Convocazione della VI Commissione Consiliare
per mercoledì 28 gennaio 2015 alle ore 12.30
SOPRALLUOGO IN PIAZZA MARMOLADA
LUOGO DI RITROVO: PIAZZA MARMOLADA ANGOLO CORSO RACCONIGI
Invitiamo tutti i cittadini che possono a essere presenti!
martedì 27 gennaio 2015
lunedì 26 gennaio 2015
mercoledì 21 gennaio 2015
Associazione “Rispettando San Salvario” aderisce al Coordinamento
L’associazione “Rispettando San
Salvario” è nata nell’ottobre del 2010, per iniziativa di un gruppo di persone
residenti nel quartiere. La motivazione iniziale è venuta sicuramente dall’esperienza
traumatica di trovarsi assediati dal rumore nell’intimità delle nostre
case e di scoprirsi privati della libertà personale: ad es. non
poter più scegliere liberamente come trascorrere le ore serali, né a che ora
andare a dormire, ma dover subire le scelte di altri, che valicano annullandolo
il confine tra pubblico e privato (è diventato impossibile concentrarsi nella
lettura, ascoltare musica scelta da noi, invitare qualche amico per una
chiacchierata e una cena condivisa). Tuttavia, se questa era la motivazione
cogente, non era però l’unica: avevamo ben chiaro che una simile privazione
della libertà personale, che incide sulla qualità della vita e sul diritto
alla salute poteva avvenire solo in un Paese in cui fossero andati smarriti
i riferimenti essenziali, quelli che fondano la convivenza civile e
democratica. Fin dall’inizio perciò abbiamo convenuto che il nostro impegno
non poteva essere limitato al problema che ci toccava direttamente, ma
doveva allargarsi ai molteplici aspetti che l’illegalità assume in
Italia e alle cause di una situazione che in settori diversissimi presenta
le stesse caratteristiche di aggiustamento o aperta violazione delle regole.
Chiunque faccia l’esperienza anche breve di soggiornare all’estero, non
può non notare la differenza di comportamento generale, il senso di libertà e
di sicurezza che nasce dalla reciproca fiducia nel rispetto condiviso della
legge e dei canoni di comportamento individuale e sociale .
Per questo nel nostro Statuto
abbiamo inserito finalità che, andando oltre il problema della malamovida,
ne abbracciavano altri, anche se non esplicitamente collegati: l’inquinamento
ambientale, la gestione equilibrata del territorio, la democraticità
del sistema politico, l’influenza dei potentati economici sulla politica,
la corruzione, … Certo siamo ben consapevoli dei nostri limiti,
spesso sproporzionati agli obiettivi che ci poniamo, ma anche delle
possibilità che si aprono a chi onestamente, senza fini ambigui si assume
la sua parte di responsabilità con l’intento di collaborare a un modo di vivere più equo e rispettoso dei
diritti e dei bisogni di ciascuno. Questa convinzione non solo ci ha spinti ad
allargare gli orizzonti del nostro impegno, ma soprattutto a cercare di fare
rete con persone singole e con associazioni che perseguono analoghe finalità in
settori affini o diversi. Con alcune di queste associazioni abbiamo fondato nel
2012 il “Coordinamento
Associazioni e Comitati Torinesi” e nel novembre di quest’anno il Coordinamento
Nazionale “No malamovida e degrado”:
nato dall’unione di 20 associazioni che rappresentano 13 città, in pochi giorni
ha visto moltiplicarsi le richieste di
adesione da ogni regione italiana.
lunedì 19 gennaio 2015
Venerdì 23 e sabato 24 gennaio 2015 Due Convegni all'Unione Culturale Franco Antonicelli
Presentiamo il programma dei prossimi due convegni (23-24 gennaio 2015) organizzati dall'Unione Culturale nell'ambito della rassegna "Democrazia e processi di trasformazione urbana".
Entrambi si svolgeranno presso l'Unione Culturale Franco Antonicelli - Via Cesare Battisti 4b - Torino.
Entrambi si svolgeranno presso l'Unione Culturale Franco Antonicelli - Via Cesare Battisti 4b - Torino.
