UNA PETIZIONE PER STRALCIARE LA CONCA DI NAVIGAZIONE DAL PROGETTO DI CENTRALE ELETTRICA SUL PO
[ML] La petizione al Consiglio comunale, presentata oggi a Palazzo Civico durante un Diritto di Tribuna, chiede alla Città di stralciare la “conca” per la prosecuzione della navigazione a motore verso Borgata Sassi dal progetto di impianto idroelettrico previsto sul fiume #Po, in corrispondenza della diga Michelotti.
Troppo forte, secondo i firmatari, l’impatto della costruzione sia dal punto di vista architettonico sia da quello ambientale, in una zona considerata fra le più caratteristiche della città.
I 458 firmatari chiedono anche un consistente ridimensionamento della portata della centrale, per evitare l’eccessivo prelievo idrico che non terrebbe conto dell’estensione dell’alveo in quel tratto di fiume, preoccupati che, in alcune occasioni, possa rimanere mezzo asciutto. L’eventuale navigazione a valle della diga, sostengono i promotori della petizione, dovrebbe diventare possibile solo per piccole imbarcazioni (kayak, canoe, barche tradizionali a fondo piatto). Per questo ritengono necessaria e opportuna una riprogettazione dello scivolo, presente nel progetto come opera di compensazione, al fine di renderlo più funzionale e meno impattante.
I firmatari chiedono quindi la riapertura della Conferenza di Servizi per avere la possibilità di rivedere il progetto definitivo dell’impianto idroelettrico, in considerazione dei numerosi rilievi ambientali e urbanistici emersi. Soprattutto per approfondire, con tutti i soggetti portatori di interesse e con le associazioni dei cittadini: le interferenze con il progetto di destinazione dell’area dell’ex zoo, l’impatto della fase di cantiere sull’ambiente fluviale oltre che sulla viabilità di corso Casale e sulle vie di scorrimento tangenziali alla ZTL centrale, sulle qualità dell’aria e sul rumore.
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[ML] La petizione al Consiglio comunale, presentata oggi a Palazzo Civico durante un Diritto di Tribuna, chiede alla Città di stralciare la “conca” per la prosecuzione della navigazione a motore verso Borgata Sassi dal progetto di impianto idroelettrico previsto sul fiume #Po, in corrispondenza della diga Michelotti.
Troppo forte, secondo i firmatari, l’impatto della costruzione sia dal punto di vista architettonico sia da quello ambientale, in una zona considerata fra le più caratteristiche della città.
I 458 firmatari chiedono anche un consistente ridimensionamento della portata della centrale, per evitare l’eccessivo prelievo idrico che non terrebbe conto dell’estensione dell’alveo in quel tratto di fiume, preoccupati che, in alcune occasioni, possa rimanere mezzo asciutto. L’eventuale navigazione a valle della diga, sostengono i promotori della petizione, dovrebbe diventare possibile solo per piccole imbarcazioni (kayak, canoe, barche tradizionali a fondo piatto). Per questo ritengono necessaria e opportuna una riprogettazione dello scivolo, presente nel progetto come opera di compensazione, al fine di renderlo più funzionale e meno impattante.
I firmatari chiedono quindi la riapertura della Conferenza di Servizi per avere la possibilità di rivedere il progetto definitivo dell’impianto idroelettrico, in considerazione dei numerosi rilievi ambientali e urbanistici emersi. Soprattutto per approfondire, con tutti i soggetti portatori di interesse e con le associazioni dei cittadini: le interferenze con il progetto di destinazione dell’area dell’ex zoo, l’impatto della fase di cantiere sull’ambiente fluviale oltre che sulla viabilità di corso Casale e sulle vie di scorrimento tangenziali alla ZTL centrale, sulle qualità dell’aria e sul rumore.
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Nel video, l'intervista a Pier Giorgio Tenani, uno dei firmatari della petizione
— con Massimiliano Borgia.
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