale e le piazze storiche, forse perché più “redditizie” commercialmente. E’ una spirale perversa, che andrebbe invertita, per il decoro e la vivibilità urbana.

Il Salone del Gusto al Valentino

24 maggio 2016
Comunicato stampa
SALONE DEL GUSTO AL VALENTINO

Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta
Italia Nostra - Sez. di Torino

Pro Natura Piemonte
Pro Natura Torino

Al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
all’attenzione della dott. Ilaria Borletti Buitoni,
Sottosegretario di Stato - Roma

Al Segretariato Generale per il Piemonte del MIBACT,
Ing. Gennaro Miccio

Alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio
per il Comune e la Provincia di Torino Arch. Luisa Papotti

Alla Regione Piemonte,
Settore Tutela e Valorizzazione del Paesaggio
Assessore Alberto Valmaggia

e all’attenzione dell’arch. Giovanni Paludi

E p.c. Al Sindaco della Città di Torino, dr. Piero Fassino

Oggetto: richiesta di verifica dell’applicazione della Tutela Ministeriale sul complesso storico del Parco e del Castello del Valentino nella Città di Torino.

Le sottoscritte Associazioni esprimono la loro viva preoccupazione di fronte ai recenti provvedimenti della Giunta Comunale di Torino che hanno portato di fatto allo svuotamento di qualsiasi elemento di tutela nei confronti del complesso costituito dal Parco del Valentino e dal Castello in esso situato. L’intero Parco del Valentino, con D.M. del 14.04.1948, venne dichiarato di interesse pubblico per i suoi rilevanti valori storici e paesaggistici, con gli edifici che vi si collocano, tra cui il suddetto Castello, l’Orto Botanico dell’Università, il Borgo Medioevale, la Società Promotrice delle Belle Arti, Villa Glicini (arch. Ceppi), le storiche Società Remiere, il monumento ad Amedeo di Savoia Aosta ed altri edifici, fino al complesso di Torino Esposizioni. Successivamente giunse il riconoscimento del Castello del Valentino come sito UNESCO, “core zone” nel sistema delle residenze sabaude, e delle sue adiacenze come “Buffer Zone”, approvato nell’agosto del 2010.

Malgrado questi elementi ispirati a criteri di tutela, nel giugno del 2015 l’intero Parco del Valentino venne scelto dalla Giunta Comunale per ospitarvi il Salone dell’Auto (“Parco del Valentino - Salone e Gran Premio”), definito la “grande festa dei motori”, che si rinnoverà quest’anno sempre nel mese di giugno, del quale è già iniziato l’allestimento a partire dal 23 maggio u.s., che si svolge peraltro in regime di totale gratuità per gli organizzatori di un’iniziativa essenzialmente promozionale e commerciale.

Ma ravvisiamo ora, come scelta di massima gravità, la Delibera della Giunta Comunale di Torino in data 1 marzo 2016, con cui si promuove il “Salone del Gusto Terra Madre”, che comporterà, tra le diverse iniziative che si svilupperanno pure nelle maggiori piazze auliche cittadine, anche l’organizzazione di una vasto Mercato di esposizione e vendita di prodotti alimentari, con l’allestimento di 700 spazi espositivi e 100 stand all’interno del parco, mentre tutti i viali e le vie adiacenti verranno occupati dai mezzi degli espositori e dei visitatori; detto mercato si svolgerà nell’ultima decade di settembre del 2016 e il suo allestimento inizierà già a fine agosto. Con tale delibera (che sancisce anch’essa la totale gratuità per gli espositori dell’utilizzo degli spazi pubblici) viene attribuita all’intero Parco del Valentino la qualifica di “quartiere fieristico internazionale”, sulla base di una delibera della Giunta Regionale in materia fieristica risalente al 2012, che a nostro parere non dovrebbe essere applicabile a complessi di rilevanza storica e paesaggistica; e si riconoscono “finalità essenzialmente culturali” alla suddetta iniziativa espositiva.
Questa Delibera della Giunta Comunale, oltre a sottrarre per un lungo periodo alla fruizione pubblica il più noto parco cittadino ricco di valenze storiche, viene di fatto ad attribuire ad un semplice atto di Giunta il potere di stravolgere gli aspetti di tutela paesaggistica e architettonica facenti capo al Ministero e in seguito approvati con valenza ancora più marcata dall’UNESCO nel 2010, sulla base di una proposta di candidatura formulata dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino (ora Città Metropolitana). L’attribuzione della denominazione di “Quartiere Fieristico” a un intero parco storico consolidato, riconosciuto con le sue valenze anche dal vigente Piano Regolatore, e oggetto di un Regolamento specifico approvato dal Consiglio Comunale nel 2001, viene di fatto a stravolgere qualsiasi elemento di tutela storico-paesaggistica, la stessa natura di parco pubblico, e perfino il vigente impianto urbanistico, in una città che ha già un suo ben definito “quartiere fieristico”, ovvero il complesso di Lingotto Fiere. Questa attribuzione di “quartiere fieristico” potrebbe in seguito essere usata come grimaldello per qualsiasi ulteriore iniziativa di carattere promozionale e commerciale nel Parco del Valentino, così come in qualsiasi altro ambito di valenza storica e paesaggistica di Torino e della Città Metropolitana.

