lunedì 29 settembre 2014

PROTEGGERE IL PARCO DELLA PELLERINA















Da tempo, persone che abitualmente frequentano il parco della Pellerina, lamentano il taglio di numerose piante, in special modo lungo l'argine del fiume Dora Riparia che attraversa tutto il parco.
Sabato 8 febbraio abbiamo effettuato un sopralluogo per gran parte di questo magnifico parco e
raccolto alcune foto per mostrarne il suo stato. Ci siamo soffermati soprattutto sui lavori che vengono svolti da parte della nuova centrale idroelettrica iniziati a partire da luglio-agosto 2013 sulla sponda destra del fiume all'altezza dei campi da tennis, lavori approvati con delibera del comune di Torino nel 2012.

Gli alberi tagliati si estendono dal ponte di via Pietro Cossa fino al ponte principale sul fiume (quello che dà sul viale principale di accesso da Corso Appio Claudio), una lunga fascia di terra verdeggiante, molto gradevole, attrezzata di tavoli e panchine e quindi molto frequentata e utilizzata. Certamente molti di questi erano alberi malati e alcuni erano già stati rovinati dal nubifragio dell'estate 2013, ma non spiegano il gran numero abbattuto negli ultimi 40 giorni.
Certo una pulizia degli argini e ancor più del letto del fiume andava e doveva essere fatta, ma non ci sembra che questo invece sia stato svolto (come si vede dalle foto successive).

Dalla chiusa dell'ansa del fiume partiva un vecchio canaletto, ora questo è stato parzialmente interrato
e spianato la parte che lo circondava e da cui partiva una ulteriore entrata/uscita al parco.
La vecchia opera di presa del Canale della Pellerina, è un manufatto storico e come tale è opportuno
preservarlo, conservarlo e valorizzarlo, magari con apposita cartellonistica che ne spiega la sua
natura e la sua storia.
Per quanto riguarda la struttura vera e propria della centrale, pur essendo favorevoli alle energie
rinnovabili, siamo un po' critici sul fatto che questa opera sia da considerarsi a basso impatto
ambientale per la sua dimensione e tutto il cemento che la compone.

Inoltre in questa lunga fase di cantieraggio ci sembra che venga un po' troppo impoverita la zona che
da tempo consolida la vegetazione del corso d'acqua, senza dimenticare che il grande spazio dell'area
cani (la più grande della città) è stato suddiviso in tre parti di cui la parte centrale dedicata al cantiere:
sarà ripristinata a fine lavoro?
Il tabellone contenente i dati edilizi parlano di inizio lavori in luglio 2013 e fine dei lavori al luglio 2014,
parla anche di una misura compensativa dell'importo di circa 90.000 Euro della flora abbattuta, e la
messa a dimora di una cinquantina di piante; in effetti alla partenza dei lavori all'inizio del cantiere
sono stati posizionati e recintati 40 grandi vasi con altrettanti alberelli.
Vorremmo sapere come si stanno svolgendo i lavori di esecuzione, se i tempi sono rispettati, se
effettivamente verranno rimpiazzati gli alberi abbattuti che a noi sembrano ben più dei 50 previsti e
ancora vorremmo conoscere la dislocazione delle suddette piante.
Ad esempio le nuove piantumazioni compensative potrebbero essere realizzate sulla riva sinistra della
Dora, un po’ più lontano dalla sponda ma lungo il vialetto pedonale che la costeggia, in modo da avere
altra ombreggiatura e un recupero di "naturalité" compromessa con gli abbattimenti, molti necessari,
ma che impoveriscono il parco.