Venerdì 23 gennaio 2015 alle ore 21.00
Proprietà pubblica e beni comuni tra cartolarizzazioni e controllo sociale
Rapporto tra scelte urbane e partecipazione dei cittadini
Proprietà pubblica e beni comuni tra cartolarizzazioni e controllo sociale
Rapporto tra scelte urbane e partecipazione dei cittadini
Confronto
tra pensieri diversi sul concetto di bene comune, sui rischi della
privatizzazione nei processi di trasformazione urbana e sulle prospettive di
una difesa democratica.
Relatori:
- Paolo Maddalena Il territorio bene comune
- Ugo Mattei Beni comuni tra pubblico e privato
- Emilio Soave Cartolarizzazioni e rendita
- Guido Viale Beni comuni e partecipazione dei cittadini
Coordina: Elisabetta
Forni, sociologa
Sabato 24
gennaio 2015 ore 9.30-12.30
In collaborazione con il Forum “Salviamo il Paesaggio – difendiamo i territori”
Trasformazioni urbanistiche tra diritti e finanza
Amministrare i Beni Comuni nell'interesse dei cittadini
In collaborazione con il Forum “Salviamo il Paesaggio – difendiamo i territori”
Trasformazioni urbanistiche tra diritti e finanza
Amministrare i Beni Comuni nell'interesse dei cittadini
Operazioni
al servizio delle comunità e della tutela del territori, oppure
finalizzate a sanare i bilanci pubblici e incontrare l’interesse degli
speculatori?
Relatori:
- Maria Cariota Introduzione
- Federico Sandrone Il Quadro giuridico
- Giovanna Bollatto, Emanuele Negro, Damiano Carretto Tre casi locali "a rischio": area Thyssen-Ilva, Cavallerizza Reale, area Ex-Westinghouse
- Andrea Chemello Le esperienze virtuose: la "resistenza" di Tronzano Vercellese
- Paolo Maddalena Gli strumenti a disposizione dei cittadini per difendere i beni comuni
- Dibattito
- Conclusioni e proposte operative
Coordina Massimo
Mortarino
lunedì 12 gennaio 2015
mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00 nella SALA OROLOGIO Comune di Torino AVVISO DI CONVOCAZIONE
della II Commissione Consiliare Permanente
in seduta congiunta
alla VI Commissione Consiliare Permanente
per mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00
nella SALA OROLOGIO
con il seguente ordine del giorno:
PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE AI SENSI DELL’ART. 12 DELLO STATUTO AVENTE
PER OGGETTO: “STRALCIO DEL MANUFATTO DI CEMENTO DENOMINATO”CONCA DI
NAVIGAZIONE” DAL PROGETTO DELLA CENTRALE ELETTRICA MICHELOTTI”.
mecc. n. oggetto note
M 2014-04543/002
"IMPIANTO IDROELETTRICO SUL PO IN
CORRISPONDENZA DELLA DIGA MICHELOTTI.
MONETIZZAZIONE DEI COSTI DI REALIZZAZIONE
DELLA CONCA DI NAVIGAZIONE IN SPONDA
DESTRA. INTERVENTI NECESSARI PER RIPRISTINARE
COMPLETA NAVIGABILITA' DEL FIUME PO NEL
TRATTO CONFINI DI TORINO-DIGA MICHELOTTI"
PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TROMBOTTO ED
ALTRI IN DATA 8 OTTOBRE 2014.
CCP 6+2
ASSESSORI LAVOLTA, LUBATTI
BERTHIER, CARBONERO, VENTURA"
in seduta congiunta
alla VI Commissione Consiliare Permanente
per mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 09.00
nella SALA OROLOGIO
con il seguente ordine del giorno:
PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE AI SENSI DELL’ART. 12 DELLO STATUTO AVENTE
PER OGGETTO: “STRALCIO DEL MANUFATTO DI CEMENTO DENOMINATO”CONCA DI
NAVIGAZIONE” DAL PROGETTO DELLA CENTRALE ELETTRICA MICHELOTTI”.
mecc. n. oggetto note
M 2014-04543/002
"IMPIANTO IDROELETTRICO SUL PO IN
CORRISPONDENZA DELLA DIGA MICHELOTTI.