Ciò è tanto più grave nel momento in cui la Regione Piemonte sta procedendo all’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale (riadottato nel maggio del 2015), all’interno del quale l’Ambito 36 (“Il Torinese”) individua tra gli strumenti di salvaguardia proprio i citati provvedimenti di tutela ministeriale del Parco e del Castello del Valentino, e il riconoscimento da parte dell’UNESCO.

Consideriamo doveroso richiedere una verifica della corretta applicazione dei suddetti provvedimenti ai sensi del Codice dei Beni Culturali (DLgs. 42/2004), con riferimento anche all’Art. 45 del Codice che indica la facoltà di procedere a “prescrizioni di tutela indiretta” al fine di evitare pericoli per “l’integrità dei beni culturali immobili”, ovvero “ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro”; e invitiamo a valutare l’opportunità di assumere i provvedimenti del caso.

In attesa di un cortese riscontro porgiamo distinti saluti.

Roberto Gnavi (Presidente Italia nostra, sez. Torino) 
Emilio Soave (Vicepresidente Pro Natura Torino)
Maria Teresa Roli (Italia Nostra C.R. Piemonte, Consigliere Nazionale)
Mario Cavargna (Presidente Pro Natura Piemonte)

Bilancio Arboreo della città di Torino

BILANCIO ARBOREO

il 3 maggio è stato presentato il bilancio arboreo della città di Torino
per approfondimenti si può scaricare al seguente link:
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/bm~doc/bilancio-arboreo-2011-2016.pdf

per gli ulteriori chiarimenti il link è:
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/bm~doc/bilancio-arboreo-ulteriori-chiarimentii.pdf