Il parco è immenso (837.220 mq) ti fa sentire fuori città, in campagna o in valle, lungo il corso della
Dora, nei pressi dei laghetti e dello stagno naturale che si è formato con il suo canneto! Può essere
sfruttato per tante attività: calcio, tennis, piscina, beach volley, pattinaggio, giochi per i bambini, in
estate ballo e attività ricreative, permette agli sportivi di esercitarsi immersi nel verde ad una discreta
distanza dalle strade, bei percorsi anche per i ciclisti, oltre alla possibilità di far correre i bambini senza
pericolo, passeggiare, prendere il sole, ossigenarsi grazie ai grandi e tanti alberi, e le famiglie fare
picnic nei prati (forse con troppe grigliate... ma forse meglio questo fumo che quello dei tubi di
scappamento!)
Un parco verde verde e ancora verde per chi vuole ritagliarsi uno spazio di natura in città.
Ma ora questo parco sta riducendo il suo verde: prima la caserma dei Carabinieri (ma non esisteva
qualche fabbrica abbandonata da ristrutturare senza consumare altro suolo?) poi l’impianto di Terna
(ma non si poteva mimetizzare come era stato stabilito?) poi le costruzioni e i riattamenti dei campi di
calcio, dei campi da tennis, poi il parcheggio della foresteria della cascina per finire (almeno si spera)
con questa centrale.
Quando ci si fermerà a consumare e ridurre il parco?
Buono il fatto che la cascina marchesa sia stata ristrutturata e diventata sede della Turin Marathon,
anche la caffetteria con il bed and breakfast sarebbe una buona cosa, ma perchè pietrificare lo spazio
adiacente e dedicarlo a posteggio? quello sul corso Regina Margherita, anche se incustodito, dista
circa 20 metri.
Nonostante la crisi, la salute fisica e psichica dei cittadini dovrebbe essere preponderante rispetto alla
mera monetizzazione di ogni cosa di valore.
È necessario che il parco della Pellerina mantenga il suo verde, tralasciando altre cementificazioni: il
tennis c'è e non deve essere ampliato, i campi di calcio ci sono e anche tre bocciofile con strutture
fisse e ampie, la piscina è bella e agibile. Non serve altro.
La centrale idroelettrica era proprio necessaria?
E poi siamo sicuri che il corso fluviale abbia la potenza di cui si richiede?
Chiediamo che ci sia una maggiore informazione delle iniziative che si prenderanno sul parco ma
soprattutto vogliamo maggiori controlli e verifiche.
Più in dettaglio :
- Vogliamo sapere come saranno impiegate le somme di compensazione ambientale e quali
sono le piantumazioni che verranno fatte
- Se e come verrà preservato il vecchio Canale della Pellerina
- Se vengono rispettate tutte le concessioni da parte dei privati anche no-profit che operano
all’interno della Pellerina, compresa Turin Marathon e degli impianti ricreativi
- Se sono rispettati i vincoli di costruzione e di ristrutturazioni delle attività

il cantiere

il cantiere

i cittadini visitano il cantiere...dopo la visita sono ancora più preoccupati

i ceppi che rimangono degli alberi lungo il corso


Il Comitato Pellerina

Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde


 


Premessa
Qualcuno ricorda il Coordinamento delle associazioni ambientaliste per la tutela del verde?
Era stato istituito negli anni '90 a fronte dello scempio  del verde pubblico attuato dalla Città soprattutto per parcheggi pertinenziali e grosse opera infrastrutturali come il Passante Ferroviario e i sottopassi stradali, per arrivare poi ai disastri olimpici di corso Spezia e piazza d'Armi; il Coordinamento cercò di intervenire anche sul progetto della Linea 1 della Metro (in particolare piazza Carducci, con scarso successo). E' di quegli anni (giugno 2006) l'adozione da parte della Città del Regolamento del verde pubblico e privato proposto dalle Associazioni ambientaliste con lo strumento della Delibera di iniziativa popolare.

Dalla Premessa:
1.      il verde urbano si inserisce nel contesto più ampio di ‘valori paessaggistici’ da tutelare, svolgendo funzioni climatico-ecologiche, urbanistiche e sociali e rivestende un ruolo di educazione ambientale e di miglioramento della qualità urbana
2.      oltre ad avere un importante valore estetico-paesaggisticoi, il verde svolge anche funzioni essenziali per la salute pubblica come element migliorativo del microclima
3.      il verde della nostra città, dai grandi parchi alle aree Verdi minori, dalle sponde fluviali alla collina, dalle aree pubbliche a quelle private, è stato sottoposto negli ultimi anni ad una intense usura che sovente ne ha ridotto le stesse funzioni ecologiche e in alcuni casi la sopravvivenza
4.      per questi motivi la proggettazione delle aree Verdi, la loro gestione e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma soprattutto tutti gli altri interventi che fanno capo a Settori diversi della Amministrazione, ad Enti esterni e ai privati, che incidono in qualche misura su aree Verdi o alberate, devono essere attuati nel rispetto del patrimonio, natural esistente in città e in conformità alle condizioni ambientali in cui questa si sviluppa.