MONETIZZAZIONE DEI COSTI DI REALIZZAZIONE
DELLA CONCA DI NAVIGAZIONE IN SPONDA
DESTRA. INTERVENTI NECESSARI PER RIPRISTINARE
COMPLETA NAVIGABILITA' DEL FIUME PO NEL
TRATTO CONFINI DI TORINO-DIGA MICHELOTTI"
PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TROMBOTTO ED
ALTRI IN DATA 8 OTTOBRE 2014.
CCP 6+2
ASSESSORI LAVOLTA, LUBATTI
BERTHIER, CARBONERO, VENTURA"
A ISABELLA CONTI LA NOSTRA SOLIDARIETA' E IL NOSTRO SOSTEGNO
LETTERA INVIATA DAL CORDINAMENTO
Alla cortese attenzione del
Sindaco di San Lazzaro di Savena (Bo)
Avv. Isabella Conti
Sindaco di San Lazzaro di Savena (Bo)
Avv. Isabella Conti
Le scriviamo a nome del
“Coordinamento dei
Comitati e delle Associazioni
ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde”, che a Torino aggrega parecchi tra i comitati spontanei di cittadini che da decenni tentano di contrastare le scelte urbanistiche dissennate a Torino e si impegnano per salvare il verde pubblico che viene cinicamente cementificato in nome di un’assurda “riqualificazione”, oltre che per limitare il consumo di suolo e la produzione di volumetria inutilizzata sia a fini abitativi che ai fini industriali.
ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde”, che a Torino aggrega parecchi tra i comitati spontanei di cittadini che da decenni tentano di contrastare le scelte urbanistiche dissennate a Torino e si impegnano per salvare il verde pubblico che viene cinicamente cementificato in nome di un’assurda “riqualificazione”, oltre che per limitare il consumo di suolo e la produzione di volumetria inutilizzata sia a fini abitativi che ai fini industriali.
Purtroppo molto spesso le Amministrazioni comunali, sotto la
spinta delle ristrettezze finanziarie, dovute anche all’accumularsi del debito
nelle precedenti gestioni, non trovano di meglio che fare cassa
con i diritti edificatori, che solo apparentemente
concedono una boccata di ossigeno alle esauste casse comunali. Sembra che
l’imprenditorialità di queste amministrazioni sia unicamente riconducibile al
sistematico consumo di suolo (seppure mascherato dalla progettazione di
“edifici alti”) per dare impulso alla rendita fondiaria e alla speculazione
edilizia di noti “operatori”
Abbiamo appreso dagli organi di informazione
nazionali della Sua presa di posizione ragionevole sulla ipotesi di
costruzione di nuove “residenze” dopo la riconversione di un terreno rurale;
apprezziamo e condividiamo la Sua decisione di vederci chiaro sulle varianti
al Piano Regolatore ( a Torino è stata superata la quota 300 …) e
Le esprimiamo tutta la nostra profonda solidarietà per il coraggio con
cui sta sostenendo la Sua azione di amministratrice di un’istituzione pubblica
e, in quanto tale, sta perseguendo il bene dei cittadini.
PARCO MICHELOTTI: ARRIVA LA FATTORIA DEGLI ANIMALI?
9 gennaio 2014
Comunicato
Stampa
A seguito
della riunione della competenti Commissioni Consiliari tenutasi l’8 gennaio, è
stata liberata per il Consiglio Comunale la proposta di delibera che avvia la
“Concessione per Valorizzazione” del Parco Michelotti, con alcuni emendamenti
sicuramente migliorativi, che accolgono in parte le nostre osservazioni, ma che
non toccano purtroppo la sostanza dell’atto deliberativo.
Prima della
votazione in Consiglio, poniamo in evidenza il fatto che, per la prima volta,
si dà il via ad una procedura del tutto insolita: tale procedura, definita
“concessione per valorizzazione”, riguarderà un vasto parco urbano che si
estende dalla piazza Gran Madre a corso
Gabetti (ca. 32.000 mq.).