mercoledì 27 aprile 2016


 INCONTRO CON I CANDIDATI SINDACI ALLE AMMINISTRATIVE 2016

Giovedì 21 aprile, si è svolto l'incontro con i Candidati Sindaci alle Amministrative 2016 presso la sede di ProNatura
Il Coordinamento ha presentato una serie di richieste ai candidati Sindaco e sono stati sviluppati più dettagliatamente i punti elencati nella lettera d'invito.
All'incontro si sono presentati le liste:
TorinoInComune: in rappresentanza di Airaudo, Giuseppe Piras referente per l'ambiente e Andrea Aimar
M5S: in rappresentanza di Appendino: Federico Mensio referente per l'ambiente e Daminao Carretto
SiamoTorino: in rappresentanza di DelPero, Andrea Peinetti cofondatore
LaPiazza: il candidato PierCarlo Devoti
ItaliaDeiValori: il candidato Mario Cornelio Levi
Tutti hanno dimostrato interesse alle puntuali e operative richieste del Coordinamento e partecipato agli interventi dei rappresentati dei diversi comitati presenti all'incontro
Le Associazioni e i Comitati aderenti al Coordinamento per la Tutela e la Progettazione del Verde a Torino hanno proposto le linee di indirizzo relative alla “gestione del verde” che possono contribuire a migliorare la vivibilità in Torino e che vengono qui elencate:
1) Impegno a portare in approvazione da parte del Consiglio Comunale un Piano del Verde, promesso da tanti anni e mai predisposto né approvato; a nostro parere, tale Piano del Verde deve costituire parte integrante del Piano Regolatore e di una sua auspicabile revisione, e deve indicare le strategie di sistema per la realizzazione di nuovi parchi ed aree verdi, dando la priorità a:
- completamento dei parchi esistenti, alla connessione con le reti ecologiche di valenza metropolitana in termini di accessibilità e continuità
- realizzazione di aree verdi minori in quelle Circoscrizioni e in quei quartieri che ne hanno le dotazioni più carenti, sia in rapporto con la popolazione residente, sia in rapporto con possibilità di fruirne in termini di prossimità alle residenze (“verde di vicinato”)
- inserimento delle alberature nei grandi assi viari periferici che ne sono attualmente sprovvisti.
2) Invito a ricostituire l’unitarietà dei settori del Verde Pubblico, ora divisi tra Gestione e Grandi Opere del Verde, riportandoli ad una comune dirigenza, essendo le due funzioni strettamente complementari e integrate.
3) Istituzione di una Consulta del Verde Urbano, o Forum del Verde, riconosciuto come strumento consultivo da parte del Consiglio Comunale, a cui possono aderire associazioni di tutela ambientale, comitati e cittadini attivi, che garantisca la loro partecipazione e consultazione attraverso il coinvolgimento a livello cittadino e di quartiere nelle scelte progettuali per la formazione del verde in tutte le aree di trasformazione urbana ( in particolare laddove nuove aree verdi vengono realizzate come opere a scomputo) e in tutti i nuovi progetti che possono compromettere il patrimonio verde esistente; la consultazione tramite audizioni obbligatorie nelle competenti Commissioni Consiliari, per esporre proposte migliorative ed evidenziare anticipatamente possibili criticità in termini gestionali e manutentivi.
4) Pieno rispetto del Regolamento di Tutela del Verde Urbano Pubblico e Privato approvato dal Consiglio Comunale nel 2006, coll’impegno a:
- non compromettere le aree verdi esistenti (anche minori) e le alberate per la realizzazione di parcheggi privati pertinenziali tramite la concessione del suolo pubblico in diritto di superficie
- non realizzare in tali aree parcheggi pubblici in struttura
- mettere in atto forme pubbliche di consultazione in via precauzionale e preventiva
- salvaguardare anche le alberature nelle aree mercatali con l’individuazione delle aree di rispetto ed evitando, per la pulizia, l’utilizzo di sostanze nocive
- sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale ogni eventuale richiesta di deroga ove previsto dai Regolamenti
5) Sostegno a di forme di “adozione” di aree verdi minori da parte di associazioni e gruppi di vicinato, in forma di volontariato, senza oneri per l’Amministrazione, con affidamenti temporanei da verificare puntualmente e annualmente da parte del Settore Verde Gestione e delle Circoscrizioni, in applicazione della delibera approvata dal Consiglio Comunale in data 18 gennaio 2016, che regolamenta i “patti di collaborazione” tra cittadini e Amministrazione Comunale ai fini della gestione dei “beni comuni”, senza alcuna forma di privatizzazione.
6) Aggiornamento tempestivo ed espansione di un Sito comunale a cura del Settore Gestione Verde e del Settore Grandi Opere del Verde, comprendente anche la mappatura dei viali storici alberati e delle alberature più in generale, e delle aree verdi in fase di progettazione, che riporti anche comunicati e informazioni preventiva sugli interventi di potatura, abbattimento e ricostituzione delle alberate esistenti, evidenziando gli eventuali “vuoti” da colmare ed invitando eventualmente i cittadini a concorrere con donazioni mirate alla loro ricostituzione (vedi punto 12).