Dall’Articolo 1
5.      le finalità del Regolamento
-        tutelare e promuovere il verde come element qualificante del contesto urbano, come fattore di milgioramento  della qualità della vita degli abitanti e attrattore di nuove iniziative economiche e turistiche nel territorio, sviluppate con criteri eco compatibili;
-        incentivare la partecipazione della cittadinanza sulle questionio relative alla gestione e allo sviluppo del verde urbano

Tra gli obiettivi generali del Regolamento
c’era quello di garantire salvaguardia, fruibilità, progettualità, competenza e manutenzione del verde urbano. Era prevista la costituzione della Commissione Aree Verdi, che avrebbe dovuto esprimere parere vincolante sui progetti di nuove aree verdi pubbliche e di rifacimento di quelle esistenti, e della Commissione Alberi di Pregio che avrebbe dovuto stilare un elenco degli alberi da tutelare.

È introdotto infine il principio della compensazione ambientale, secondo il quale le eventuali compromissioni del patrimonio verde avrebbero dovuto essere compensate all’interno dello stesso progetto o su aree immediatamente limitrofe all’intervento.

Dopo le olimpiadi è stato chiaro che i rapporti di forza e l'atteggiamento della Città non offrivano nè possibilità di interlocuzione nè di incisività. Il Coordinamento cessò di operare e le Associazioni ambientaliste hanno offerto e offrono la propria esperienza ai singoli Comitati.

Per ora è sospeso il taglio delle piante attorno al Palazzo del Lavoro, ma la distruzione del verde prosegue: il pertinenziale di corso Marconi; quello in arrivo di piazza Nizza; la centrale idroelettrica alla Diga Michelotti, che intaccherà l'alberata storica del parco Michelotti; la vendita dell'area Nebiolo-Westinghouse, che sconvolgerò il Giardino Artiglieri da Montagna; il tagli brutali dell'alberata di via Cavalli per facilitare le operazioni di  cantiere del grattacielo; gli alberi abbattuti di piazza Benefica; il mancato completamento del parco Dora in Spina 3; la minaccia che incombe sui Giardini Reali col parcheggio fatto su misura per la Cavallerizza; la costruzione della Centrale Idroelettrica nel Parco della Pellerina; l'area Combi-Sporting, di proprietà comunale, dietro lo stadio Comunale (ora "Stadio Olimpico") tra via Filadelfia e via San Marino, oggetto della Variante 295, ancora in gestazione: al posto del verde edilizia residenziale e commerciale; la mancata risistemazione della parte ovest del Parco Sempione devastata dal cantiere del Passante ferroviario e mai più ripristinata (sicuri di dimenticare qualcosa).

La piattaforma comune: le ragioni
L’albero in città rappresenta un simbolo di sostenibilità ambientale.
In questi anni l’ecologia da pensiero organizzato sulla necessità di un riequilibrio delle relazioni tra l’essere umano ed il resto del vivente nonchè della salvaguardia dei cicli vitali dell’acqua e del carbonio è diventato materia di interventi settoriali (acqua, rifiuti, verde, trasformazioni urbane, ecc.). Il rischio di questa scelta di frammentazione è la maggiore fragilità dei cittadini e delle loro libere e spontanee associazioni rispetto all’interlocutore istituzionale e conseguentemente rispetto al raggiungimento degli obiettivi di conservazione delle aree verdi nel tessuto urbano.

Dal punto di vista operativo il Coordinamento  si configura come una aggregazione di associazioni e comitati che condividono le finalità della piattaforma: esso intende promuovere, ogni volta che è opportuno, una sorta di patto di "mutuo soccorso", per coordinare petizioni, eventuali ricorsi, richieste di audizioni e altro.

Tutti i comitati spontanei e le associazioni che aderiscono all’iniziativa comune, ispirandosi alla presente piattaforma , convengono nel merito che
1.     la città ha bisogno del verde come elemento essenziale per garantire la vita e per il suo contributo alla mitigazione del micro clima urbano rispetto alle bolle di calore
2.     lo sviluppo del verde in città deve avvenire in tutta la sua pienezza e affichè esso si sviluppi in tutta la sua potenzialità è necessario garantirgli uno spazio e le condizioni che esso richiede. Deve essere cioè un verde in piena terra.
3.     il sistema di alberate in città  è un sistema classico e che tale deve essere valutato, pianificato e gestito nonchè protetto dalle continue esigenze di lavori pubblici e privati
4.     l’albero ha una insostituibile funzione vitale e insieme una funzione sociale: contribuisce alla storia e alla cultura di un luogo e alla qualità della vita dei suoi abitanti. Per questo esso deve avere una presenza correlata alle attività antropiche che ne assorbono l’ossigeno  e deve essere  fruibile in condizioni di prossimità, dunque distribuito su grandi aree e su  piccole, raggiungibili anche dai bambini/e in condizioni di sicurezza.