Si prevede la
pubblicazione di un bando dalle maglie molto larghe, che consentirà di affidare
l’intero parco ad un soggetto che se lo aggiudicherà per 30 anni col criterio
della “miglior offerta economica”.
In linea di
principio non siamo contrari al coinvolgimento anche di soggetti privati
nella gestione dei parchi urbani, e neppure allo svolgimento anche di
attività economiche rivolte alla fruizione del parco.
Tuttavia
riteniamo doveroso inserire nel bando precisi impegni per garantire la
fruibilità pubblica del parco e per preservarne le peculiarità storiche e
paesaggistiche e le caratteristiche ambientali.
Soprattutto
siamo assolutamente contrari ad una filosofia secondo cui i parchi non solo non
devono costare, ma devono addirittura “rendere”.
Nel caso in
questione ci preoccupa il fatto che al soggetto aggiudicatario verrà data ampia
facoltà di collocare all’interno di un parco urbano consolidato le attività più
disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la
fruizione pubblica nel suo complesso di un’area così importante per il
quartiere e per l’accessibilità alla sponda fluviale.
Nella
proposta di delibera viene pure fatta balenare la possibilità di realizzare
nuovi volumi edificati, laddove un parco pubblico storicamente consolidato non
può sicuramente “generare” miracolisticamente nuova Superficie Lorda di
Pavimento, oltre a quella del fabbricato esistente denominato
Acquario-Rettilario. Non viene neppure indicato l’obbligo di abbattere strutture
precarie e fatiscenti, reliquati del vecchio Zoo, che rappresentano un ostacolo
alla fruizione pubblica: la decisione di un eventuale abbattimento sarà
demandata alle scelte dell’aggiudicatario.
Ricordiamo
ancora che il parco, dato il “frazionamento” in atto, rischia ulteriormente con
quest’atto deliberativo di trasformarsi in un condominio, per di più senza
regole, e con l’incubo di una Centrale Idroelettrica che lo sventrerà.
Infine, la
procedura proposta nell’atto deliberativo crea un rischioso precedente,
favorendo la possibilità di dare il via ad altre operazioni di
“privatizzazione” dei parchi cittadini.
In sintesi in nostri NO e i nostri SI’
NO alla logica della privatizzazione del
bene pubblico,
SI’ alla gestione del privato sotto
convenzione che ne garantisca al meglio la pubblica fruizione, sotto controllo
pubblico;
NO alla pregiudiziale della migliore
offerta economica,
SI’ al miglior progetto sostenibile
economicamente; reversibile, con possibilità di rivalsa da parte della Città
qualora non correttamente realizzato e gestito;
NO a qualsiasi nuova costruzione nel Parco,
già inficiato dalla previsione della centralina idroelettrica,
SI’ all’abbattimento delle costruzioni
precarie presenti per riportare a naturalità il luogo;
NO ad attività disparate di carattere
commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica
dell’area nel suo complesso;
NO ad un bando ad personam in base a offerte già avanzate;
NO alla presenza di animali nel Parco,
SI’ alla valenza didattica e ad attività
protette per i bimbi.
immagine da http://www.lastampa.it/2012/03/10/cronaca/parco-michelotti-sara-la-primaarea-verde-del-tutto-ecosostenibile-7FgcL2SutPTNDjLzQhPzdJ/pagina.html
Segreteria
presso Pro Natura Torino, via Pastrengo 13, 10128 Torino
Tel.
011/5096618 – Fax 011/503155 – e-mail: torino@pro-natura.it
mercoledì 7 gennaio 2015
Parco Michelotti: i nostri dubbi sulla “Valorizzazione” Lettera aperta all’Assessore Enzo Lavolta, al Presidente della Sesta Commissione Maurizio Trombotto e ai Consiglieri comunali
Dopo un primo
passaggio in Commissione Consiliare, seguito da un sopralluogo e da
un’ulteriore discussione in Commissione, ritorna ora per la sua approvazione la
proposta di delibera che dovrebbe attivare la “procedura di concessione per
valorizzazione” del Parco Michelotti, cui farà seguito un bando per
l’assegnazione dell’area.