7) Trasparenza e rigore nell’utilizzo degli Oneri di Urbanizzazione, affinché sia possibile:
- verificare in quale percentuale della spesa corrente questi siano destinati ad interventi di manutenzione ordinaria del verde pubblico, come previsto dalle normative in vigore
- assegnare una percentuale prefissata degli oneri di urbanizzazione per la Manutenzione Ordinaria e Straordinaria del verde pubblico per le nuove realizzazioni previo puntuale accantonamento e copertura finanziaria. Risultano ad esempio ancora scoperti da manutenzione ordinaria le Spine 3 e 4, il completamento del parco Stura, alcuni parchi collinari semi abbandonati, i grandi ed i medi PEC di ultima realizzazione.
8) Individuazione di nuove fonti di finanziamento per la manutenzione ordinaria di parchi e giardini pubblici, in particolare di quelli sottoposti alla più intensa frequentazione ed usura, al vandalismo e all’abbandono di rifiuti: in ragione della conclamata carenza di risorse per la manutenzione ordinaria, che affligge ormai tutte le città grandi e piccole, si propone, ad esempio, di riservare una quota degli introiti derivanti dalla COSAP e dalle concessioni rilasciate a pubblici esercizi all’interno dei parchi e delle aree verdi cittadine destinandole alla loro manutenzione. In ogni caso, assunzione dell’impegno a riportare le risorse per la manutenzione ordinaria del Verde Pubblico almeno ai livelli del 2006-2007
9) Tutela delle aree agricole periurbane, come richiesto dalla Delibera di Iniziativa Popolare approvata dal Consiglio Comunale il 15 ottobre 2012, con loro puntuale identificazione e inserimento della specifica destinazione agricola tra le Norme del Piano Regolatore. Per le aree di proprietà pubblica di potenziale uso agricolo, se non già oggetto di contratti di affitto in essere, allestimento di bandi per la loro assegnazione a cittadini singoli o associati in conduzione diretta (si veda ad es. il progetto “Campagna Urbana” del Comune di La Spezia).
10) Monitoraggio del consumo di suolo, con la costruzione di un sito comunale specifico ove vengano rappresentate cartograficamente tutte le aree verdi di titolarità pubblica esistenti e quelle in fase di progettazione, le aree agricole attualmente coltivate e quelle proponibili per gli usi agricoli (anche per produzioni non alimentari, se non oggetto di riconosciuti fenomeni di contaminazione), i gerbidi e le aree libere anche di proprietà privata non ancora urbanizzate, evidenziandone le eventuali modifiche dello stato dei suoli.
11) Pubblicazione annuale in forma trasparente del Bilancio Arboreo cittadino, riportante i dati quantitativi sugli abbattimenti effettuati per ragioni di sicurezza, per interventi fitosanitari, per lavori stradali e realizzazione di sottoservizi, le previsioni di piantumazioni compensative, e i dati sui nuovi impianti arborei realizzati nel corso dell’anno solare. Tale bilancio arboreo è peraltro richiesto dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 10, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”.
12) Stimolo alle donazioni di alberi da parte dei cittadini in forma localizzata e visibile, dando la priorità a reimpianti di specie arboree espiantate o danneggiate, con la possibilità di controllarne i risultati e l’efficacia, contribuendone alla salvaguardia; analogamente potrebbe essere “personalizzato” l’impegno a piantare un albero per ogni nato, dando pubblicità ai luoghi ove tali nuove piantumazioni vengono annualmente realizzate.
13) Abbandono della politica di “sgravio per l’Amministrazione degli oneri manutentivi”: si vedono emergere proposte di “valorizzazione privatistica” che inibiscono l’uso pubblico e gratuito di parchi pubblici consolidati, storicamente nella disponibilità della cittadinanza; siamo contrari in particolare alla concessione di aree a parco pubblico a soggetti privati con finalità commerciali, proposte sotto l’etichetta della “valorizzazione”, come si sta verificando per il Parco Michelotti. Devono essere promosse, invece, le attività di pubblico servizio rivolte alla fruizione degli spazi verdi all’interno dei parchi e dei giardini più lontani dal centro urbano, ovvero: attrezzature sportive preferibilmente a cielo aperto e a basso impatto, attività ludiche, didattiche, di ristorazione, e noleggio bici, purché correttamente inserite nell’ambiente e compatibili col suo rispetto.
14) Maggiore attenzione alla diffusione tra i cittadini di informazioni sui fatti rilevanti per l'ambiente, sia su scala metropolitana che nell’ambito dei singoli quartieri, riservando, ad esempio, sulla rivista telematica del Comune "Agorà" e negli spazi informativi circoscrizionali, uno spazio istituzionale aperto ai cittadini.






