lunedì 10 novembre 2014

Assemblea del Coordinamento

venerdì 14 novembre 2014 alle ore 18
Pro natura
via  Pastrengo 13

Le associazioni e i comitati di lotta si riuniranno per fare il punto della situazione dopo la conferenza stampa e l'incontro chiesto dal cordinatore della sesta commissione del comune di Torino, si raccoglieranno proposte di lavoro comune e si stilerà un canlendario delle iniziative dei vari soggetti coinvolti.

Il coodinamento è aperto a tutte le realtà di cittadine e di cittadini che cercano di contrastare la politica di cementificazione del territorio e che condividano la piattaforma elaborata dal gruppo fondatore


Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste
per la tutela e la progettazione del verde
Premessa
Qualcuno ricorda il Coordinamento delle associazioni ambientaliste per la tutela del verde?
Era stato istituito negli anni '90 a fronte dello scempio  del verde pubblico attuato dalla Città soprattutto per parcheggi pertinenziali e grosse opera infrastrutturali come il Passante Ferroviario e i sottopassi stradali, per arrivare poi ai disastri olimpici di corso Spezia e piazza d'Armi; il Coordinamento cercò di intervenire anche sul progetto della Linea 1 della Metro (in particolare piazza Carducci, con scarso successo). E' di quegli anni (giugno 2006) l'adozione da parte della Città del Regolamento del verde pubblico e privato proposto dalle Associazioni ambientaliste con lo strumento della Delibera di iniziativa popolare.
Dalla Premessa:
1.      il verde urbano si inserisce nel contesto più ampio di ‘valori paessaggistici’ da tutelare, svolgendo funzioni climatico-ecologiche, urbanistiche e sociali e rivestende un ruolo di educazione ambientale e di miglioramento della qualità urbana
2.      oltre ad avere un importante valore estetico-paesaggisticoi, il verde svolge anche funzioni essenziali per la salute pubblica come element migliorativo del microclima
3.      il verde della nostra città, dai grandi parchi alle aree Verdi minori, dalle sponde fluviali alla collina, dalle aree pubbliche a quelle private, è stato sottoposto negli ultimi anni ad una intense usura che sovente ne ha ridotto le stesse funzioni ecologiche e in alcuni casi la sopravvivenza
4.      per questi motivi la proggettazione delle aree Verdi, la loro gestione e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma soprattutto tutti gli altri interventi che fanno capo a Settori diversi della Amministrazione, ad Enti esterni e ai privati, che incidono in qualche misura su aree Verdi o alberate, devono essere attuati nel rispetto del patrimonio, natural esistente in città e in conformità alle condizioni ambientali in cui questa si sviluppa.
Dall’Articolo 1
5.      le finalità del Regolamento
-        tutelare e promuovere il verde come element qualificante del contesto urbano, come fattore di milgioramento  della qualità della vita degli abitanti e attrattore di nuove iniziative economiche e turistiche nel territorio, sviluppate con criteri eco compatibili;
-        incentivare la partecipazione della cittadinanza sulle questionio relative alla gestione e allo sviluppo del verde urbano
Tra gli obiettivi generali del Regolamento
c’era quello di garantire salvaguardia, fruibilità, progettualità, competenza e manutenzione del verde urbano. Era prevista la costituzione della Commissione Aree Verdi, che avrebbe dovuto esprimere parere vincolante sui progetti di nuove aree verdi pubbliche e di rifacimento di quelle esistenti, e della Commissione Alberi di Pregio che avrebbe dovuto stilare un elenco degli alberi da tutelare.
È introdotto infine il principio della compensazione ambientale, secondo il quale le eventuali compromissioni del patrimonio verde avrebbero dovuto essere compensate all’interno dello stesso progetto o su aree immediatamente limitrofe all’intervento.
Dopo le olimpiadi è stato chiaro che i rapporti di forza e l'atteggiamento della Città non offrivano nè possibilità di interlocuzione nè di incisività. Il Coordinamento cessò di operare e le Associazioni ambientaliste hanno offerto e offrono la propria esperienza ai singoli Comitati.
Per ora è sospeso il taglio delle piante attorno al Palazzo del Lavoro, ma la distruzione del verde prosegue: il pertinenziale di corso Marconi; quello in arrivo di piazza Nizza; la centrale idroelettrica alla Diga Michelotti, che intaccherà l'alberata storica del parco Michelotti; la vendita dell'area Nebiolo-Westinghouse, che sconvolgerò il Giardino Artiglieri da Montagna; il tagli brutali dell'alberata di via Cavalli per facilitare le operazioni di  cantiere del grattacielo; gli alberi abbattuti di piazza Benefica; il mancato completamento del parco Dora in Spina 3; la minaccia che incombe sui Giardini Reali col parcheggio fatto su misura per la Cavallerizza; la costruzione della Centrale Idroelettrica nel Parco della Pellerina; l'area Combi-Sporting, di proprietà comunale, dietro lo stadio Comunale (ora "Stadio Olimpico") tra via Filadelfia e via San Marino, oggetto della Variante 295, ancora in gestazione: al posto del verde edilizia residenziale e commerciale; la mancata risistemazione della parte ovest del Parco Sempione devastata dal cantiere del Passante ferroviario e mai più ripristinata (sicuri di dimenticare qualcosa).