Come
Coordinamento di Associazioni e Comitati che hanno a cuore la tutela del verde
pubblico nella nostra città desideriamo esprimere i nostri dubbi sulla
procedura avviata. La materia ci pare particolarmente delicata sia per
l’importanza del parco Michelotti nel sistema dei parchi cittadini, sia perché
è la prima volta che si propone di dare in concessione trentennale un’area così
ampia per “valorizzarla”. Non basta il richiamo alle difficoltà manutentive a
alla scarsezza di risorse del Settore Verde Pubblico Gestione per giustificare
una concessione di lungo periodo dai contenuti vaghi e indefiniti
Fin da quando
fu chiuso il vecchio Zoo è rimasta incerta la sorte di questo parco. Per oltre
15 anni si è postulata la necessità di arrivare ad un progetto unitario e ad
una gestione integrata di tutta quest’area, di oltre 32.000 mq., impegno
recepito anche nel provvedimento di variazione al PRG approvata il 26 settembre
2005 per l’edificio denominato Acquario-Rettilario. Malauguratamente, malgrado
questo impegno, veniva rilasciata una concessione ventennale nel 2006 per
l’area cosiddetta dell’Ippopotamo (per cui non è stato ancora definito l’esito
di un ricorso al TAR), e una concessione quindicennale per quest’ultimo
edificio alla Fondazione Teatro Piemonte Europa per un progetto mai decollato.
Al contempo, come sappiamo, incombe sull’area l’intervento per la costruzione
di una Centrale Idroelettrica in corrispondenza della Diga Michelotti, che
comprometterebbe la parte Sud del parco con un canale derivatore, l’edificio
della Centrale e intaccherebbe pure l’alberata storica. Per quest’ultimo
intervento aspettiamo ancora un “ravvedimento operoso” che lo ripensi
coraggiosamente o comunque lo ridimensioni in modo sostenibile.
Ma allora ci
pare che prima di procedere ad una “concessione per valorizzazione” della parte
di parco attualmente libera da gravami, che rinvia ad un perimetro ancora del
tutto virtuale, si faccia chiarezza, anziché correre il rischio di un’ulteriore
parcellizzazione del parco. Tra gli elementi che vanno posti in chiaro, va
evidenziato che il solo edificio regolarmente censito (e peraltro tutelato) è
quello del complesso Acquario-Rettilario (superficie coperta 1.200 mq.), che
andrebbe valorizzato con un recupero adeguato, mentre nella delibera oggi
proposta al Consiglio si accenna alla possibilità di “costruzione di nuovi
volumi”, che comporterebbero peraltro il soddisfacimento di fabbisogni standard
per parcheggi pertinenziali. In un’area a parco, riaperta al pubblico nel 1996
e presentata come prima realizzazione del progetto Torino Città d’Acque, per di
più in un ambito di tutela storica e paesaggistica di competenza statale, ci
pare impensabile andare a costruire nuovi volumi, mentre prioritaria dovrebbe
essere la demolizione di tante strutture precarie, reliquati dell’ex-Zoo, come
gabbie, vasche, recinzioni, staccionate, baracche e tettoie, che costituiscono
solo testimonianza del vecchio Zoo, chiuso nel 1987 in quanto luogo di
imprigionamento e sofferenza degli animali ivi ospitati, e inoltre elementi di
rischio per la stessa fruizione e sicurezza del parco.
Le delibera
proposta fa riferimento a delle “linee guida” che dovrebbero ispirare il futuro
bando, definite in termini di totale genericità e vaghezza, lasciando di fatto
“carta bianca” ad un eventuale aggiudicatario.