venerdì 15 aprile 2016

Proposte del Coordinamento ai candidati Sindaci

Torino, 8 aprile 2016

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016
PROPOSTE DEL COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL VERDE A TORINO

Nell’autunno del 2014 le Associazioni e i Comitati indicati in testata hanno costituito un Coordinamento per la tutela e la progettazione del verde nella nostra città, con l’obiettivo di sviluppare forme attive di partecipazione e di collaborazione tra i cittadini e l’Amministrazione Comunale per la tutela e l’incremento del patrimonio verde, fondamentale in tutte le sue articolazioni per la vivibilità dell’ambiente urbano.
Paesaggio urbano, mitigazione dei picchi di calore, produzione di ossigeno e contenimento dell’inquinamento atmosferico, tutela della salute, capacità di ombreggiamento, si intrecciano strettamente e rendono indispensabile in una grande città la salvaguardia e la crescita del patrimonio verde e arboreo, dai grandi viali alberati ai parchi urbani e fluviali, dai giardini di prossimità al verde dei complessi scolastici e degli impianti sportivi, dalle aree agricole ai gerbidi che contribuiscono a mantenere la permeabilità dei suoli urbani: tante sono le funzioni ormai riconosciute universalmente al verde in città.
Purtroppo in questi anni i continui tagli di bilancio delle amministrazioni locali hanno posto seri limiti allo sviluppo di questo patrimonio, decidendo di ridurre le risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria; lo stesso consumo di suolo libero si è andato incrementando (Torino in testa), nonostante tanti proclami e disegni di legge mai portati a compimento. Anche nelle grandi trasformazioni urbane il verde è visto più che altro come una fastidiosa incombenza stabilita dagli standard urbanistici, un fastidioso onere in più, anziché come un servizio fondamentale per i cittadini, in termini quantitativi e qualitativi: sempre più spesso le “riqualificazioni” prevedono la cementificazione di aree verdi in piena terra, parzialmente “compensata” dall’allestimento di qualche spicchio di “verde su soletta”.
Anche in Consiglio Comunale tante mozioni, ordini del giorno, interrogazioni su questi argomenti sono rimasti di fatto inattuati: piantumazione degli alberi mancanti, bilancio arboreo, sviluppo degli spazi verdi urbani, tutela del parco del Valentino e di altri grandi parchi urbani, etc.
Nel 2014 il Coordinamento per la Tutela del Verde ha presentato agli Assessori di competenza, alle Circoscrizioni, e a tutti i Gruppi Consiliari una serie di proposte in merito alla salvaguardia e all’incremento del patrimonio verde cittadino, a cui non è stata fornita risposta. Siamo anche intervenuti “a tutela del verde” su tante vicende specifiche, tra le quali, ultima ma non ultima, la delibera che sta portando di fatto alla privatizzazione di un importante parco urbano, come il Michelotti, che rischia di costituire un pericoloso precedente di sottrazione di un parco alla fruizione pubblica, in nome della “valorizzazione”. Troppe scelte urbanistiche e infrastrutturali sono poi passate sulle teste dei cittadini, come di recente le proposte di realizzare nuovi parcheggi privati pertinenziali che compromettono aree verdi in piena terra e alberate, la decisione di alienare le aree
COORDINAMENTO DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PER LA TUTELA E LA PROGETTAZIONE DEL VERDE
verdi circostanti il Palazzo del Lavoro e quella di accorpare il Giardino Artiglieri da Montagna con l’area Westinghouse, sacrificando aree verdi in piena terra e alberate per la realizzazione di un centro commerciale.
Con l’occasione del rinnovo dell’Amministrazione Comunale di Torino desideriamo presentare nuovamente alcune proposte sulle quali vogliamo confrontarci con i Candidati Sindaci e le forze politiche che li sostengono, per richiedere alcuni impegni prioritari, in gran parte già formulati nel documento da noi presentato ai Consiglieri Comunali nell’ottobre del 2014.
Qui l’elenco delle proposte.
1) Impegno a portare in approvazione da parte del Consiglio Comunale un Piano del Verde, promesso da tanti anni e mai predisposto né approvato
2) Invito a ricostituire l’unitarietà dei settori del Verde Pubblico, ora frammentati
3) Istituzione di una Consulta del Verde Urbano, o Forum del Verde, riconosciuto come strumento consultivo da parte del Consiglio Comunale
4) Pieno rispetto del Regolamento di Tutela del Verde Urbano Pubblico e Privato approvato dal Consiglio Comunale nel 2006
5) Sostegno a forme di “adozione” di aree verdi minori da parte di associazioni e gruppi di vicinato
6) Aggiornamento ed espansione di un Sito comunale a cura del Settore Gestione Verde e del Settore Grandi Opere del Verde
7) Trasparenza nell’utilizzo degli Oneri di Urbanizzazione ed evidenza degli interventi di manutenzione ordinaria del verde pubblico, in particolare per le nuove realizzazioni
8) Individuazione di nuove fonti di finanziamento per la manutenzione ordinaria di parchi e giardini pubblici
9) Tutela delle aree agricole periurbane, come richiesto dalla Delibera di Iniziativa Popolare approvata dal Consiglio Comunale il 15 ottobre 2012, con loro puntuale identificazione
10) Monitoraggio del consumo di suolo, con la costruzione di un sito comunale specifico ove vengano rappresentate cartograficamente tutte le aree verdi di titolarità pubblica
11) Pubblicazione annuale in forma trasparente del Bilancio Arboreo cittadino
12) Stimolo alle donazioni di alberi da parte dei cittadini in forma localizzata e visibile, dando la priorità a reimpianti di specie arboree espiantate o danneggiate
13) Abbandono della politica di tagli alle spese per la manutenzione nonché delle proposte di “valorizzazione privatistica” con inibizione all’uso pubblico e gratuito di parchi pubblici storici
14) Maggiore attenzione alla diffusione tra i cittadini di informazioni sui fatti rilevanti per l'ambiente, sia su scala metropolitana che nell’ambito dei singoli quartieri.
Su queste proposte chiediamo un confronto aperto, affinché esse possano rientrare nelle linee di indirizzo della futura amministrazione e incrementare la partecipazione dei cittadini alle scelte che li concernono.

Invito
Giovedì 21 aprile alle ore 11
presso la sede di ProNatura, Via Pastrengo 13
Incontro aperto
con i Candidati Sindaci alle elezioni amministrative 2016 e gli organi di informazione
sulle politiche di gestione e progettazione del verde della nostra città

Lettera aperta: SALONE DELL’AUTO AL VALENTINO

Torino, 20 novembre 2015

Lettera aperta:
Al Sindaco della città di Torino
All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta
All’Assessore alla Mobilità, dr. Claudio Lubatti
Al Presidente della VI Commissione, dr. Maurizio Trombotto
Ai Consiglieri comunali
Al Presidente della Circoscrizione8, Mario Corbelio Levi
Agli organi di Informazione