La piattaforma comune: le principali line di azione
1.     sostenere tutti insieme le battaglie di ciascuno (petizioni, incontri in Circoscrizione, raccolte firme,ecc)

2.     chiedere che la Commissione aree verdi -prevista dal Regolamente del verde e mai attuata- sia messa in condizione di funzionare, ovvero di convalidare i progetti che toccano il Verde pubblico e che per i progetti a maggiore impatto vengano coinvolte le associazioni ambientaliste ed i comitati, diventando così strumento di partecipazione dei cittadini  alla progettazione delle aree verdi
3.     prendere ispirazione dal Forum del Verde di Cuneo e dalla Casa del Verde di Milano
4.     riprendere la richiesta alla Città di realizzare un Piano del verde

5.     chiedere che ogni anno venga fornito un bilancio degli alberi abbattutti e di quelli di nuovo impianto
6.     chiedere che ad ogni abbattimento di piante ammalorate o pericolati corrisponda un reimpianto di eguale portata di ossigeno e ombra.
7.     mappare i danni al patrimonio verde  prodotti  dalle trasformazioni urbane dagli anni ‘90
8.     condividere in maniera articolata l’analisi della strategia della città e le connessioni tra il verde, le trasformazioni urbane e l’indebitamento della Città, compresa la truffa delle capacità edificatorie attribuite ad aree verdi
9.     progettare e ristrutturare tutti gli elementi che modellano attualmente lo spazio urbano nell’ottica di richieste e potenzialità del sistema delle alberate e dei boschetti urbani
10.  attivare una campagna culturale presso il pubblico  in generale, i diversi gruppi professionali, i settori industriali e di servizi le scuole e l’università che individui nell’albero un modo di vivere nella città e un simbolo di sostenibilità ambientale
11.  sviluppare e promuovere in forma integrata e continuativa informazioni, inventari, tecniche di gestione, pratiche, procedimenti che permettano l’impianto di alberi in città in condizioni di qualità  e dignità
12.  chiedere che la Città doti il Settore Verde pubblico di risorse economiche adeguate per la manutenzione ordinaria. Che una quota della TASI vada effettivamente come previsto alla manutenzione del verde e diventi un impegno regolare di Bilancio
13.  difendere il verde privato di valenza storica e ambientale
14.  Rigettare interventi su aree libere che incrementino l'impermeabilizzazione dei suoli e ne blocchino la capacità di autorigenerazione, così come lo scambio di un verde su soletta per parcheggi interrati con un verde in piena terra

Associazione Legambiente Ecopolis Torino
Comitato per la difesa del Parco della Pellerina
Comitato Borgo Po
Comitato Cit Turin

Comitato Salviamo il Castello di Lucento e il suo parco
5 Sfumature di Verde - Area Cantamessa

mercoledì 17 settembre 2014

Associazione Volontariato Legambiente Ecopolis

Legambiente Ecopolis si occupa di ecologia urbana, nei suoi diversi settori e con diverse metodologie di intervento: dal verde urbano alla qualità dell'aria, dal risparmio energetico alla mobilità, dallo sviluppo sostenibile alla riduzione e al riciclo dei rifiuti; attraverso l'organizzazione di eventi di sensibilizzazione e di punti informativi, la progettazione di interventi di monitoraggio e riqualificazione dell'ambiente urbano, l'elaborazione di proposte e critiche relative alla politica ambientale locale.

Le attività di Ecopolis sono basate sul lavoro di un gruppo di volontari oltre che su quello di alcuni collaboratori occasionali; presso l'Associazione svolgono inoltre i loro progetti ragazzi e ragazze del Servizio Civile Volontario Nazionale e del Servizio Volontario Europeo.


ASSOCIAZIONE HA CESSATO LA SUA ATTIVITA' IL 31 DICEMBRE 2014