La piattaforma comune: le ragioni
L’albero in città rappresenta un simbolo di sostenibilità ambientale.
In questi anni l’ecologia da pensiero organizzato sulla necessità di un riequilibrio delle relazioni tra l’essere umano ed il resto del vivente nonchè della salvaguardia dei cicli vitali dell’acqua e del carbonio è diventato materia di interventi settoriali (acqua, rifiuti, verde, trasformazioni urbane, ecc.). Il rischio di questa scelta di frammentazione è la maggiore fragilità dei cittadini e delle loro libere e spontanee associazioni rispetto all’interlocutore istituzionale e conseguentemente rispetto al raggiungimento degli obiettivi di conservazione delle aree verdi nel tessuto urbano.
Dal punto di vista operativo il Coordinamento  si configura come una aggregazione di associazioni e comitati che condividono le finalità della piattaforma: esso intende promuovere, ogni volta che è opportuno, una sorta di patto di "mutuo soccorso", per coordinare petizioni, eventuali ricorsi, richieste di audizioni e altro.
Tutti i comitati spontanei e le associazioni che aderiscono all’iniziativa comune, ispirandosi alla presente piattaforma , convengono nel merito che
1.     la città ha bisogno del verde come elemento essenziale per garantire la vita e per il suo contributo alla mitigazione del micro clima urbano rispetto alle bolle di calore
2.     lo sviluppo del verde in città deve avvenire in tutta la sua pienezza e affichè esso si sviluppi in tutta la sua potenzialità è necessario garantirgli uno spazio e le condizioni che esso richiede. Deve essere cioè un verde in piena terra.
3.     il sistema di alberate in città  è un sistema classico e che tale deve essere valutato, pianificato e gestito nonchè protetto dalle continue esigenze di lavori pubblici e privati
4.     l’albero ha una insostituibile funzione vitale e insieme una funzione sociale: contribuisce alla storia e alla cultura di un luogo e alla qualità della vita dei suoi abitanti. Per questo esso deve avere una presenza correlata alle attività antropiche che ne assorbono l’ossigeno  e deve essere  fruibile in condizioni di prossimità, dunque distribuito su grandi aree e su  piccole, raggiungibili anche dai bambini/e in condizioni di sicurezza.
La piattaforma comune: le principali line di azione
1.     sostenere tutti insieme le battaglie di ciascuno (petizioni, incontri in Circoscrizione, raccolte firme,ecc)
2.     chiedere che la Commissione aree verdi -prevista dal Regolamente del verde e mai attuata- sia messa in condizione di funzionare, ovvero di convalidare i progetti che toccano il Verde pubblico e che per i progetti a maggiore impatto vengano coinvolte le associazioni ambientaliste ed i comitati, diventando così strumento di partecipazione dei cittadini  alla progettazione delle aree verdi
3.     prendere ispirazione dal Forum del Verde di Cuneo e dalla Casa del Verde di Milano
4.     riprendere la richiesta alla Città di realizzare un Piano del verde
5.     chiedere che ogni anno venga fornito un bilancio degli alberi abbattutti e di quelli di nuovo impianto
6.     chiedere che ad ogni abbattimento di piante ammalorate o pericolati corrisponda un reimpianto di eguale portata di ossigeno e ombra.
7.     mappare i danni al patrimonio verde  prodotti  dalle trasformazioni urbane dagli anni ‘90
8.     condividere in maniera articolata l’analisi della strategia della città e le connessioni tra il verde, le trasformazioni urbane e l’indebitamento della Città, compresa la truffa delle capacità edificatorie attribuite ad aree verdi
9.     progettare e ristrutturare tutti gli elementi che modellano attualmente lo spazio urbano nell’ottica di richieste e potenzialità del sistema delle alberate e dei boschetti urbani
10.  attivare una campagna culturale presso il pubblico  in generale, i diversi gruppi professionali, i settori industriali e di servizi le scuole e l’università che individui nell’albero un modo di vivere nella città e un simbolo di sostenibilità ambientale
11.  sviluppare e promuovere in forma integrata e continuativa informazioni, inventari, tecniche di gestione, pratiche, procedimenti che permettano l’impianto di alberi in città in condizioni di qualità  e dignità
12.  chiedere che la Città doti il Settore Verde pubblico di risorse economiche adeguate per la manutenzione ordinaria. Che una quota della TASI vada effettivamente come previsto alla manutenzione del verde e diventi un impegno regolare di Bilancio
13.  difendere il verde privato di valenza storica e ambientale
14.  Rigettare interventi su aree libere che incrementino l'impermeabilizzazione dei suoli e ne blocchino la capacità di autorigenerazione, così come lo scambio di un verde su soletta per parcheggi interrati con un verde in piena terra
Associazione Legambiente Ecopolis Torino
Comitato per la difesa del Parco della Pellerina
Comitato Borgo Po
Comitato Cit Turin

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