SALONE DELL’AUTO AL VALENTINO: DI MALE IN PEGGIO

Trionfalmente i comunicati stampa annunciano il Salone dell’Auto anche nel giugno del 2016 e che si svolgerà nel parco del Valentino, addirittura verrà riproposto ogni anno, con durata prolungata, “test drive” (possibilità per i visitatori di provare le auto su strada), e una passerella delle auto che raggiungeranno la Basilica di Superga.
Nel 2015 questa manifestazione ha bloccato il parco quasi una settimana per l’allestimento, quasi un’altra settimana per l’esibizione, e un’altra settimana per lo smontaggio. In pratica il parco è stato invaso da pedane, stand e apparati pubblicitari per quasi tre settimane, limitandone l’utilizzo. E tutto questo per di più con la “gentile concessione” dell’esenzione dal pagamento della COSAP, per una manifestazione esclusivamente commerciale, definita per contro di “alto valore”. Un regalo alle case automobilistiche (mentre gli altri cittadini pagano a caro prezzo la concessione di suolo pubblico per tante altre iniziative), mentre la città piange sul suo bilancio in rosso. Tutto questo per decisione monocratica del Sindaco di Torino, senza neppure passare per il Consiglio Comunale, disattendendo anche il Regolamento del Parco del Valentino che inibisce l’utilizzo del parco per manifestazioni commerciali e promozionali.
Il parco del Valentino viene ancora una volta vilipeso e snaturato, declassandolo a mero scenario di iniziative commerciali, affiancate da sfilate di bancarelle in omaggio al cosiddetto “street food”, ovvero friggitorie, salamelle, kebab e paninoteche.
Quest’anno, deprecando l’iniziativa, ci eravamo anche appellati al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale perché l’iniziativa non si ripetesse. Invece viene riproposta in forma addirittura peggiorativa.
La nostra città, da cui la FIAT si sta di fatto ritirando, lasciando tante eredità passive, si riduce a fare da mera vetrina per iniziative commerciali per le “grandi firme” dell’auto, in un luogo improprio come un parco storico, che dovrebbe invece essere tutelato dagli Enti preposti, come la Soprintendenza.
Eppure abbiamo i grandi spazi di Torino Esposizioni semivuoti, e il grande parcheggio interrato del Quinto Padiglione che (ciclicamente reso inagibile per “Natale in Giostra”) potrebbe tranquillamente ospitare al suo interno una siffatta manifestazione espositiva senza alterare e oltraggiare il parco.
Stupisce il silenzio dell’Assessore all’Ambiente e al Verde, e la condivisione della scelta da parte dell’Assessore alla Viabilità, che dovrebbe semmai avere a cuore forme di mobilità alternative all’auto.
Facciamo ancora un appello affinché per tale iniziativa si trovino luoghi più opportuni anziché contribuire al degrado di un parco già compromesso da troppi usi impropri, che nulla hanno a che fare con lo sport e le attività legate al fiume.

Il Piano del Verde quale strumento strategico per la tutela del territorio urbano

Torino, 11 novembre 2015

All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta

Di seguito il testo dell’articolo pubblicato sul sito nazionale di Salviamo il Paesaggio in cui si evidenzia l'importanza, per le maggiori città italiane, di corredarsi di un Piano del Verde, impegno che Torino aveva assunto ancora nel lontano 2006 e di cui siamo ancora in attesa.

Dal blog “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”

Il Piano del Verde quale strumento strategico per la tutela del territorio urbano
by redazione5 on ott 17, 2015 • 01:07

per soddisfare standard urbanistici. Uno degli strumenti innovativi, ma poco utilizzato dai nostri comuni, è il Piano del verde urbano, che se adottato, rappresenta uno strumento strategico per la realizzazione di una struttura verde articolata e composita, capace di mitigare l’impatto ambientale dell’attività cittadina sul territorio, garantire un più razionale uso delle risorse e valorizzare il territorio agricolo.
Uno strumento utile per cercare di pianificare in modo più armonioso le scelte sul territorio e integrarle all’interno degli strumenti di pianificazione.
Con tale piano è possibile avere un quadro consociativo del verde, attraverso il censimento del patrimonio arboreo e arbustivo. Tale conoscenza rappresenta il primo momento per la redazione del piano, ciò può avvenire in vari modi e a costi ridotti, come per esempio, avvalendosi del contributo dell’ordine degli agronomi, degli studenti di agraria o anche di associazioni di volontari. Con il censimento è possibile affrontare nel modo più corretto il controllo dello stato fitosanitario della vegetazione, la pianificazione di nuovi impianti, la programmazione degli interventi di manutenzione del verde e non da ultimo i rapporti tra l’Amministrazione e i cittadini.
Uno studio condotto dall’ISPRA, su 24 città italiane riguardante gli strumenti di pianificazione del verde urbano in Italia, dimostra, che nonostante la crescente attenzione verso il patrimonio arboreo e naturale, sono ancora pochi gli Enti che hanno predisposto il Piano del Verde. Infatti, su 24 comuni esaminati, solo 7 città hanno, adottano il Piano del Verde: Milano, Venezia, Parma, Bologna, Prato, Reggio Calabria e Cagliari (Palermo l’ha adottato in passato). Il Piano del Verde è così presente solo nel 29,2% delle città analizzate, cosi distribuito al Nord per il 57,1% e al Centro, al Sud e nelle Isole per il 14,3%. Sempre l’ISPRA ci dice che appena il 50% dei casi esaminatati ha approvato il regolamento del verde, e ancora una volta sono le città del Nord con il 58,3%, mentre il Centro per il 25,0% e nelle Isole per il 16,7%. I dati indicano lo scarso interesse degli Enti Locali nei confronti del verde urbano e la mancanza di un piano nazionale in grado di porre al centro dell’azione politica la questione della “forestazione Urbana” quale leva per il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane.
La legge 10/13 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.”, non ha reso obbligatoria né la redazione del Piano del Verde né tanto meno l’adozione del regolamento del verde, lasciando ancora una volta alla sensibilità politica delle singole amministrazioni comunali, la scelta dell’utilizzo dei sudetti strumenti di pianificazione ambientale.
Giuseppe Sarracino Dott. Agronomo