Considerato
che da circa 15 anni i diversi uffici dell’Amministrazione Comunale, di cui il
Verde Pubblico avrebbe dovuto assumere il coordinamento, hanno lavorato alle
linee guida di un bando per la gestione complessiva dell’area, sempre rinviato,
occorre oggi definire le effettive priorità dell’Amministrazione, che non
snaturino il ruolo del parco. Ci permettiamo a questo punto di ricordare alcune
priorità, giacché sono da tempo state individuate, e vanno quindi espressamente
citate in un atto deliberativo, demandando poi ad eventuali concorrenti la
definizione di un progetto vero e proprio:
1) Recuperare
la visione del paesaggio fluviale, con apertura di accessi pubblici alla
sponda, ed eliminazione di barriere architettoniche e ostruzioni visive;
2) Garantire
la fruibilità pubblica del parco e la sua percorribilità interna, eliminando
inutili barriere, fatta salva la Biblioteca Geisser con le sue adiacenze,
nucleo meritevole di ulteriore valorizzazione;
3) Tutelare
le alberate storiche, ovvero sia i filari di platani secolari sia di Ginko
Biloba, ed evitare inutili pavimentazioni ed impermeabilizzazioni dei suoli,
come avvenuto nell’area denominata “L’Ippopotamo”;
4) Privilegiare
la pulizia dell’area con le demolizioni di inutili strutture, escludendo a
priori nuovi volumi edificati, esclusi dalle norme vigenti (il parco non può
“generare” nuova SLP);
5) Individuare
per il parco nel suo complesso una vocazione unitaria, che dovrebbe
privilegiare attività educative, ludiche, didattiche, ambientali rivolte
soprattutto alla conoscenza dell’ambiente fluviale (non va dimenticato che più
volte il parco ha ospitato attività espositive, come la prima Mostra dei
progetti di Torino Città d’Acque, mostre fotografiche documentanti l’ambiente
fluviale, una mostra allestita nel 2006 dal Parco del Po Torinese, le varie
iniziative organizzate da Experimenta, da “A come Ambiente”, etc. etc.).
6) Eventuali
attività di intrattenimento teatrali, musicali (a basso impatto acustico) e di
ristorazione devono essere funzionali alla fruizione del parco, senza
snaturarlo, e trovando un dialogo col quartiere di Borgo Po che su di esso si
affaccia, pur con la grossa cesura costituita da corso Casale, del quale
dovrebbero essere migliorati gli attraversamenti pedonali.
7) Rinviare
la formulazione di un bando all’indicazione preventiva di indirizzi vincolanti
di preminente interesse pubblico, dopo l’assunzione di una delibera di
indirizzo con elementi di chiarezza circa l’effettiva disponibilità delle aree.
8) Impostare
un futuro bando indicando tra gli elementi fondanti di un’aggiudicazione non
tanto “la miglior offerta economica”, quanto la miglior qualità progettuale.
9) Rivedere
il progetto della Centrale Idroelettrica in corrispondenza della Diga Michelotti
evitando qualsiasi “sventramento” della parte Sud del parco e la costruzione di
nuovi volumi emergenti.
Sulla base di tali considerazioni chiediamo quindi un ripensamento della
delibera prima di una approvazione che non riveste alcun carattere di urgenza.
Per il Coordinamento
Antonella Visintin
Emilio Soave
LETTERA INVIATA ALL'ASSESSORE Dott. Enzo Lavolta
18 dicembre
2014 Dott.
Enzo Lavolta
Assessore
all’Ambiente e al Verde
Comune
di Torino
Via Corte d'Appello 16
10122 TORINO
Con la presente, facciamo seguito
alla riunione della Sesta Commissione Consiliare presieduta dal dottor Maurizio
Trombotto, in data 6 novembre 2014, nel corso della quale si è svolta
l’audizione del nostro Coordinamento, e chiediamo gentilmente di voler
concordare un incontro con i nostri rappresentanti presso il suo Assessorato, possibilmente
con la presenza anche di dirigenti e tecnici dei Settori Verde Pubblico
Gestione e Grandi Opere, per ragionare ed essere informati circa diversi
argomenti che ci paiono comportare criticità per la tutela e la gestione del
verde nella nostra città.
Siamo infatti preoccupati circa le
difficoltà di dare pratica attuazione al Regolamento di Tutela del Verde
Pubblico e Privato, approvato nel marzo del 2006 a seguito di una delibera di
iniziativa popolare votata dal Consiglio Comunale su iniziativa di associazioni
e gruppi ambientalisti, sostenuta all’epoca da oltre 2.000 cittadini.