Comunicato stampa: PARCO MICHELOTTI, PRIVATIZZAZIONE: UN'UNICA OFFERTA, ZOOM!


Torino, 18 ottobre 2015

All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta
All’Assessore al Bilancio e programmazione, dr Gianguido Passoni
Al Presidente della VI Commissione Consiliare, dr. Maurizio Trombotto
Ai Gruppi Consiliari
Agli organi di informazione

Comunicato Stampa

PARCO MICHELOTTI, PRIVATIZZAZIONE: UN'UNICA OFFERTA, ZOOM!

Il 14 ottobre in Comune si è proceduto all'apertura delle buste per il bando di gara per la “valorizzazione” del Parco Michelotti, a cui ha partecipato un solo soggetto, Zoom, proprietario del “Bio parco” di Cumiana, uno zoo “adeguato” ai tempi.
Dai giornali apprendiamo che l'Assessore Lavolta si congratula del fatto che Zoom abbia deciso di partecipare al bando per riqualificare un'area da trent'anni chiusa, senza menzionare che la responsabilità per la chiusura ed il degrado è del Comune stesso, che lo ha di fatto sottratto alla fruibilità dei cittadini, per arrivare a giustificare la necessità di privatizzarlo. Sappiamo dall'Assessore che, nel corso degli anni, sono pervenute in Comune altre proposte di riutilizzo, ma queste manifestazioni di interesse non sono state rese note e discusse e, addirittura, in Assessorato dicono di averne perso le tracce...
E così si è arrivati all'apertura delle buste con un solo offerente, forse non casualmente, visto le specificità del bando. E ipotizziamo che l'offerta economica pervenuta si discosterà di poco da quella base...
Non possiamo che ribadire la nostra contrarietà ad una concessione per “valorizzare” un vasto parco urbano, ovvero alla concessione volta ad incamerare risorse risibili (importo base 58.540 euro/anno, ovvero 1,829 euro/mq), che ci esproprierà per trent'anni di un bene pubblico, e che renderà invece molto all'aggiudicatario, se pensa di investirvi - così com'è stato detto - 15 milioni di euro...
Ma quello che ci preoccupa è che con questo bando si apre la strada a possibili future privatizzazioni di altri parchi urbani, con la scusa di difficoltà di bilancio e con lo specchietto delle allodole di una “valorizzazione”, che non comporta automaticamente migliori condizioni di fruibilità pubblica e gratuita, ma sta a significare che i parchi devono addirittura “essere messi a rendita”, per diventare fonte di nuovi introiti finanziari.
Chiediamo con forza che:
      il parco rimanga pubblico, e si fermi la tendenza alla privatizzazione dei Beni Pubblici, osteggiata dalla maggior parte dei cittadini;
      che il parco sia gestito dal Comune, eventualmente insieme ad altri soggetti sottoposti a convenzione che vincoli il rispetto delle alberate, delle sponde e della libera e pubblica fruizione da parte dei cittadini, e coerentemente con il contesto in cui il parco è inserito, valutando offerte di altri soggetti nella partecipazione alla cogestione del parco con criteri che premino la competenza, la disponibilità e la gratuita delle proposte ai cittadini, con particolare attenzione alla diffusione delle conoscenze sugli ambiti fluviali e boschivi,
    non vengano costruiti nuovi edifici nel parco, e chiediamo che vengano abbattute le strutture fatiscenti presenti, così da rinaturalizzare l'ambito,
     venga escluso in modo categorico la presenza di animali nel parco, ad eccezione di quelli che naturalmente già vi abitano e di quelli che vi transitano.
Chiediamo, pertanto, un incontro all'Amministrazione per ridiscutere di questa importante vicenda, in particolare affinché vengano affrontati e ridefiniti i termini in cui è stata posta.

Lettera all'assessore: PIENA APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO DI TUTELA DEL VERDE DEL 2006



    Torino, 07 ottobre 2015
 
All’Assessore all’Ambiente e al Verde, dr. Renzo Lavolta
Al Presidente della VI Commissione Consiliare, dr. Maurizio Trombotto
 
Oggetto: PIENA APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO DI TUTELA DEL VERDE DEL 2006

L’autunno scorso le associazioni e i comitati elencati in testata hanno costituito a Torino un Coordinamento per la tutela e la progettazione del verde urbano nella nostra città, con una carta d’intenti e alcune proposte di rafforzamento della collaborazione che dovrebbe realizzarsi tra l’amministrazione comunale ed i cittadini per il miglioramento del sistema del verde, che si articola in differenti tipologie: il verde di prossimità, i giardini (inclusi quelli storici), le grandi alberate,  i parchi urbani e fluviali.
Dopo una nostra prima audizione presso la VI Commissione Consiliare lo scorso anno abbiamo avuto alcuni utili incontri con l’Assessore, dirigenti e tecnici dei settori interessati, e si era delineata l’ipotesi dell’avvio di un percorso condiviso nell’elaborazione di un Piano del Verde, che si era peraltro già avviato nel 2006, e si era poi interrotto all’inizio del 2008.
Ci permettiamo ora, a distanza di alcuni mesi, di sottolineare alcune priorità che attengono alla piena attuazione del Regolamento del Verde Pubblico e Privato della città di Torino, alla cui redazione avevamo a suo tempo collaborato, a seguito di una Delibera di Iniziativa Popolare condivisa dal Consiglio Comunale, che l’aveva infine approvato il 6 marzo 2006:

1)     Art. 9 – Pianificazione. Comma 3. “La Città riconosce l’importanza dell’elaborazione di un Piano urbano del verde con l’obiettivo di valorizzarne i punti di forza ed affrontare le criticità che ne limitano le potenzialità, prima fra tutte la necessità di connessione tra le aree esistenti”.
(A seguito di tale impegno il programma della seconda Giunta Chiamparino aveva inserito tale punto tra le sue priorità).
2)   Art. 4 – Il Cittadino e le Associazioni. Comma 2: “Il Comune di Torino promuove tutte le forme di partecipazione del cittadino (direttamente o tramite Associazioni) alle attività di tutela e valorizzazione del verde”. Comma 3: “La progettazione di nuove aree verdi diviene occasione privilegiata di accrescimento culturale se coinvolge direttamente i potenziali fruitori, i cittadini, i Consigli di Circoscrizione, attraverso forme organizzate di cittadinanza attiva e progettazione partecipata”.
(A seguito di tali impegni abbiamo proposto il riconoscimento e l’istituzione di un “Forum del Verde Urbano”, ovvero di una “Consulta del Verde Urbano”, a cui potrebbero aderire
associazioni e comitati locali, che a titolo consultivo potrebbe collaborare per forme di partecipazione attiva con un riconoscimento da parte del Consiglio Comunale e dell’Assessorato competente).
3)      Art. 51 – Costituzione della Commissione Aree Verdi (C.A.V.): Comma 1. “La Commissione Aree Verdi… organismo tecnico consultivo comunale in tema di verde urbano, è costituita presso il Settore Gestione Verde…”; Comma 8: “I pareri espressi dalla Commissione sono vincolanti”. Comma 9. “Il verbale delle riunioni della Commissione deve indicare … il parere espresso con relativa motivazione o la richiesta di integrazioni o supplementi istruttori, l’esito della votazione… firmato dal Segretario estensore e dal Presidente della Commissione”.
(A tutt’oggi tale Commissione è ancora da istituire, e viene semplicemente a posteriori reso noto il mero parere tecnico del Settore Verde Gestione su progetti allestiti da altri settori, come Viabilità, Urbanizzazioni etc.). 

Ci permettiamo pertanto di sottolineare la mancata attuazione, a distanza di oltre 9 anni, dei punti sovraindicati, che potrebbero ad esempio essere oggetto di una complessiva delibera di indirizzo che dovrebbe recarne l’impegno al pieno recepimento, entro tempi ragionevoli.
Queste nostre proposte si collocano pienamente all’interno di una logica di partecipazione dei cittadini e di trasparenza nell’operato dell’Amministrazione Comunale, e vogliamo evidenziarne l’importanza, accanto ad altri punti da noi elencati nel documento trasmesso a suo tempo alla Giunta e al Consiglio Comunale.