Elenchiamo alcuni argomenti a
titolo esemplificativo:
1 - Tempistica e modalità di reimpianto di alberi abbattuti a
seguito di problemi fitosanitari e controlli di stabilità (ad es. corso
Bramante, parco del Valentino, parco della Pellerina), ovvero realizzazione di
parcheggi in strutture come Porta Nuova lato via Sacchi con abbattimento di 12
platani quasi secolari, e parcheggi pertinenziali come quello di via Chambery,
nonché in alberate semiperiferiche come via Breglio, via Zumaglia etc.; citiamo
poi il deperimento e la scomparsa di numerosi alberi in aree mercatali, come il
noto caso di piazza Benefica, e piazza Barcellona.
2 - Tempistica di completamento del parco di Spina 3 e della prossima
apertura del parco di Spina 4, nonché previsione di tempi e modalità del
ripristino della porzione Ovest del parco Sempione, devastato dal cantiere del
Passante ferroviario ormai quasi 10 anni or sono.
3 - Garanzia del mantenimento della fruizione pubblica del parco Michelotti,
in rapporto con la discussa delibera di “concessione per valorizzazione”
attualmente in fase di predisposizione da parte dell’Assessorato, e impegno per
la tutela dell’alberata storica del viale Michelotti nella parte che rischia di
essere in parte compromessa dagli annunziati interventi per la realizzazione
della Centrale Idroelettrica in corrispondenza della Diga omonima.
4 - Attenzione anche per il fabbisogno di verde di quartiere e di
“vicinato” soprattutto in aree ove si verificano alienazioni di aree a servizi
di proprietà comunale per nuovi interventi urbanistici (ad es. via Baltimora,
via Malta, l’area Diatto-Snia).
5 - Garanzie circa il mantenimento della quota del 20% di verde in
piena terra laddove si realizzano cospicui interventi edificatori di nuovo
impianto o di totale ristrutturazione, nel rispetto del Regolamento Edilizio e
di quello di Tutela del Verde.
6 - Mantenimento del verde in piena terra in tutti i giardini ed
aree verdi di proprietà pubblica che rischiano di essere compromessi da
interventi di trasformazione urbanistica (ad es. il Giardino Artiglieri da
Montagna).
7 - Verifica dello stato di attuazione sul piano normativo e
operativo della Delibera di Iniziativa popolare sulla tutela delle aree
agricole periurbane approvata il 15 ottobre 2012.
8 - Informazione pubblica in merito alla istituzione dell’elenco
degli alberi monumentali (già previsto dal Regolamento di Tutela del Verde)
sulla base del recente D.L. del 23.10.2014 del Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali di concerto col Ministero dei Beni Culturali, aprendolo
alle proposte della cittadinanza, e pubblicazione annuale del “bilancio
arboreo” della nostra città.
9 - Preoccupazione per il futuro del Parco del Valentino, già
invaso dalle “strisce blu” e da accessi poco controllati, mentre si annunzia
per il prossimo anno la rievocazione delle gare di Formula 1 all’interno del
parco e l’arrivo di una Ruota Panoramica che creerà ulteriori problemi per i
parcheggi.
In senso più ampio riteniamo che
andrebbe garantita una maggior informazione ed un coinvolgimento dei cittadini
laddove si realizzano scelte di carattere urbanistico e infrastrutturale che
possono compromettere il patrimonio arboreo esistente e le dotazioni di verde,
e che tale coinvolgimento sarebbe necessario anche laddove il Regolamento del
Verde richiede interventi “compensativi” che a nostro parere non dovrebbero mai
essere “monetizzati”, ma effettivamente collocati in aree immediatamente
limitrofe a quelle ove si procede ad abbattimenti, eventualmente rivolti anche
alla ricostituzione di alberate storiche intaccate da bitumature, scavi,
collocazione di sottoservizi e reti tecnologiche.
Esprimiamo infine l’augurio che
una quota consistente della TASI venga effettivamente destinata alla
manutenzione ordinaria del verde, e non stornata su altri capitoli.
In attesa di un cortese
riscontro, inviamo cordiali saluti.
Per
il Coordinamento
(Emilio Soave)
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